I libri da regalare secondo Tuba, libreria di donne a Roma

Arundhati Roy, Il ministero della suprema felicità
Guanda – 19 €
Letto da Cristina

Finalmente Arundhati Roy torna in libreria dopo 20 anni dal Il Dio delle piccole cose con un romanzo complicato, intrigato e profondo. E lo fa prendendo parola su tutto quello che sta succedendo in questo momento in India, dal dibattito sulle caste, alla guerra d’indipendenza del Kashmir, al clima prima dell’elezione del primo ministro Narendra Modi, alle multinazionali che stanno mangiando l’India e distruggendo le sue bellezze, al sanguinoso rapporto induisti/musulmani, alle discriminazioni di genere. Ci mette tutto dentro, come se non ci fosse un domani. Protagonista è l’hijra musulmana Anjum, che nascendo ermafrodito decide di lasciare la famiglia che la voleva uomo per crescere donna in una comune. Ma a Anjum oltre al corpo le sta stretta anche la comune, decide così di uscire fuori e di vivere New Dehli con i reietti come lei, gli intoccabili. La scoperta di una bambina abbandonata la porterà a conoscere Tilottama e la sua storia d’amore per due uomini. Ma sopratttuto  la lotta, la resistenza ma anche le torture subite per la guerra in Kashmir, molto presente in questo romanzo di Arundhati Roy. Bisogna avere pazienza per leggere Il mistero della suprema felicità, immagino come per vivere in India. Lentezza e pazienza per arrivare fino in fondo e scoprire quanto la felicità sia delle piccole cose che difficilmente i regnanti possono capire ma che i reietti possono invece costruire. Così Anjum cercherà di realizzare in un cimitero una piccola convivenza tra i vivi e i morti, come se solo da questa unione si possa realizzare il Ministero della suprema felicità.

 

Francesca Melandri, Sangue Giusto
Rizzoli – 20 €
Letto da Barbara P.

“Sono le nostre frontiere. Quelle che abbiamo fatto finta di togliere….Ora sono i CIE la frontiera d’Europa. I bastioni della nostra identità. Di noi che godiamo dello Stato di diritto e mica siamo nazisti….Però, guarda un po’, nei CIE non ci finisci se commetti un reato, ci finisci per quello che sei. Perché sei un clandestino”

In questo nuovo bellissimo romanzo Francesca Melandri svela gli scheletri nell’armadio di una famiglia benestante romana e fa luce sul passato rimosso di un paese intero, il nostro: “Tutto è a disposizione, nulla è segreto… basta cercare”.
Una trama strutturata, avvincente e complessa, attraverso la quale l’autrice riassume quasi un secolo di storia italiana: la retorica fascista del “posto al sole” e l’occupazione in Etiopia, gli stupri di massa, i gas, la guerra, e poi la malacooperazione fatta di scandali e affarismo, Tangentopoli, i governi Berlusconi, per finire con le traversate del Mediterraneo, che separano i CIE nostrani dai lager libici.
Pagine coinvolgenti, cariche di umanità, in cui si alternano passato e presente, personale e politico.
Uno sguardo di genere attento, consapevole del fatto che, in ogni guerra, il primo trofeo è sempre rappresentato dai corpi delle donne.
La scrittura lucida, mai noiosa, che interroga chi legge e denuncia le complicità e i legami tra colonialismo storico e migrazioni attuali. Una storia che ci riguarda tutte e tutti, anche se godiamo dello stesso privilegio della voce narrante, bianca, benestante e nata con il sangue giusto.

 

 

Alessandra Sarchi, La notte ha la mia voce,
Einaudi -16,5 €
Letto da Barbara P.

Siamo corpi desideranti, siamo neuroni a specchio, siamo dolore, siamo Aria, Terra, Acqua mescolati dal Fuoco della poesia, delle relazioni, dell’arte.

La scrittura di Alessandra Sarchi riesce a danzare la vita.

 

 

 

 

Rebecca Solnit, Gli uomini mi spiegano le cose
Ponte alle Grazie –14,5 €
Letto da Barbara P.

La sopraffazione non passa solo per la violenza fisica, l’umiliazione, la dipendenza economica, ma anche da meccanismi più semplici, da comportamenti più sottili e socialmente accettati da tutti. La violenza sulle donne comincia anche da una conversazione dove le donne vengono messe a tacere.

Una raccolta di articoli – scritti tra il 2008 e il 2014- semplici, chiari, documentati, nei quali l’autrice tocca vari temi legati alla disparità tra i generi: il potere maschile, la violenza degli uomini contro le donne, il femminismo.
Illuminante e divertente l’articolo sul mansplaining ossia l’atteggiamento tracotante, paternalistico e saccente che gli uomini troppo spesso assumono nelle conversazioni con le donne, anche quando l’interlocutrice è palesemente più competente di loro.
Una scrittura elegante che denuncia tutte le forme di sopraffazione maschile, dal subdolo e imbarazzante mansplaining, appunto, ai femminicidi negli USA, di cui fornisce dati e statistiche.
Un libro che stimola le donne a non dubitare di se stesse, ad uscire dal silenzio e a sostenersi l’un l’altra.

 

Silvia Bencivelli, Le mie amiche streghe
Einaudi- 17 €
Letto da Brina

Alice è una fervente credente nelle ragioni della scienza che si scontra con le sue amiche di sempre e le loro manie da streghe: oroscopo, riti, strane credenze. In una lenta estate l’attesa di due eventi importanti la porteranno a smontare le false credenze una ad una con rigor di logica e ragione storica e al contempo a scoprire la parte di sé che ha bisogno di magia. Un libro colto e ironico per ragionare sul nostro rapporto con la scienza, la salute e la malattia. Silvia Bencivelli è una giornalista scientifica laureata in medicina.

 

 

Marta Zura Puntaroni, Grande Era Onirica
Minimum Fax – 16 €
Letto da Barbara P.

Un romanzo d’esordio senza filtri nel quale la protagonista trova le parole per mettersi a nudo e narrare la sofferenza di chi conosce il disagio, il malessere e la depressione.
Un’esistenza scandita dalle grandi ere oniriche, che proprio come le ere geologiche, hanno un nome: quello delle sostanze e delle dipendenze che le caratterizzano. Una narrazione lucida e onesta che rifugge il moralismo ma anche l’autocommiserazione. Insieme alla meravigliosa capacità di parlare di sessualità in maniera cruda e coraggiosa.

 

 

Rosa Mordenti, Al centro di una città antichissima,
Edizioni Alegre – 10 €
Letto da Barbara P.

Rosa Mordenti riesce a raccontare l’indicibile con la tenerezza di una bambina ormai adulta che, nonostante tutto, mai ha smesso di cercare i propri nonni. La Resistenza romana da un punto di vista inedito e tutto umano. La storia di una famiglia paranormale, come molte altre. Bellissimo.

 

 

Antonella Lattanzi, Una storia nera
Mondadori  – 18 €
Letto da Barbara P.

“Una storia nera” ti si appiccica addosso, come l’afa agostana di Roma, opprimente e soffocante, come l’aria che si respira in ogni pagina. Un romanzo sulla famiglia che invischia chi legge perché riesce a mettere al centro proprio le relazioni danneggiate e morbose che intossicano l’ esistenza e che si trasmettono, come un’eredità scomoda e non reclamata, di generazione in generazione.
Dopo Devozione, un nuovo bellissimo libro di Antonella Lattanzi sulla dipendenza e sulla violenza che da essa può scaturire.

 

 

Donatella Di Pietrantonio, L’Arminuta,
Einaudi – 17,5 €
Letto da Barbara P.

L’Arminuta (la ritornata, in dialetto abruzzese) viene restituita – all’età di 13 anni – alla sua famiglia di sangue dalla famiglia che, fino ad allora, l’aveva allevata. E si ritrova così, nel pieno dell’adolescenza, a vivere un trauma doloroso di cui non conosce le cause scatenanti.
La lingua è segno e metafora dello straniamento: educata in una famiglia di città che parla un italiano corretto, tra lezioni di danza e piano, l’Arminuta viene scaraventata nel mondo ignoto della campagna, della povertà e del dialetto.
Un romanzo meraviglia, una prosa lucida e tagliente; se è necessario capire da dove si viene per costruire la propria identità è altrettanto importante imparare a riconoscere la cura e le relazioni umane salvifiche.

 

Kate Tempest, Le buone intenzioni
Frassinelli – 18.50 €
Letto da Viola

La giovane autrice, poeta, drammaturga e rapper, esordisce con questo potentissimo romanzo – le buone intenzioni. Due ragazze ed un ragazzo scappano da Londra. Scappano dalle loro vite e da una metropoli che “ti arriva nelle ossa” e che puoi solo lasciarti alle spalle. Scappano verso il futuro ma, come spesso accade, solo con lo sguardo avanti si può iniziare a ricostruire pezzo per pezzo la trama della vita e delle relazioni che la intercorrono. Sono giovani, anche se già “consumati”, possono ancora fare in tempo a cambiare, possono ancora reindirizzare le loro esistenze. Queste sono le buone intenzioni che possono avverarsi o no. Tempest raccontando le emozioni, i disastri e le colpe di tre personaggi giovani, ci dice, anzi ci urla, qualcosa di drammatico del nostro tempo e della nostra società ridotta ad un cumulo di mattoni che neanche le buone intenzioni a volte possono rimettere in sesto. Una scrittura che non cede mai alla tentazione di essere troppo frammentata, che non si autocompiace in fronzoli inutili, che va al cuore. Diritta.

 

 

Kate Tempest, Let them eat chaos
E/O –  14 €
Letto da Barbara P.

Sette persone insonni in una Londra Fortezza che, metafora dell’Europa tutta, fagocita desideri, speranze e vite all’insegna del profitto neoliberista.
C’è qualcuno sveglio? C’è ancora speranza?
Questo poema è stato scritto per essere letto ad alta voce, è il sottotitolo.

Poor kids shot dead
Poor Kids locked up,
poor kids saying
this is the future you left us?

…….
Thinking we’re engaged
when we’re pacified
Staring at the screen
We don’t have to see the planet die

 

 

 

Dacia Maraini, Tre donne 
Rizzoli – 18 €
Letto da Cristina

Il tema potrebbe risultare quasi banale. Tre generazioni di donne che vivono insieme ma in modo completamente diverso. Si studiano, si osservano, si criticano, si amano. E lo fanno nel più classico dei modi. Maria scrivendo delle lettere al suo fidanzato in Francia, la figlia Lori annotando tutto nel suo diario segreto e la nonna Gesuina registrando la voce su un vecchio apparecchio. Tuttavia la banalità del plot viene superata dalla maestria della scrittura di Dacia Maraini che anche in questo romanzo si conferma una grande conoscitrice del profondo essere delle donne, delle loro dinamiche, dei loro amori e fragilità. Tanto Gesuina, più di sessant’anni e un’instancabile curiosità per il gioco dell’amore, è aperta e in ascolto del mondo, quanto Maria, sua figlia, vorrebbe fuggire la realtà, gli occhi persi tra le carte di traduttrice e i sentimenti rarefatti rivolti a un altrove lontano. Il ponte tra questi due universi paralleli è Lori, sedici anni fatti di confusione e rivolta. Sarà l’arrivo di un uomo a rompere l’equilibrio di queste tre vite, unite ma parallele e che dovranno per forza parlarsi, incontrarsi, confrontarsi.

 

 

Laja Jufresa, Umami
Sur Edizioni – € 16,5
Letto da Barbara P.

Ho scoperto l’esistenza di un quinto sapore, umami, grazie alle parole della scrittrice messicana Laia Jufresa, pubblicata in Italia da edizioni sur.
Un romanzo che, raccogliendo l’eredità e la visione del mondo precolombiana, tiene insieme le contraddizioni della vita e del Messico: i lutti e la voglia di vivere, la curiosità bambina e la violenza. Originale, intimo e poetico: da leggere.

 

 

Cecilia D’Elia e Giorgia Serughetti, Libere tutte. Dall’aborto al velo, donne nel nuovo millennio
Minimum Fax – 15 €
Letto da Brina

Libere tutte affronta il tema della libertà delle donne e in particolare dell’uso del corpo “nella sua espressività sessuale o nella capacità riproduttiva”: maternità, riproduzione, famiglia, lavoro sessuale, velo. Riportando il dibattito intorno alle questioni in cui si ripropone la relazione tra scelta individuale, contesto sociale e senso condiviso. Il libro si muove a partire da un presente in cui le conquiste femministe, la minaccia a queste conquiste incombenti (pensiamo alle dichiarazioni di Trump appena eletto) e i modi di vita, mai così liberi come oggi, configurano un tempo in cui le spinte, gli arresti e le contraddizioni delineano un panorama nuovo in cui è difficile collocarsi. Questo libro funziona da bussola, ricostruisce, smitizza, relativizza e traccia la strada attraverso la quale stabilire le coordinate di questo presente, un tempo che le autrici chiamano “non lineare”.

 

 

La violenza contro le donne nella storia a cura di Simona Feci e Laura Schettini
Viella Edizioni – 27 €
Letto da Cristina

La violenza contro le donne nella storia è un libro che ci voleva. Troppo spesso sui media leggiamo o sentiamo che i maltrattamenti, la violenza contro le donne, i femminicidi sono casi isolati, gesto di un marito geloso o di un amante ubriaco. Questo libro ci riporta alle origini della violenza: essa è strutturale ed ha radici storiche ben precise. Le curatrici Simona Feci e Laura Schettini hanno intelligentemente messo in fila testi che ricostruiscono almeno sei secoli di violenza contro le donne, dal XV al XXI, attraverso le sentenze dei Tribunale. Dalla violenza di genere a Bologna in età moderna, alle bambine in tribunale a Firenze nell’800, ai conflitti familiari nelle Sicilia postunitaria, capitoli che ripercorrono l’origine dello ius corrigendi in ambito familiare, della parola stupro e del poliziotto paciere. Capitoli che scorrono bene in aule di tribunali che attraverso i secoli mantenendo lo stesso atteggiamento: andare ad indagare l’attendibilità delle donne. Tema portante anche della seconda parte del libro, la storia del movimento di liberazione della donna e la lotta per la legge contro la violenza sessuale, le leggi europee e la risoluzione dell’ONU contro gli stupri di guerra. E poi la rappresentazione che i media fanno della violenza, sbattendo anche qui sempre in prima pagina le donne, malmenate, accovacciate, devastate, fragili e indifese. Un saggio questo che rimette i puntini sulle storia, analizzando benissimo i passaggi di costume, della mascolinità e delle conquiste delle donne. Anche se vedendo quello che accade oggi nelle aule dei Tribunali, c’è ancora molta storia da scrivere.

 

 

Helena Janeczeck – La ragazza con la Leica
Guanda – 18 €
Letto da Viola

Confesso che non amo le biografie, meno che mai le biografie romanzate. È una questione di gusti, e raramente sono stata sorpresa. “La ragazza con la Leika ” è riuscito in questa personalissima impresa epica. Gerda Taro viene raccontata attraverso tre sguardi diversi. Si parte dall’analisi di una foto, e si chiude circolarmente con l’analisi di un’altra foto. Il personaggio di Taro viene così incorniciato, come una foto appunto, ma mai bloccato nel tempo: sono i vivi nelle foto, i vivi con lei e i vivi dopo di lei che continuano a darle spessore, complessità, interiorità e vita. Gerda Taro da icona di un immaginario in verità più legato al suo compagno Robert Capa, nel romanzo di Janeczek diventa invece persona, donna e artista di carne e sangue, desideri e passioni. Una donna avventurosa, libera, la prima reporter di guerra. La narrazione scorre fluida, lo stile pulito rende a tratti invisibile il lavorio di archivio che l’autrice ha compiuto a fondo nella ricerca delle fonti. Bellissimo.

 

 

Leila Slimani, Ninna Nanna
Rizzoli – 18 €
Letto da Cristina

Una scrittura avvolgente per dei temi non scontati che indagano gli esseri umani, principalmente le donne. Donne sole, donne che entrano nella vita delle altre come quella di Louise la tata di Mila ed Adam figli di Myriam che sente la necessità di riprendersi la vita lavorativa ed uscire dalla casa e la maternità. Un giallo filosofico per Ninna nanna che ha venduto 60mila copie ed ha vinto il Premio Goncourt 2016, da leggere tutto d’un fiato. Una riflessione sulla relazione tra donne, sulla maternità, sulla famiglia. Un intreccio che non ti lascia mai e che rimette in discussione l’educazione, il rapporto monetario anche tra donne, per affrontare una delle paure che ogni genitore uomo o donna scaccia dal proprio inconscio.

 

 

Loredana Lipperini, L’arrivo di Saturno
Bompiani – 19 €
Letto da Barbara P.

Un articolato romanzo matrioska in cui tante storie si rincorrono e talvolta si intersecano all’interno della narrazione principale.
Dalla vicenda di Graziella De Palo, una giovane giornalista scomparsa a Beirut insieme al collega Italo Toni mentre indagava sul traffico d’armi e il terrorismo internazionale, a quella di Han van Meegeren, un pittore olandese considerato uno dei falsario più noti del XX secolo.
I fatti reali si mescolano all’invenzione per rispondere ad una sola domanda: perché se un romanzo è assurdo tutti ci credono mentre la realtà invece non interessa a nessuno? La letteratura  ha la capacità di riportare in vita le storie dimenticate?
Scrive Lipperini “Non è autofiction e lo è, non è non fiction novel e lo è, non è romanzo di formazione e lo è. Non è realistico. E lo è. Perché nulla in letteratura è reale”
Complesso, colto, originale, leggetelo.

 

 

Simona Vinci, Parla, mia paura
Einaudi – 13 €
Letto da Barbara P.

Poche e straordinarie pagine attraverso le quali l’autrice si immerge nella propria paura e nei propri attacchi di panico, cercando di condividere con chi legge le emozioni vissute e descrivendo la spaventosa paura della paura.
Pagine consapevoli, scritte, come sempre, in maniera magistrale.
“Ecco il trucco, la magia: non chiudere, apri. Non nasconderti, mostrati. Non tacere, esprimiti. Se hai paura, chiedi aiuto.”
La potenza della fragilità, il coraggio di scriverne.

 

 

Teresa Ciabatti, La più amata
Mondadori – 18 €
Letto da Barbara P.

“Mi chiamo Teresa Ciabatti, ho quarantaquattro anni e non trovo pace. Voglio scoprire perché sono questo tipo di adulto, deve esserci un’origine, ricordo, collego. Deve essere successo qualcosa. Qualcuno mi ha fatto del male. Ricordo, collego, invento.” Un romanzo abilissimo che confonde continuamente chi legge mescolando autobiografia e invenzione letteraria. 50 anni di storia italiana descritti dal punto di vista della narratrice: prima una ragazzina  privilegiata economicamente ma molto (male) amata, poi una adulta anaffettiva che cerca di ricostruire le verità del passato. Pagine spiazzanti e liberatorie, piene di dolore e di vita.

 

 

Naomi Alderman, Ragazze elettriche
Nottetempo – 20 €
Letto da Barbara P.

La forma del potere è sempre la stessa; è la forma di un albero. Dalle radici fino alla cima, un tronco centrale che si ramifica e ramifica all’infinito, aprendosi in dita sempre piú sottili, protese in avanti. La forma del potere è il disegno di una cosa viva che tende verso l’esterno, e manda i suoi sottili filamenti un po’ oltre, e ancora un po’ piú oltre.
Nel futuro le donne hanno riconosciuto la propria energia e stanno imparando a gestirla per tutelarsi e vendicarsi contro chi ha usato loro violenza, le ha denigrate, le ha offese.
Divenute consapevoli del proprio privilegio cominciano però ad abusare della propria forza attraverso scariche elettriche che lasciano fluire dalle mani, attivando la “matassa”, organo pulsante localizzato sotto la clavicola e perfetta metafora dell’inestricabilità e della complessità del potere.
Quattro voci diverse raccontano la nuova realtà:

  • Margareth, donna delle istituzioni, madre problematica e politica senza scrupoli,
  • Roxy, cresciuta in seno alla criminalità londinese e coinvolta in una faida tra boss imbevuta di logiche di possesso,
  • Allie, vittima di abusi che riscatta la propria sofferenza trasformandosi nella carismatica Madre Eve,
  • Tunde, unico uomo, giornalista deciso a documentare anche i risvolti più cupi del cambiamento culturale di cui è testimone.

Naomi Aldermann costruisce una società distopica e angosciante, un racconto violento e brutale, un ragionamento impietoso sul potere e su chi lo detiene (The power è infatti il titolo in lingua originale). Un romanzo sul quale vale la pena riflettere, poiché evidenzia chiaramente quanto il rovesciamento dei ruoli non sia garanzia di cambiamenti reali: violenza, arroganza e potere sono parte della stessa “matassa”, finché potere e predominio rimarrano sinonimi non ci sarà scampo alla sopraffazione. E se, si chiede l’Autrice attraverso un gioco letterario che fa da cornice al romanzo, un romanzo simile fosse stato scritto da un uomo,? Se la fantascienza fosse un espediente per parlare del presente? Con queste pagine Naomi Aldermann apre una riflessione importante sui ruoli letterari, sociali e politici che oggi viviamo.

 

Patrizia Rinaldi, La figlia maschio
E/O Edizioni – 16 €
Letto da Viola

Una delle presentazioni più intense di quest’anno, un libro potente che riesce nell’impresa di narrare il punto di vista di quattro personaggi diversi che si intrecciano a partire da un viaggio in Cina. I temi sono molti: la violenza, l’ipocrisia, le relazioni di amicizia e di amore come teatri di silenzi e di perdita progressiva di umanità. Nel quadro di una narrazione impietosa però esistono dei semi di forza, di voglia di riscatto e autenticità, di cui le due donne nelle voci narranti – in modi sorprendentemente diversi – si fanno portatrici: una moglie insoddisfatta che analizza cinicamente e autenticamente la sua vita, e una giovane donna cinese, stuprata, rapita per essere portata in Italia, che da vittima muta diventa parola di autodeterminazione e coraggio. Un libro bellissimo, crudele e coraggioso.

 

Chimamanda Ngozi Adichie – Cara Ijeawele Quindici consigli per crescere una bambina femminista
Einaudi – 15 €
Letto e consigliato da tutte le Tube

 

 

Quante novità in libreria!

Elena Ferrante “Storia di chi fugge e di chi resta” E/O

copertina_1270

 

Laurie Penny “Meat Market. Carne femminile sul banco del capitalismo” Settenove

Copertina_STAMPA_PANTONE

 

Suad Amiry “Golda ha dormito qui” Feltrinelli

golda 2

Carola Susani “Miti romani” Nuova Frontiera Junior

carola

Goliarda Sapienza “La mia parte di gioia” Einaudi

gioia

Da Soniaqq per Tuba

tubaOKIllustrazione di SONIAQQ. Parole di Giulia Anania

Tuba è nata il 18 novembre 2007. Mi ricordo ancora il giorno dell’ inaugurazione.. In realtà ci capitai per caso. Una festa spontanea, che riempiva tutta l’aerea pedonale del Pigneto. C’erano tante facce già amiche.. e tante facce che lo sarebbero diventate negli anni. Tutti casualmente o volontariamente si trovavano a sostenere e festeggiare un progetto esplosivo. Una bolla di colore assoluto schizzava ovunque. Avevamo un po’ tutti la sensazione che sarebbe diventato non solo il nostro posto, ma un posto necessario e importante per la città e non esagero il paese in genere, qualcosa di grande seppur in 30 mq su strada.

Cos’è Tuba cosa è stato e cosa sarà ancora per noi, non è facile riassumerlo. In chiave due D possiamo dire che anzitutto Tuba è un bar, un bazaar erotico e anche una libreria. La Ladyfest è nata da Tuba (prima riunione convocata), l’amore tra Sarah e Biz (ma anche molti altri), e più che di nascite Tuba è un luogo di battesimi: un posto dove le persone scelgono annunciare la nascita e di condividere le proprie opere con la società. Ma è soprattutto un luogo reale e ideale, un sogno tridimensionale. Dedicata alle donne ma aperta a tutti. Aperta a tutti i giorni, al centro della periferia, della Roma popolare di giorno (davanti al mercato rionale romanaccio del Pigneto), della Roma multietnica e della Roma ubriachella, creativa e anche sfacciata-sfasciata e vuoteggiante della notte. Un posto che racconta abbraccia e protegge i desideri delle donne. Dove le donne possono stare con chiunque vogliano o anche da sole.

Tuba è una creatura speciale, molto intelligente e molto sexy, sa fermare e affermare la bellezza. Tuba ha il viso delle due Barbara che l’hanno coraggiosamente cresciuta. Barbara e Barbara sono due ragazze che hanno quei visi di cui per forza un po’ ti innamori (e infatti un po’ tutti si innamorano o di una o dell’ altra Barbara, ognuno ha la sua preferita). Lineamenti magnetici, interrogativi, di chi ha una ostinata curiosità Tuba è un sacco di parole. Quelle dei libri, dei pettegolezzi e delle confessioni vicino al bancone, delle grandi dichiarazioni, delle seduzioni, di tutti gli amori possibili, della voglia di cambiare le cose. Profuma di buono, di carta di libro, di corpi che sanno schiudersi. Profuma di zenzero sciolto in acqua bollente che ti scalda le mani fredde d’inverno, sa di spritz in primavera, profuma di calma, del tempo che puoi passeggiare, di legna e caminetto della domenica (ci avete mai fatto caso che la domenica Roma sa di camino?). Ha il suono di parole intime tra labbra vicine, di lingue che si toccano, che si vogliono conoscere, dei bicchieri che si baciano, il brusio vivace di riunioni e di assemblee, dei pomeriggi cazzoni che sembra ci sia tutto il tempo per restare, dei progetti che nascono con più facilità, ha risate acute, buona musica, ha il suono dei passi che ballano sul parquet, ha parole che seducono con il dono della creatività. Si, ha parole rossissime. Ti mordicchi le labbra da Tuba, di curiosità, di voglia. Mentre scopri cosa può essere il piacere, se un sex toys, un libro o una bella mostra, una storia che hai letto o hai ascoltato per caso. Dalla saracinesca su strada l’essenza distillata dei desideri delle donne, liberi e vivaci, infiniti e ricercati.

Da 6 anni i desideri delle donne scorrazzano davanti al civico 19 di Via del Pigneto, giocano senza nascondersi. I desideri si sdraiano sotto le zampette dei tavolini, si siedono sul divano rosso, sulla panchina accanto all’entrata, ti fanno un bel massaggio e ti rilassano le spalle dopo tanti tanti tanti anni passati a portarti sulle schiena uno zaino pieno di san pietrini, di metalli pesanti, di preconcetti, di possibilità negate, di repressione, di obblighi vuoti. Passati senza avere il tuo posto. Gli spigoli e le ignoranze diventano innocui, appoggi la testa e il piacere e ascolti, prendi e sai dare.