I libri da leggere e regalare a natale

Anche se i quotidiani e le bacheche Facebook in questi giorni pullulano di liste, abbiamo voluto rispettare la tradizione e pubblicare anche la nostra.

Più disordinata e incompleta che mai: quest’anno tra festival e presentazioni in libreria abbiamo lavorato e letto tantissimo e il tempo da dedicare alle recensioni ci è scivolato via.

Per la prima volta dunque quest’anno troverete anche dei suggerimenti accompagnati da recensioni che non sono nostre.

 

LE NOSTRE RECENSIONI

D’amore e di lotta, Audre Lorde, Le Lettere, 16 euro

Dopo un’attesa durata anni, ci giunge finalmente un altro tassello dell’opera di Audre Lorde. Cinque anni dopo la pubblicazione in Italia di Zami, la sua mitobiografia (edizioni ETS), e di Sorella Outsider, la raccolta di saggi politici edita da Il dito e la Luna, arriva D’amore e di lotta, un’antologia delle poesie di Audre Lorde pubblicata dalla casa editrice Le Lettere con il testo originale a fronte. Le bellissime traduzioni sono a cura del collettivo WiT-Women in translation (non a caso composto da nomi eccellenti : Maria Micaela Coppola, Grazia Dicanio, Margherita Giacobino, Loredana Magazzeni, Mariagrazia Pecoraro, Maria Luisa Vezzali e Anna Zani).

Una vera e propria immersione nella poetica di Lorde (le poesie sono tratte da volumi usciti dal 1968 al 1993 – l’ultimo è stato pubblicato postumo), che non si discosta dalla sua produzione saggistica. Le poesie presenti in D’amore e di lotta – come la nota e travolgente Litania per la sopravvivenza o Potere che racconta l’omicidio di un bambino di dieci anni compiuto da un poliziotto bianco : « non avevo notato né la statura né altro / solo il colore » – sono colme di una cruda realtà che non sfoccia mai nella rassegnazione, ma si tramuta in un potente invito a resistere, amare e trasformarsi per cambiare il mondo che ci circonda.

L’origine degli altri, Toni Morrison, Frassinelli, 15,90 euro

Con L’origine degli altri Toni Morrison ci consegna una riflessione sulla costruzione del razzismo e lo fa da grandissima scrittrice qual è, ripercorrendo testi che hanno segnato la letteratura statunitense. Il saggio, che raccoglie un ciclo di conferenze sulla « letteratura dell’appartenenza », si sofferma sulla costruzione sociale e culturale dello Straniero da un punto di vista storico e letterario, in una terra dove tanti erano stranieri. Analizzando alcuni classici statunitensi – setaccia tra le altre opere di Faulkner, Hemingway e Harriet Beecher Stowe – denuncia le rappresentazioni razziste, gli stereotipi e la romanticizzazione della schiavitù.

Oltre a rileggere con questa lente alcuni capisaldi della letteratura d’oltre oceano, le autobiografie scritte da donne ridotte in schiavitù o il diario di Thomas Thistlewood, uno schiavista del diciottesimo secolo che annotava con la stessa maniacale cura e lo stesso distacco l’andamento del raccolto e gli stupri di schiave, Toni Morrison approda a confini, reali o metaforici, migrazioni e cittadinanza attraversoun romanzo (Lo sguardo del re) dello scrittore guineano Camara Laye.

In questo piccolo volume, Morrison ci offre soprattutto una rilettura della propria opera, spiegando ad esempio come è arrivata a trarre dalla storia vera dell’ex schiava Margaret Garner gli spunti per il suo capolavoro, Amatissima. E cerca di rispondere a una semplice – si fa per dire – domanda : « Come si diventa razzista, sessista ? Poiché nessuno nasce razzista e non esiste una predisposizione fetale al sessismo…».

 

Da un altro mondo, Evelina Santangelo, Einaudi, 19,5 euro

Un romanzo formidabile che intreccia destini e storie diverse: quella di Karolina, che ormai da troppo tempo aspetta il ritorno a casa del suo unico figlio adolescente, temendo che sia diventato un foreign fighter; quella di Khaled, un ragazzino proveniente forse dalla Siria e profugo in Europa insieme al suo amato fratellino; quella,magnifica e surreale, del mistero dei bambini viventi che toglie il sonno ad un commissario siciliano.

Una descrizione frammentata, marginale, eppure potente del mondo che viviamo: anche quando le tre storie finiscono per incontrarsi,l’inquietudine, le contraddizioni e le domande rimangono. I gesti contro la legge vanno condannati anche quando difendono i diritti di tutte e tutti? Le leggi disumane che invisibilizzano le persone vogliono in realtà trasformare i corpi e le storie in fantasmi? Sbarchi di migranti, raduni neonazisti, conflitti, paure, fragilità: come racconteremo questo mondo alle bambine e ai bambini che intanto ci guardano? Quali sono i nemici e i fantasmi che ci spaventano? Qual’è l’antidoto alla paura dell’altro? Le pagine di Evelina Santangelo sono un atto di resistenza che aiuta a restare umani.

 

Addio fantasmi, Nadia Terranova, Einaudi, 17 euro

Dopo tanti libri per ragazze/i, e un unico meraviglioso romanzo (“Anni al contrario”, Einaudi), Nadia Terranova torna a cimentarsi con la narrativa per adulti. La storia è quella di Ida che – dopo tanto tempo – rientra a Messina, nella sua casa natale, e si ritrova a fare i conti con il passato. Sua madre è ancora là, quasi ingombrante, in uno spazio che negli anni è rimasto immutato; suo padre invece, scomparso quando Ida era adolescente, non è mai tornato. Per uscire da una vita che ha smesso di funzionare, Ida deve imparare a disfarsi del passato, delle cose, delle domande ossessive senza risposta: un capro espiatorio alimenterà la sua catarsi. Un processo di crescita e liberazione tanto doloroso quanto necessario che Terranova descrive in maniera superba, anche grazie ad un linguaggio letterario, a tratti contaminato dall’anarchia dei sogni. Un romanzo sull’arte di lasciare andare le cose, perdersi, ritrovarsi e rinascere.

 

Cattiva, Rossella Milone, Einaudi, 16,5 euro

Potrei definire questo romanzo il racconto non convenzionale di un postparto, la versione onesta che distrugge il mito della maternità morbida e rassicurante. Ma poiché ogni esperienza di maternità (e genitorialità) è intima, soggettiva, speciale, anche parlare di stereotipi perde di senso. Certo è che in queste pagine, le immagini edulcorate e tradizionali dei primi mesi di vita della bambina lasciano il posto alla sensazione di inadeguatezza, alla rabbia, ai sentimenti feroci, al terrore,all’umanità. Nessuna donna, nessun genitore, è pronta alla rivoluzione che l’aspetta dopo la nascita della prima figlia, nessuna può arrivare preparata:è la relazione con l’altro, il figlio, l’unica che genera e cresce le madri. Con una scrittura serrata, affannosa, a tratti delirante, Milone prova a raccontare l’ambivalenza del materno. Se avessi letto questo romanzo 6 anni fa, quando sono diventata madre, mi sarei sentita meno inadeguata ma anche oggi, seppur con un po’di ritardo, e una vita che cambia nel mezzo, ringrazio Rossella Milone per queste pagine.

Vox, Christina Dalcher “Vox”, Editrice Nord, 19 euro

Al contrario delle “Ragazze elettriche” di Aldermann (Nottetempo2017), dotate di un potere nuovo ed elettrizzante, le protagoniste di questo romanzo sono state ridotte ad un silenzio elettrico. Il nuovo governo americano – infatti – non permette alle donne e alle bambine di pronunciare più di 100 parole al giorno, pena una scarica elettrica trasmessa da un dispositivo che è obbligatorio portare al polso. Anche Jean, famosa neurobiologa, smette di vivere in pubblico, di parlare,di lavorare fino a quando non trova il modo di dare forma alla propria rabbia, di protestare e di ribellarsi. Un romanzo attualissimo sull’importanza delle voci, della comunicazione, della protesta.

 

Zeina, Nawal al – Sa’dawi, Atmosphere Libri, 17 euro

Arriva in Italia Zeina della scrittrice egiziana Nawal al-Sa’dawi, libro da lei scritto nel 2009. Ancora una volta protagonista è un donna, Budur, borghese e critica letteraria, che in gioventù si era innamorata perdutamente di un giovane rivoluzionario, da cui ha una figlia, Zeina che però è costretta ad abbandonare. Si troverà sposata con un personaggio illustre del mondo letterario, che non ama ma che le garantisce una tranquillità emotiva e finanziaria. Ma la vita non è mai così semplice, Zaina diventerà una delle cantanti più importanti dell’Egitto, mentre Budur si troverà a combattere con una società fortemente religiosa che la vuole relegata ad un ruolo subalterno. Anche in questo libro la scrittrice affronta una dura critica alla religione imposta, all’ipocrisia degli uomini religiosi che stuprano bambine povere e sono dediti ai peggio peccati. Sulla sfondo una rivoluzione che sta sempre per venire che porterà i quasi 3 milioni di bambini che vivono per strada e i milioni di poveri a rovesciare una società ipocrita e repressiva.


Dispersi, Inaam Kachachi, Brioschi, 18 euro

La dottoressa irachena Wardiya Iskander si trova a più di 80 anni a dover scappare da un Iraq ormai diventato invivibile. Atterra all’Eliseo da Sarkozy, la Francia la sta accogliendo perché cristiana, le darà una casa e una piccola pensione per continuare a vivere. Ma la dottoressa Iskander non avrebbe voluto lasciare il suo Iraq, è li che è diventata la prima ostetrica donna del paese. In realtà non avrebbe voluto fare neanche questa professione, avrebbe preferito insegnare ma il fratello aveva notate le sue capacità scolastiche così le aveva permesse, anzi imposto di continuare a studiare e diventare medico.  Ragazze con i capelli corti, lisci o ricci, vestiti senza maniche, gonne a campana che arrivano al ginocchio. Un abbigliamento che era considerato decente e che seguiva la moda degli anni Cinquanta così come si vedeva sulle riviste femminili che arrivavano dal Cairo.  E’ così che Wardiya affronta l’Università per poi trovarsi a lavorare per oltre 30 anni come ginecologa in un piccolo paese dell’Iraq, Diwaniya.  La scrittrice Inaam Kachachi ci regala una bellissima sagra che racconta un Iraq dagli anni 30 ad oggi. E lo fa attraverso una donna forte, determinata che si troverà a lavorare con tante altre donne diverse. Ma l’Iraq in questi decenni ha attraversato anche tanti cambiamenti, guerre, occupazione che hanno portato i figli, le figlie e la famiglia della dottoressa ad essere dei Tashari, cioè dei Dispersi nel mondo. 

 

Mariolina Venezia, Rione Serra Venerdi, Einaudi, 17,50 euro

La Piemme Immacolata Tataranni può risultare antipatica e mal vestita, ma il suo lavoro lo sa fare bene. In un appartamento del Rione Serra Venerdi viene ritrovata cadavere una sua vecchia amica del liceo, la serratura è chiusa dall’interno senza nessun segno di infrazione.  La scrittrice Mariolina Venezia torna in libreria con un nuovo giallo che vede protagonista la piemme della Procura di Matera Immacolata Tataranni. Ci troviamo nel Rione Serra Venerdi, un tempo considerata la periferia di Matera, ora i sassi sono diventati luoghi turistici e fonte di denaro. Un giallo appassionato ma che ha anche del romanzo storico visto che ci porta a scoprire le prime rivolte contadine, i briganti, la lotta contro l’invasore Savoia. Un sud pieno di storia, una Basilicata ricca di resistenza troppe volte dimenticata.

 

Il marchio, Mariella Mehr, Fandango, 16,5 euro
Un libro bellissimo e una scrittrice avvolgente che ho scoperto grazie a Inquiete festival. Mariella Mehr racconta la storia di due ragazze, Anna e Franziska poi diventate donne entrambe rinchiuse in un orfanotrofio, chi per la persecuzione nazista chi perché portata via alla sua famiglia. Il racconto della cattiveria umana, a cui siamo soggette soprattutto come donne ma che volendo sappiamo riprodurre molto bene. La storia di un’amicizia per un romanzo che vi avvolgerà l’anima e vi succhierà piano piano. Come le piante carnivore che coltiva Anna ma che carnivore non sono, sciolgono gli insetti solo per il piacere di farlo. 

 

Elena Biagini, L’emersione imprevista. Il movimento delle lesbiche in Italia negli anni ’70 e ’80, Altera, 24 euro

Un libro fondamentale sulla storia del lesbismo in Italia negli anni 70 e 80 ma soprattutto sulle lesbiche che lo hanno animato. Perché il posizionamento è importante e definirsi lesbica oggi ha una storia di donne che si sono posizionate.

 

Gli altri libri che abbiamo amato e che vi consigliamo

 

 

 

 

 

 

I romanzi dell’Estate secondo Tuba, libreria di donne a Roma

Mentre aspettiamo #inQuiete Settembre, per realizzare il primo festival di scrittrici a Roma, (22 al 24 Settembre), vi suggeriamo alcuni romanzi da leggere in vacanza. Se vi sentite #inQuiete anche voi, Qui potete contribuire al crowdfunding.

Buone letture!

 

 

Laja Jufresa, Umami, Sur 2017 (recensione di Barbara P.)
Ho scoperto l’esistenza di un quinto sapore, umami, grazie alle parole della scrittrice messicana Laia Jufresa, pubblicata in Italia da edizioni sur.
Un romanzo che, raccogliendo l’eredità e la visione del mondo precolombiana, tiene insieme le contraddizioni della vita e del Messico: i lutti e la voglia di vivere, la curiosità bambina e la violenza.
Originale, intimo e poetico: da leggere.

 

 

Leila Slimani, Ninna Nanna, Rizzoli 2017 (recensione di Cristina)
Una scrittura avvolgente per dei temi non scontati che indagano gli esseri umani, principalmente le donne. Donne sole, donne che entrano nella vita delle altre come quella di Louise la tata di Mila ed Adam figli di Myriam che sente la necessità di riprendersi la vita lavorativa ed uscire dalla casa e la maternità. Un giallo filosofico per Ninna nanna che ha venduto 60mila copie ed ha vinto il Premio Goncourt 2016, da leggere tutto d’un fiato. Una riflessione sulla relazione tra donne, sulla maternità, sulla famiglia. Un intreccio che non ti lascia mai e che rimette in discussione l’educazione, il rapporto monetario anche tra donne, per affrontare una delle paure che ogni genitore uomo o donna scaccia dal proprio inconscio.

 

 

Cristina De Stefano, Scandalose, vite di donne libere, Rizzoli 2017 (recensione di Cristina)
Cristina De Stefano è riuscita a scovare donne importanti ma troppo spesso dimenticate. Spesso donne appartenenti alla borghesia di fine 800 inizio 900 che si sottraggono al loro destino familiare per vivere da artiste, libere, dirompenti. Spesso lesbiche, mai eteronormate, le donne raccontate in questo libro ci insegnano molto di un periodo in cui si osava deragliare, soprattutto le donne, scardinando stereotipi e la possibilità di accesso all’arte nelle sue diverse forme. Dalla pericolosa cantante Nina Simone, alla resistente Toto Koopman, al “Il mio cuore – a nessuno” di Else Laker-Schuler, alle più famose Marguerite Duras e Annemarie Schwarzenbach. Molti le volevano chiuse in manicomio, invece ci hanno lasciato delle opere che raccontano giorno dopo giorno la lotta delle donne e di cui ringraziamo la De Stefano di averle raccolte e trasmesse.

 

Rosa Mordenti, Al centro di una città antichissima, Edizioni Alegre 2017 (recensione di Barbara P.)

Rosa Mordenti riesce a raccontare l’indicibile con la tenerezza di una bambina ormai adulta che, nonostante tutto, mai ha smesso di cercare i propri nonni.
La Resistenza romana da un punto di vista inedito e tutto umano.
La storia di una famiglia paranormale, come molte altre.
Bellissimo.

 

 

Virginie Despentes, Vernon Subutex 1, Giunti 2017 (recensione di Sarah)
Con Vernon Subutex,Virginie Despentes fa una proposta indecente: tuffarsi nella società francese odierna. Quella che elegge Macron dopo aver votato Mélenchon, quella che vota per Marine Le Pen al 35 percento. Il protagonista della trilogia, Vernon Subtex per l’appunto, ha avuto per anni un negozio di dischi, poi il mercato della musica è cambiato, così un po’ alla volta e ormai cinquantenne, si è ritrovato per strada. Dopo aver esaurito gli amici a cui chiedere un appoggio senza essere in grado di chiedere aiuto, è diventato uno dei tanti abitanti delle panchine anti-umani di Parigi. E mentre si allontana con meno resistenza del previsto dalla sua vita precedente – quella in cui non era invisibile – diventa l’oggetto di una strana caccia virtuale. Su internet tutti lo cercano, perché è in possesso del videotestamento di un vecchio amico, assiduo frequentatore del suo negozio, diventato una star della musica e poi ritrovato morto in una vasca da bagno. La scrittura è acuta, come sempre con Despentes, e fa l’effetto di un pugno. Seguendo Subutex ci inoltriamo in una galleria di ritratti fulminei, a volte riluttanti, a volte affascinanti, sempre empatici e non privi di ironia. Despentes non ci risparmia nulla e dipinge attraverso strati sociali, orientamenti politici e sessuali diversi, un paese alle prese con i propri ideali perduti. E ci lascia, con ansia, in attesa del secondo volume.

 

Antonella Lattanzi, Una storia nera, Mondadori 2017 (recensione di Barbara P.)

“Una storia nera” ti si appiccica addosso, come l’afa agostana di Roma, opprimente e soffocante, come l’aria che si respira in ogni pagina. Un romanzo sulla famiglia che invischia chi legge perché riesce a mettere al centro proprio le relazioni danneggiate e morbose che intossicano l’esistenza e che si trasmettono, come un’eredità scomoda e non reclamata, di generazione in generazione.
Dopo Devozione, un nuovo bellissimo libro di Antonella Lattanzi sulla dipendenza e sulla violenza che da essa può scaturire.

 

Alessandra Sarchi, La notte ha la mia voce, Einaudi 2017 (recensione di Barbara P.)


Siamo corpi desideranti, siamo neuroni a specchio, siamo dolore, siamo Aria, Terra, Acqua mescolati dal Fuoco della poesia, delle relazioni, dell’arte.
La scrittura di Alessandra Sarchi riesce a danzare la vita.

 

 

Donatella Di Pietrantonio, L’Arminuta, Einaudi 2017 (recensione di Barbara P.)

L’Arminuta (la ritornata, in dialetto abruzzese) viene restituita -all’età di 13 anni- alla sua famiglia di sangue da quelle che, fino ad allora, l’aveva allevata. E si ritrova così, nel pieno dell’adolescenza, a vivere un trauma doloroso di cui non conosce le cause scatenanti.
La lingua è segno e metafora dello straniamento: educata in una famiglia di città che parla un italiano corretto, tra lezioni di danza e piano, l’Arminuta viene scaraventata nel mondo ignoto della campagna, della povertà e del dialetto.
Un romanzo meraviglia, una prosa lucida e tagliente; se è necessario capire da dove si viene per costruire la propria identità è altrettanto importante imparare a riconoscere la cura e le relazioni umane salvifiche.

 

Una vita come tante di Hanya Yanagihara – Sellerio 22 euro (recensione di Cristina)
Un libro di dolore, tanto dolore. Un dolore profondo che entra nelle viscere e ti accompagna per 1094 pagine. Ma anche di amore profondo, di amicizia, di sopravvivenza, di superamento dei propri limiti. In una New York di talenti e successo vivono quattro amici, ex compagni di college, arrivati nella grande mela dal New England. E’ intorno a Jude che ruota la loro amicizia, al suo passato misterioso, torbido mai risolto che lo porta ad una costante malattia e un sessuale autolesionismo. Si sostengono, si amano, si stanno vicini in maniera quasi maniacale, si affiancano per anni. Ma la crudeltà umana non li abbandona mai. Una feroce critica alla chiesa e agli orfanotrofi, istituzioni totali che devastano bambini, i quali riescono a sopravvivere solo grazie all’amicizia e alla coinvolgente umanità. Un libro duro, per una lettura appannata dalle lacrime da una scrittrice statunitense di origini hawaiane che tocca il cuore e lascia molto, anche come scrittura. Sperando che quella raccontata non sia Una vita come tante ma un’eccezione di fantasia.

Giovedi 13 – h.19 – 7° piano di Asa Grennvall

7° piano
Åsa Grennvall
con prefazione di Loredana Lipperini e 
postfazione di Amnesty International Italia

Åsa studentessa di Belle Arti, incontra Nils che ha tutte le caratteristiche dell’uomo ideale: protettivo, gentile, attento. Nils, però, è anche gelosissimo. A poco a poco la gelosia diventa delirio narcisistico e Nils, in una lenta discesa nel dramma della violenza domestica, obbliga Åsa a rinunciare a tutto: vita sociale, amici, opinioni, gusti, storia personale, annientandone l’identità. La violenza psicologica diventa a poco a poco violenza fisica.
Indispensabile lettura su un tema tanto delicato, 7° piano è consigliato da Amnesty International Italia.

Introduce Centro Donne Dalia,

intervengono Cagne Sciolte

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