I libri da regalare secondo Tuba, libreria di donne a Roma

Arundhati Roy, Il ministero della suprema felicità
Guanda – 19 €
Letto da Cristina

Finalmente Arundhati Roy torna in libreria dopo 20 anni dal Il Dio delle piccole cose con un romanzo complicato, intrigato e profondo. E lo fa prendendo parola su tutto quello che sta succedendo in questo momento in India, dal dibattito sulle caste, alla guerra d’indipendenza del Kashmir, al clima prima dell’elezione del primo ministro Narendra Modi, alle multinazionali che stanno mangiando l’India e distruggendo le sue bellezze, al sanguinoso rapporto induisti/musulmani, alle discriminazioni di genere. Ci mette tutto dentro, come se non ci fosse un domani. Protagonista è l’hijra musulmana Anjum, che nascendo ermafrodito decide di lasciare la famiglia che la voleva uomo per crescere donna in una comune. Ma a Anjum oltre al corpo le sta stretta anche la comune, decide così di uscire fuori e di vivere New Dehli con i reietti come lei, gli intoccabili. La scoperta di una bambina abbandonata la porterà a conoscere Tilottama e la sua storia d’amore per due uomini. Ma sopratttuto  la lotta, la resistenza ma anche le torture subite per la guerra in Kashmir, molto presente in questo romanzo di Arundhati Roy. Bisogna avere pazienza per leggere Il mistero della suprema felicità, immagino come per vivere in India. Lentezza e pazienza per arrivare fino in fondo e scoprire quanto la felicità sia delle piccole cose che difficilmente i regnanti possono capire ma che i reietti possono invece costruire. Così Anjum cercherà di realizzare in un cimitero una piccola convivenza tra i vivi e i morti, come se solo da questa unione si possa realizzare il Ministero della suprema felicità.

 

Francesca Melandri, Sangue Giusto
Rizzoli – 20 €
Letto da Barbara P.

“Sono le nostre frontiere. Quelle che abbiamo fatto finta di togliere….Ora sono i CIE la frontiera d’Europa. I bastioni della nostra identità. Di noi che godiamo dello Stato di diritto e mica siamo nazisti….Però, guarda un po’, nei CIE non ci finisci se commetti un reato, ci finisci per quello che sei. Perché sei un clandestino”

In questo nuovo bellissimo romanzo Francesca Melandri svela gli scheletri nell’armadio di una famiglia benestante romana e fa luce sul passato rimosso di un paese intero, il nostro: “Tutto è a disposizione, nulla è segreto… basta cercare”.
Una trama strutturata, avvincente e complessa, attraverso la quale l’autrice riassume quasi un secolo di storia italiana: la retorica fascista del “posto al sole” e l’occupazione in Etiopia, gli stupri di massa, i gas, la guerra, e poi la malacooperazione fatta di scandali e affarismo, Tangentopoli, i governi Berlusconi, per finire con le traversate del Mediterraneo, che separano i CIE nostrani dai lager libici.
Pagine coinvolgenti, cariche di umanità, in cui si alternano passato e presente, personale e politico.
Uno sguardo di genere attento, consapevole del fatto che, in ogni guerra, il primo trofeo è sempre rappresentato dai corpi delle donne.
La scrittura lucida, mai noiosa, che interroga chi legge e denuncia le complicità e i legami tra colonialismo storico e migrazioni attuali. Una storia che ci riguarda tutte e tutti, anche se godiamo dello stesso privilegio della voce narrante, bianca, benestante e nata con il sangue giusto.

 

 

Alessandra Sarchi, La notte ha la mia voce,
Einaudi -16,5 €
Letto da Barbara P.

Siamo corpi desideranti, siamo neuroni a specchio, siamo dolore, siamo Aria, Terra, Acqua mescolati dal Fuoco della poesia, delle relazioni, dell’arte.

La scrittura di Alessandra Sarchi riesce a danzare la vita.

 

 

 

 

Rebecca Solnit, Gli uomini mi spiegano le cose
Ponte alle Grazie –14,5 €
Letto da Barbara P.

La sopraffazione non passa solo per la violenza fisica, l’umiliazione, la dipendenza economica, ma anche da meccanismi più semplici, da comportamenti più sottili e socialmente accettati da tutti. La violenza sulle donne comincia anche da una conversazione dove le donne vengono messe a tacere.

Una raccolta di articoli – scritti tra il 2008 e il 2014- semplici, chiari, documentati, nei quali l’autrice tocca vari temi legati alla disparità tra i generi: il potere maschile, la violenza degli uomini contro le donne, il femminismo.
Illuminante e divertente l’articolo sul mansplaining ossia l’atteggiamento tracotante, paternalistico e saccente che gli uomini troppo spesso assumono nelle conversazioni con le donne, anche quando l’interlocutrice è palesemente più competente di loro.
Una scrittura elegante che denuncia tutte le forme di sopraffazione maschile, dal subdolo e imbarazzante mansplaining, appunto, ai femminicidi negli USA, di cui fornisce dati e statistiche.
Un libro che stimola le donne a non dubitare di se stesse, ad uscire dal silenzio e a sostenersi l’un l’altra.

 

Silvia Bencivelli, Le mie amiche streghe
Einaudi- 17 €
Letto da Brina

Alice è una fervente credente nelle ragioni della scienza che si scontra con le sue amiche di sempre e le loro manie da streghe: oroscopo, riti, strane credenze. In una lenta estate l’attesa di due eventi importanti la porteranno a smontare le false credenze una ad una con rigor di logica e ragione storica e al contempo a scoprire la parte di sé che ha bisogno di magia. Un libro colto e ironico per ragionare sul nostro rapporto con la scienza, la salute e la malattia. Silvia Bencivelli è una giornalista scientifica laureata in medicina.

 

 

Marta Zura Puntaroni, Grande Era Onirica
Minimum Fax – 16 €
Letto da Barbara P.

Un romanzo d’esordio senza filtri nel quale la protagonista trova le parole per mettersi a nudo e narrare la sofferenza di chi conosce il disagio, il malessere e la depressione.
Un’esistenza scandita dalle grandi ere oniriche, che proprio come le ere geologiche, hanno un nome: quello delle sostanze e delle dipendenze che le caratterizzano. Una narrazione lucida e onesta che rifugge il moralismo ma anche l’autocommiserazione. Insieme alla meravigliosa capacità di parlare di sessualità in maniera cruda e coraggiosa.

 

 

Rosa Mordenti, Al centro di una città antichissima,
Edizioni Alegre – 10 €
Letto da Barbara P.

Rosa Mordenti riesce a raccontare l’indicibile con la tenerezza di una bambina ormai adulta che, nonostante tutto, mai ha smesso di cercare i propri nonni. La Resistenza romana da un punto di vista inedito e tutto umano. La storia di una famiglia paranormale, come molte altre. Bellissimo.

 

 

Antonella Lattanzi, Una storia nera
Mondadori  – 18 €
Letto da Barbara P.

“Una storia nera” ti si appiccica addosso, come l’afa agostana di Roma, opprimente e soffocante, come l’aria che si respira in ogni pagina. Un romanzo sulla famiglia che invischia chi legge perché riesce a mettere al centro proprio le relazioni danneggiate e morbose che intossicano l’ esistenza e che si trasmettono, come un’eredità scomoda e non reclamata, di generazione in generazione.
Dopo Devozione, un nuovo bellissimo libro di Antonella Lattanzi sulla dipendenza e sulla violenza che da essa può scaturire.

 

 

Donatella Di Pietrantonio, L’Arminuta,
Einaudi – 17,5 €
Letto da Barbara P.

L’Arminuta (la ritornata, in dialetto abruzzese) viene restituita – all’età di 13 anni – alla sua famiglia di sangue dalla famiglia che, fino ad allora, l’aveva allevata. E si ritrova così, nel pieno dell’adolescenza, a vivere un trauma doloroso di cui non conosce le cause scatenanti.
La lingua è segno e metafora dello straniamento: educata in una famiglia di città che parla un italiano corretto, tra lezioni di danza e piano, l’Arminuta viene scaraventata nel mondo ignoto della campagna, della povertà e del dialetto.
Un romanzo meraviglia, una prosa lucida e tagliente; se è necessario capire da dove si viene per costruire la propria identità è altrettanto importante imparare a riconoscere la cura e le relazioni umane salvifiche.

 

Kate Tempest, Le buone intenzioni
Frassinelli – 18.50 €
Letto da Viola

La giovane autrice, poeta, drammaturga e rapper, esordisce con questo potentissimo romanzo – le buone intenzioni. Due ragazze ed un ragazzo scappano da Londra. Scappano dalle loro vite e da una metropoli che “ti arriva nelle ossa” e che puoi solo lasciarti alle spalle. Scappano verso il futuro ma, come spesso accade, solo con lo sguardo avanti si può iniziare a ricostruire pezzo per pezzo la trama della vita e delle relazioni che la intercorrono. Sono giovani, anche se già “consumati”, possono ancora fare in tempo a cambiare, possono ancora reindirizzare le loro esistenze. Queste sono le buone intenzioni che possono avverarsi o no. Tempest raccontando le emozioni, i disastri e le colpe di tre personaggi giovani, ci dice, anzi ci urla, qualcosa di drammatico del nostro tempo e della nostra società ridotta ad un cumulo di mattoni che neanche le buone intenzioni a volte possono rimettere in sesto. Una scrittura che non cede mai alla tentazione di essere troppo frammentata, che non si autocompiace in fronzoli inutili, che va al cuore. Diritta.

 

 

Kate Tempest, Let them eat chaos
E/O –  14 €
Letto da Barbara P.

Sette persone insonni in una Londra Fortezza che, metafora dell’Europa tutta, fagocita desideri, speranze e vite all’insegna del profitto neoliberista.
C’è qualcuno sveglio? C’è ancora speranza?
Questo poema è stato scritto per essere letto ad alta voce, è il sottotitolo.

Poor kids shot dead
Poor Kids locked up,
poor kids saying
this is the future you left us?

…….
Thinking we’re engaged
when we’re pacified
Staring at the screen
We don’t have to see the planet die

 

 

 

Dacia Maraini, Tre donne 
Rizzoli – 18 €
Letto da Cristina

Il tema potrebbe risultare quasi banale. Tre generazioni di donne che vivono insieme ma in modo completamente diverso. Si studiano, si osservano, si criticano, si amano. E lo fanno nel più classico dei modi. Maria scrivendo delle lettere al suo fidanzato in Francia, la figlia Lori annotando tutto nel suo diario segreto e la nonna Gesuina registrando la voce su un vecchio apparecchio. Tuttavia la banalità del plot viene superata dalla maestria della scrittura di Dacia Maraini che anche in questo romanzo si conferma una grande conoscitrice del profondo essere delle donne, delle loro dinamiche, dei loro amori e fragilità. Tanto Gesuina, più di sessant’anni e un’instancabile curiosità per il gioco dell’amore, è aperta e in ascolto del mondo, quanto Maria, sua figlia, vorrebbe fuggire la realtà, gli occhi persi tra le carte di traduttrice e i sentimenti rarefatti rivolti a un altrove lontano. Il ponte tra questi due universi paralleli è Lori, sedici anni fatti di confusione e rivolta. Sarà l’arrivo di un uomo a rompere l’equilibrio di queste tre vite, unite ma parallele e che dovranno per forza parlarsi, incontrarsi, confrontarsi.

 

 

Laja Jufresa, Umami
Sur Edizioni – € 16,5
Letto da Barbara P.

Ho scoperto l’esistenza di un quinto sapore, umami, grazie alle parole della scrittrice messicana Laia Jufresa, pubblicata in Italia da edizioni sur.
Un romanzo che, raccogliendo l’eredità e la visione del mondo precolombiana, tiene insieme le contraddizioni della vita e del Messico: i lutti e la voglia di vivere, la curiosità bambina e la violenza. Originale, intimo e poetico: da leggere.

 

 

Cecilia D’Elia e Giorgia Serughetti, Libere tutte. Dall’aborto al velo, donne nel nuovo millennio
Minimum Fax – 15 €
Letto da Brina

Libere tutte affronta il tema della libertà delle donne e in particolare dell’uso del corpo “nella sua espressività sessuale o nella capacità riproduttiva”: maternità, riproduzione, famiglia, lavoro sessuale, velo. Riportando il dibattito intorno alle questioni in cui si ripropone la relazione tra scelta individuale, contesto sociale e senso condiviso. Il libro si muove a partire da un presente in cui le conquiste femministe, la minaccia a queste conquiste incombenti (pensiamo alle dichiarazioni di Trump appena eletto) e i modi di vita, mai così liberi come oggi, configurano un tempo in cui le spinte, gli arresti e le contraddizioni delineano un panorama nuovo in cui è difficile collocarsi. Questo libro funziona da bussola, ricostruisce, smitizza, relativizza e traccia la strada attraverso la quale stabilire le coordinate di questo presente, un tempo che le autrici chiamano “non lineare”.

 

 

La violenza contro le donne nella storia a cura di Simona Feci e Laura Schettini
Viella Edizioni – 27 €
Letto da Cristina

La violenza contro le donne nella storia è un libro che ci voleva. Troppo spesso sui media leggiamo o sentiamo che i maltrattamenti, la violenza contro le donne, i femminicidi sono casi isolati, gesto di un marito geloso o di un amante ubriaco. Questo libro ci riporta alle origini della violenza: essa è strutturale ed ha radici storiche ben precise. Le curatrici Simona Feci e Laura Schettini hanno intelligentemente messo in fila testi che ricostruiscono almeno sei secoli di violenza contro le donne, dal XV al XXI, attraverso le sentenze dei Tribunale. Dalla violenza di genere a Bologna in età moderna, alle bambine in tribunale a Firenze nell’800, ai conflitti familiari nelle Sicilia postunitaria, capitoli che ripercorrono l’origine dello ius corrigendi in ambito familiare, della parola stupro e del poliziotto paciere. Capitoli che scorrono bene in aule di tribunali che attraverso i secoli mantenendo lo stesso atteggiamento: andare ad indagare l’attendibilità delle donne. Tema portante anche della seconda parte del libro, la storia del movimento di liberazione della donna e la lotta per la legge contro la violenza sessuale, le leggi europee e la risoluzione dell’ONU contro gli stupri di guerra. E poi la rappresentazione che i media fanno della violenza, sbattendo anche qui sempre in prima pagina le donne, malmenate, accovacciate, devastate, fragili e indifese. Un saggio questo che rimette i puntini sulle storia, analizzando benissimo i passaggi di costume, della mascolinità e delle conquiste delle donne. Anche se vedendo quello che accade oggi nelle aule dei Tribunali, c’è ancora molta storia da scrivere.

 

 

Helena Janeczeck – La ragazza con la Leica
Guanda – 18 €
Letto da Viola

Confesso che non amo le biografie, meno che mai le biografie romanzate. È una questione di gusti, e raramente sono stata sorpresa. “La ragazza con la Leika ” è riuscito in questa personalissima impresa epica. Gerda Taro viene raccontata attraverso tre sguardi diversi. Si parte dall’analisi di una foto, e si chiude circolarmente con l’analisi di un’altra foto. Il personaggio di Taro viene così incorniciato, come una foto appunto, ma mai bloccato nel tempo: sono i vivi nelle foto, i vivi con lei e i vivi dopo di lei che continuano a darle spessore, complessità, interiorità e vita. Gerda Taro da icona di un immaginario in verità più legato al suo compagno Robert Capa, nel romanzo di Janeczek diventa invece persona, donna e artista di carne e sangue, desideri e passioni. Una donna avventurosa, libera, la prima reporter di guerra. La narrazione scorre fluida, lo stile pulito rende a tratti invisibile il lavorio di archivio che l’autrice ha compiuto a fondo nella ricerca delle fonti. Bellissimo.

 

 

Leila Slimani, Ninna Nanna
Rizzoli – 18 €
Letto da Cristina

Una scrittura avvolgente per dei temi non scontati che indagano gli esseri umani, principalmente le donne. Donne sole, donne che entrano nella vita delle altre come quella di Louise la tata di Mila ed Adam figli di Myriam che sente la necessità di riprendersi la vita lavorativa ed uscire dalla casa e la maternità. Un giallo filosofico per Ninna nanna che ha venduto 60mila copie ed ha vinto il Premio Goncourt 2016, da leggere tutto d’un fiato. Una riflessione sulla relazione tra donne, sulla maternità, sulla famiglia. Un intreccio che non ti lascia mai e che rimette in discussione l’educazione, il rapporto monetario anche tra donne, per affrontare una delle paure che ogni genitore uomo o donna scaccia dal proprio inconscio.

 

 

Loredana Lipperini, L’arrivo di Saturno
Bompiani – 19 €
Letto da Barbara P.

Un articolato romanzo matrioska in cui tante storie si rincorrono e talvolta si intersecano all’interno della narrazione principale.
Dalla vicenda di Graziella De Palo, una giovane giornalista scomparsa a Beirut insieme al collega Italo Toni mentre indagava sul traffico d’armi e il terrorismo internazionale, a quella di Han van Meegeren, un pittore olandese considerato uno dei falsario più noti del XX secolo.
I fatti reali si mescolano all’invenzione per rispondere ad una sola domanda: perché se un romanzo è assurdo tutti ci credono mentre la realtà invece non interessa a nessuno? La letteratura  ha la capacità di riportare in vita le storie dimenticate?
Scrive Lipperini “Non è autofiction e lo è, non è non fiction novel e lo è, non è romanzo di formazione e lo è. Non è realistico. E lo è. Perché nulla in letteratura è reale”
Complesso, colto, originale, leggetelo.

 

 

Simona Vinci, Parla, mia paura
Einaudi – 13 €
Letto da Barbara P.

Poche e straordinarie pagine attraverso le quali l’autrice si immerge nella propria paura e nei propri attacchi di panico, cercando di condividere con chi legge le emozioni vissute e descrivendo la spaventosa paura della paura.
Pagine consapevoli, scritte, come sempre, in maniera magistrale.
“Ecco il trucco, la magia: non chiudere, apri. Non nasconderti, mostrati. Non tacere, esprimiti. Se hai paura, chiedi aiuto.”
La potenza della fragilità, il coraggio di scriverne.

 

 

Teresa Ciabatti, La più amata
Mondadori – 18 €
Letto da Barbara P.

“Mi chiamo Teresa Ciabatti, ho quarantaquattro anni e non trovo pace. Voglio scoprire perché sono questo tipo di adulto, deve esserci un’origine, ricordo, collego. Deve essere successo qualcosa. Qualcuno mi ha fatto del male. Ricordo, collego, invento.” Un romanzo abilissimo che confonde continuamente chi legge mescolando autobiografia e invenzione letteraria. 50 anni di storia italiana descritti dal punto di vista della narratrice: prima una ragazzina  privilegiata economicamente ma molto (male) amata, poi una adulta anaffettiva che cerca di ricostruire le verità del passato. Pagine spiazzanti e liberatorie, piene di dolore e di vita.

 

 

Naomi Alderman, Ragazze elettriche
Nottetempo – 20 €
Letto da Barbara P.

La forma del potere è sempre la stessa; è la forma di un albero. Dalle radici fino alla cima, un tronco centrale che si ramifica e ramifica all’infinito, aprendosi in dita sempre piú sottili, protese in avanti. La forma del potere è il disegno di una cosa viva che tende verso l’esterno, e manda i suoi sottili filamenti un po’ oltre, e ancora un po’ piú oltre.
Nel futuro le donne hanno riconosciuto la propria energia e stanno imparando a gestirla per tutelarsi e vendicarsi contro chi ha usato loro violenza, le ha denigrate, le ha offese.
Divenute consapevoli del proprio privilegio cominciano però ad abusare della propria forza attraverso scariche elettriche che lasciano fluire dalle mani, attivando la “matassa”, organo pulsante localizzato sotto la clavicola e perfetta metafora dell’inestricabilità e della complessità del potere.
Quattro voci diverse raccontano la nuova realtà:

  • Margareth, donna delle istituzioni, madre problematica e politica senza scrupoli,
  • Roxy, cresciuta in seno alla criminalità londinese e coinvolta in una faida tra boss imbevuta di logiche di possesso,
  • Allie, vittima di abusi che riscatta la propria sofferenza trasformandosi nella carismatica Madre Eve,
  • Tunde, unico uomo, giornalista deciso a documentare anche i risvolti più cupi del cambiamento culturale di cui è testimone.

Naomi Aldermann costruisce una società distopica e angosciante, un racconto violento e brutale, un ragionamento impietoso sul potere e su chi lo detiene (The power è infatti il titolo in lingua originale). Un romanzo sul quale vale la pena riflettere, poiché evidenzia chiaramente quanto il rovesciamento dei ruoli non sia garanzia di cambiamenti reali: violenza, arroganza e potere sono parte della stessa “matassa”, finché potere e predominio rimarrano sinonimi non ci sarà scampo alla sopraffazione. E se, si chiede l’Autrice attraverso un gioco letterario che fa da cornice al romanzo, un romanzo simile fosse stato scritto da un uomo,? Se la fantascienza fosse un espediente per parlare del presente? Con queste pagine Naomi Aldermann apre una riflessione importante sui ruoli letterari, sociali e politici che oggi viviamo.

 

Patrizia Rinaldi, La figlia maschio
E/O Edizioni – 16 €
Letto da Viola

Una delle presentazioni più intense di quest’anno, un libro potente che riesce nell’impresa di narrare il punto di vista di quattro personaggi diversi che si intrecciano a partire da un viaggio in Cina. I temi sono molti: la violenza, l’ipocrisia, le relazioni di amicizia e di amore come teatri di silenzi e di perdita progressiva di umanità. Nel quadro di una narrazione impietosa però esistono dei semi di forza, di voglia di riscatto e autenticità, di cui le due donne nelle voci narranti – in modi sorprendentemente diversi – si fanno portatrici: una moglie insoddisfatta che analizza cinicamente e autenticamente la sua vita, e una giovane donna cinese, stuprata, rapita per essere portata in Italia, che da vittima muta diventa parola di autodeterminazione e coraggio. Un libro bellissimo, crudele e coraggioso.

 

Chimamanda Ngozi Adichie – Cara Ijeawele Quindici consigli per crescere una bambina femminista
Einaudi – 15 €
Letto e consigliato da tutte le Tube

 

 

I libri 2016 da leggere secondo Tuba, Libreria di Donne

 

Come ogni anno Dicembre è tempo di classifiche e qui trovate la nostra attesissima lista dei migliori libri del 2016. Se li avete già letti diteci cosa ne pensate, la nostra libreria non esisterebbe senza voi lettrici. Altrimenti scegliete quello che vi incuriosisce di più e buona lettura!

Jenny Erpenbeck, Voci del verbo andare, Sellerio, 2016, 16 euro
Letto da Barbara P.

erpenbeckLe storie di un gruppo di uomini africani sbarcati a Lampedusa e approdati a Berlino ci vengono raccontate attraverso l’incontro con Richard, professore emerito di Filologia classica in pensione, che ha conosciuto la Berlino del Muro e delle divisioni.
Da dove vengono questi uomini? Cosa hanno lasciato nel loro paese? Che futuro li aspetta? Cosa desiderano?
Un bellissimo romanzo che ci interroga su questi temi mentre, insieme a Richard, mettiamo in discussione la visione occidentale del mondo e della vita, imparando a conoscere storie di naufragi, di violenze, di perdite ma anche di speranza.
Ma soprattutto un atto di denuncia di un sistema di accoglienza assurdo, fatto di burocrazia ed accordi a senso unico, che stabilisce chi può rimanere in Europa e chi invece deve tornare da dove è venuto, anche se la casa o la famiglia, spesso, non esistono più.
“Quando diventi uno straniero, non puoi più scegliere. Qui sta il problema…che le storie vissute sono una zavorra di cui non ti puoi sbarazzare, mentre coloro che sono autorizzati a scegliere tra le storie, operano una selezione”

Lauren Groff, Fato e furia, Bompiani, 2016, 19 euro
Letto da Brina

ffParzialità, verità e amore sono le tre parole che contengono Fato e furia, un libro ben scritto e con un’architettura solida, capace di portare la lettrice avanti e indietro nel tempo in una narrazione non lineare a cui lo scorrere delle pagine aggiunge elementi e visione. Il punto di vista cambia in continuazione, la verità è una posizione, e solo quando il racconto diventa corale gli eventi trovano cause ed effetti. La verità è davvero ciò che viene tenuto nascosto all’altro? protegge l’amore? o lo logora? Lotto pretende di vivere nella verità, Mathilde conosce le ombre, Lotto pensa solo a come occupare più posto nel mondo, Mathilde ad amputarsi per renderglielo possibile. I silenzi dei personaggi sono funzionali ai loro ruoli sociali e di genere, ma i segreti premono per entrare, si insinuano, e il loro rimanere in ombra si nutre di complicità. Sul filo tra la paura e l’attrazione per la perdita, Lotto e Mathilde alimentano una tensione permanente che assume dimensioni e colori contrastanti. E‘ con questi elementi che Groff supera i limiti del romanzo borghese statunitense che parla di un matrimonio di una coppia bella e ricca in un gioco di egoismi e rinunce, un copione già visto e, tutto sommato, non particolarmente interessante. L’unica pecca: alla fine tutto torna, il cerchio si chiude, e avrei preferito di no.

Simona Baldelli, La vita a rovescio, Giunti, 2016, 16 euro
Letto da Barbara P.

la-vita-a-rovescia-cop-baldelli-i74bigg3La biografia di Caterina Vizzani, nata e vissuta “a rovescio” nel XVIII secolo, è descritta nel testo di Giovanni Bianchi, medico riminese contemporaneo che si occupò  a suo tempo della autopsia della donna.
Proprio da questa testimonianza storica, e dal saggio di Marzio Barbagli “Storia di Caterina che per ott’anni vestì abiti da uomo”, Il Mulino 2014,  Baldelli prende le mosse per narrare la vita, i desideri e le passioni di Caterina, che, nella Roma inquisitrice e papalina settecentesca, scelse di travestirsi da uomo per tutelare la propria autonomia di scelta ma anche la propria libertà di amare le donne.
In questo modo Baldelli, da meravigliosa narratrice quale è, ci regala un travolgente romanzo d’amore e d’avventura nel quale i sentimenti e i desideri di Caterina travalicano i confini storici ed assumono una sconvolgente modernità/universalità.
Una storia tenera e appassionante di amore e libertà, contro le convenzioni e l’ipocrisia, perché, come dice la protagonista “Questo siamo. Natura”: una verità tanto semplice e incontrovertibile eppure confutata ancora oggi.

Grazia Verasani, Lettera a Dina, Giunti, 2016, 14 euro
Letto da Cristina

graziaverasani_letteraadinaHa presente quella scrittrice… la Duras.. Si riconciliò con la sua adolescenza a settant’anni, quando scrisse L’amante. Lei potrebbe cominciare un po’ prima, non crede?” – “Io non sono la Duras, dottore”. Allargò le braccia. “E io non sono Freud”.

La Verasani non è la Duras ma un libro sulla sua adolescenza l’ha finalmente scritto. La storia di due ragazzine in totale simbiosi pur provenendo da classi sociali diverse ed essendo comunista una e fascista l’altra. Un libro d’amore, che tocca ognuna. Chi non ha avuto una amichetta del cuore in adolescenza a cui ripensare in età adulta? E mi manchi tanto degli Alunni del sole è la colonna sonora perfetta di Lettera a Dina, delle strade diverse che le amicizie prendono crescendo ma che lasciano un segno affettivo indelebile. Ma anche tanti rimpianti, con cui la Verasani con questo libro mette un punto definitivo.

Emma Cline, Le ragazze, Einaudi, 2016, 18 euro
Letto da Cristina

_le-ragazze-1470579002Povera Sasha. Povere ragazze. Il mondo le rimpinza di promesse sull’amore. Quanto ne hanno bisogno, quanto poco ne otterrà la maggior parte di loro. Le canzoni zuccherose, i vestiti descritti nei cataloghi di moda con parole come “tramonto” e “Parigi”. Poi gli strappa i sogni con una violenza micidiale: a mano che slaccia a forza i bottoni dei jeans, il tipo che sull’autobus grida qualcosa contro la propria ragazza senza che nessuno gli dica niente“.

Potrei quasi azzardare e definire questo libro della Cline un vero e proprio manifesto femminista. Si è molto parlato delle donne di Charles Manson e dei feroci omicidi che compirono alla fine degli anni 60. Emma Cline usa quella storia per raccontare il punto di vista de Le ragazze. Che diventano protagoniste e non cornice di qualcuno, che si ribellano agli stereotipi, alla famiglia, consapevoli del sesso fatto per gli uomini ma che affiancano a quello per le donne. Alla solidarietà. Sullo sfondo rimangono gli uomini che la Cline condanna, qualsiasi età essi abbiano, dagli adolescenti agli anziani. Incapaci di uscire dal proprio egoismo, sempre pronti a giocarsi le donne come oggetti. Una critica feroce alla società maschile e maschilista fatta da una giovane scrittrice che a 24 anni riesce a regalarci un capolavoro della letteratura con contenuti duri e profondi.

Claudia Durastanti, Cleopatra va in prigione, Minimum Fax,  2016, 15 euro
Letto da Barbara P.

74_durastanti_cleopatravainprigione_x_giornaliIn una Roma contemporanea, “matassa ingarbugliata di tangenziali e raccordi“, Cleopatra avrebbe voluto danzare, ma ormai lavora in un albergo di dubbia qualità e si sposta a piedi tra Rebibbia, Pietralata e Torpignattara. Il suo fidanzato è da poco finito in galera, non per averle rotto un’ anca, ma perché coinvolto in traffici di droga e prostituzione.
Il palco di Cleopatra diventa quindi la periferia romana: una palude infestata di malessere ma ancora capace di nutrire la rinascita e il riscatto.                                                                               Con una lingua durissima, Claudia Durastanti disegna il ritratto impietoso di una città al collasso riuscendo a coglierne però anche “la perversa grazia” .

Loredana Lipperini e Giovanni Arduino, Schiavi di un dio minore, UTET, 2016, 14 euro
Letto da Barbara P.

schiaviNon un saggio ma una raccolta di riflessioni e di storie vere, frutto di interviste, sul mondo del lavoro e su tutti gli sfruttamenti di cui siamo consapevoli ma rimuoviamo, nel libro si dice chiaramente, quando compriamo H&M o Apple.
Un discorso su quanto ormai siamo iperconnesse e abituati a vivere/consumare tutto 24/7 sottraendo tempo alle relazioni in carne e ossa, alla lettura, alla musica, alle cose belle, all’amore. Su quanto ci sentiamo inadeguate se non rispettiamo il paradigma del lavoro a qualunque condizione (o, peggio, del lavoro che amiamo e svolgiamo gratis) che pare ormai l’unico orizzonte.

Un testo che non suscita pietà verso le sfruttate e gli sfruttati o autoindulgenza verso noi stesse ma stimola a cercare alternative.

Simona Lo Iacono, Le streghe di Lenzavacche E/O, 2016, 15 euro
Letto da Cristina

streghe-lMettetevi tranquille con una birra fredda in una mano e un fazzoletto per raccogliere le lacrime dall’altra. Ecco siete pronte per farvi avvolgere dalla poesia di questo libro, ambientato in un paesino sperduto della Sicilia. Una bellissima storia d’amore di quelle che fanno bene al cuore perché sopravvive ai roghi, alle dittature, al fascismo, all’emarginazione. Tremate le streghe son tornate!!!

Alicia Gimenez Bartlett, Uomini nudi, Sellerio, 2016, 16 euro
Letto da Cristina

uomini-nudiLe frequentatrici di Tuba ormai sanno quanto amiamo questa scrittrice e questo libro è l’ennesima conferma.   La crisi in Spagna spinge un uomo a lavorare come streaper e Bartlett ci accompagna nel mondo degli uomini nudi e delle donne che li guardano e li pagano per compagnia o per sesso. Dopo tanti racconti sulle donne, Bartlett spoglia gli uomini i quali però, anche quando sembrano vulnerabili e nudi, riescono comunque a tirare fuori il loro lato possessivo e dominio. Bellissimo!!

Andrea Marcolongo, La lingua geniale, 9 ragioni per amare il greco, Laterza, 2016, 15 euro
Letto da Barbara P.

Layout 1Una magnifica dichiarazione d’amore verso il greco antico che mi ha di colpo riportato indietro, ai pomeriggi del liceo e dell’università, trascorsi tra accenti, paradigmi e pagine di letteratura antica.
Non ricordo quale fosse l’Autore che stavo traducendo, ma percepisco ancora viva la potente sensazione che provai quando tutti gli sforzi del ginnasio fatti per memorizzare regole, declinazioni, coniugazioni e (maledette) eccezioni assunsero un valore per me: le parole avevano significati diversi ed ero io a poter scegliere l’interpretazione che mi appariva più opportuna, il senso, secondo me.
Un saggio godibilissimo che non è solo il tentativo di comprendere una lingua che non esiste più, attenta più al come che al quando, alle conseguenze delle azioni più che alle azioni stesse, ma soprattutto un atto d’amore per il pensiero complesso, per la capacità, tutta umana e purtroppo desueta, di scegliere/interpretare/tradurre tra diversi significati e visioni del mondo.
In altre parole di sviluppare uno spirito critico in una realtà contrassegnata dal pensiero unico.

Han Kang, La vegetariana,  Adelphi, 2016, 18 euro
Letto da Barbara P.

han-kangUn romanzo oscuro, potente e poetico sulla fragilità umana, una autrice coreana, Han Kang, che demolisce le comuni categorie di normalità e follia, salute mentale e malattia.

Il disagio, infatti, è quello della protagonista infelice, Yeong-hye, ma anche di tutte e tutti coloro che la circondano e che non vedono la sofferenza di lei: il marito egoista, la sorella perfetta, il cognato videoartista , il padre violento.
Gli altri la giudicano ma nessuno, a parte alcuni folgoranti momenti, riesce mai ad entrare in sintonia con lei: bisognerebbe forse cambiare sempre il punto di vista e sviluppare empatia con l ‘altro’ per cogliere la realtà nella sua complessità, come sembra suggerire l’autrice alternando diverse voci narranti e registri stilistici.     Un romanzo di incubi e sogni, sulla solitudine, sul dolore ma anche sull’arte, l’empatia e la bellezza che rimangono, forse, le uniche via di salvezza.

Helen Macdonald, Io e Mabel, Einaudi, 2016, 19.5 euro
Letto da Viola

mabelUn libro di altissima letteratura: stile, lingua e ritmo sono perfettamente ponderati da questa incredibile scrittrice, filosofa della scienza e naturalista canadese. Attraverso un originale memoir, in cui la protagonista racconta il rapporto con la sua astore (un uccello predatore selvaggio), entrano in scena temi profondi e accuratamente scandagliati, come la perdita, la solitudine e quella potente forza che tiene insieme lei, un antico addestratore estroso ed emarginato di cui ci racconta la storia, e Mabel, una creatura così potentemente aderente alla parte più vera del nostro mondo: quello naturale, quello selvaggio e indomabile. Bellissimo libro che richiede alle lettrici solo un po’ di pazienza per comprenderne la grandezza. Che ad un certo punto si illumina.

Catherine Lacey, laceyNessuno scompare davvero, Sur, 2016, 16.5 euro

Letto da Barbara P.

Il viaggio del corpo ma soprattutto della mente di Elyria che, di punto in bianco, decide di lasciare tutto e partire per la Nuova Zelanda.
L’unica cosa che non riesce a lasciare è il bufalo aggressivo, selvaggio, irrazionale che vive nella sua testa.
Tutta la fatica di convivere con i malesseri, la depressione e le paure in un libro che mette chi legge continuamente alla prova.
La danza con le ombre di Elyria è anche la nostra: la vita che viviamo è quella che vorremmo?
Ancora un bellissimo romanzo d’esordio per Edizioni Sur che sembra non sbagliare un colpo.

Sakine Cansiz, Tutta la mia vita è stata una lotta, vol. 2, 15 euro

Letto da Cristina

SaraII-CopertinaArriva il secondo volume di Sakine Cansiz, nome di battaglia Sara, Tutta la mia vita è stata una lotta, assassinata a Parigi nel gennaio del 2013.
Fondatrice del Partito dei lavoratori curdi (Pkk), Sara ha dedicato tutta la sua vita alla politica di autodeterminazione del popolo curdo, in particolare lavorando con le donne.
Questo secondo volume racconta gli anni che ha trascorso nelle carceri turche dal 1979 al 1990. Un capitolo importante è dedicato alla resistenza che i prigionieri e le prigioniere fecero dopo il colpo di stato militare in Turchia nel 1980 nel carcere di Diyarbakir.
Ma è la tortura la vera protagonista del romanzo. Alla quale Sara resiste senza rivelare mai una parola, mai un nome. “Sei curda o turca” le chiederà il famoso torturato turco Yildiran. “Sono curda. Ma soprattutto una rivoluzionaria”. Con questa frase Sara diventerà un simbolo per tutte le donne in carcere: non una donna imprigionata con lei verrà portata a tradire dal torturatore.
Accanto a questo i sogni di fuga, dovere per ogni rivoluzionario e l’amore. “Tra i rivoluzionati ci può essere amore sconfinato, ma non una relazione di possesso e improntata ai valori feudali tradizionali”. La sperimentazione di nuove forme di legame e relazione si fa lottando e partendo da sé.

damascoSuad Amiry, Damasco, Feltrinelli 2016
Letto da Cristina
“Chi ha detto che la Siria dei primi anni sessanta del secolo scorso fosse meno divertente dell’Europa di oggi?”
“Damasco” è forse il libro più complicato ma anche il più intenso della scrittrice siro-palestinese Suad Amiry. Al centro la storia della sua famiglia nata con il matrimonio del siriano Jiddo e della palestinese Teta nel 1926, prima che gli occidentali tracciassero con il righello il confine, quando la Grande Siria comprendeva ancora la Palestina, il Libano, l’Iraq e la Giordania. Capitale di questa grande terra, l’antica, prosperosa e affascinante Damasco, con il suo palazzo più ricco Beit Jiddo, casa della famiglia Baroudi. Tramite le voci dei personaggi quasi esclusivamente femminili, Suad Amiry ci racconta le consuetudini, gli intrecci, gli amori e le difficoltà della nobiltà, ma anche della servitù fino alla presa del potere in Siria di Hafiz al-Asad nel 1971. Da Damasco e Beirut a Gerusalemme ad Amman un’unica grande famiglia per un unico territorio che la scrittrice ci fa magnificamente scoprire tramite gli odori, le spezie, il marmo, il cibo, l’acqua. Un libro molto bello che racconta tanto di quella terra da decenni ormai devatastata dalla guerra e spesso raccontata solo come fondamentalista, ma che invece ha vissuto decenni di libertà, incontri e ribellione comunista.
Un libro importante che restituisce alla progressista Grande Siria il ruolo di avangardia culturale e sociale del mondo arabo distrutto dagli europei e dai confini coloniali da noi creati. Quando Damasco ha perso la centralità del suo suk per lasciare spazio al petrolio e alla nascita delle monarchie del golfo persico.
Ma questa è storia contemporanea.

Laura Lepetit, Autobiografia di una femminista distratta, Nottetempo, 2016, 12 euro
Letto da Barbara P.

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“Raccontiamoci le nostre storie, per non vivere di riflesso, per non dover scegliere di essere sempre Madame Bovary o Giovanna D’Arco”. Una raccolta sbadata ma anche incantata, quotidiana e intima insieme, di riflessioni e pensieri di Laura Lepetit, fondatrice della casa editrice La Tartaruga che dal 1975 al 1997 in Italia ha pubblicato solo donne.
Tra le pagine gli aneddoti sulle scrittrici più o meno note (molte diventate famose solo negli ultimi anni dopo essere state ripubblicate dalle grandi casi editrici) si mescolano a quelli sulle piante, sui gatti, sulle amiche e compagne di Laura, le donne del femminismo milanese degli anni 70 tra cui Carla Lonzi. La storia di una donna con la quale come libraie e come femministe abbiamo un grandissimo debito per il contributo dato alla diffusione delle parole e del pensiero delle donne.

Leila Slimani, Nel giardino dell’orco,  Rizzoli, 2016, 17 euro
Letto da Cristina

orco“Ho letto quello che scrivi, sulla noia, su questa vita borghese di merda. Non solo ti fai scopare da un esercito di uomini ma disprezzi tutto quello che abbiamo costruito. Tutto quello che ho costruito io, lavorando come un cane per non farti mancare nulla”. Adèle è bella, sposata, con un figlio, un lavoro da giornalista, una vita in una bella casa a Parigi. Richard fa il medico, lavora tanto e non la tocca mai per non sciuparla. Adèle ama Richard ma tutti i giorni per riempire quel senso di solitudine che non la lascia mai, si fa guardare da altri uomini, si fa toccare, si fa scopare e li scopa ovunque capiti. E’ come una droga alla quale non vuole rinunciare. Un bellissimo libro quello della scrittrice marocchina Slimani, che si legge tutto d’un fiato perché scritto molto bene, sulla ricerca del piacere continuo e sul senso che molte donne hanno di essere vive solo se qualcuno le guarda.

Inge Sargent, Il tramonto birmano, Add Editore, 2016, 18 euro
Letto da Barbara P.

tramonto-birmano-webSe cercate un romanzo che vi porti lontano, leggete questo! Vi ritroverete immerse tra la vegetazione, i profumi, i colori e i sapori dell’estremo Oriente.   Il libro inizia come una fiaba nella quale la protagonista europea, Inge, nel America degli anni ’50, sposa a sua insaputa un principe e si trasferisce con lui tra le montagne della Birmania per governare e riformare uno stato fermo al feudalesimo.
I toni della fiaba però si smorzano ben presto e, con una scrittura semplice e lucida, Inge inizia a raccontare del colpo di stato militare che nel 1962 investe il paese e la lascia da sola con due bambine.
Una autobiografia pacata, la storia di una donna forte che non cerca la compassione di chi legge né si lascia andare all’autocommiserazione.
Il volume comprende anche alcune meravigliose tavole illustrate di Elisa Talentino che -attraverso le immagini- fornisce una propria versione della storia.

Simona Vinci, La prima verità, Einaudi, 2016, 20 euro

Letto da Barbara P.

Con questa opera indimenticabile, Simona Vinci è tornata a pubblicare dopo tanti anni, aggiudicandosi, tra gli altri premi, il Campiello 2016.

Ho letto “La Prima Verità” due volte in sei mesi eppure non riesco a scriverne, e non solo perché troppi nomi richiamano quelli della mia vita.
L’analogia è più ampia, umana, empatica, silenziosa appunto.
Nel romanzo ci sono tante storie: la pazzia come strumento di condanna e controllo sociale, la follia della normalità, la fragilità umana, la poesia, la dittatura, la violenza contro le donne, il mondo bambino, le paure della genitorialità, l’empatia necessaria, la memoria, l’inquietudine di essere vivi.
Pagine che mi lasciano sconvolta, personaggi e fantasmi che si intromettono nelle mie giornate.
Romanzo, memoir e poesia si fondono ne “La Prima Verità” prendendo in prestito dalla Grecia non solo nomi e paesaggi ma anche il respiro della tragedia antica.