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“Ma tu lo sai almeno cos’è un stupro? No, che non lo sai. Però senti le notizie al tg. Di sicuro le leggi sui social…Senti i politici che piacciono a G riempirsi la bocca di questa parola, li senti dare la colpa ai migranti. Li senti dire bugie….e ti accorgi che non ne parlano mai davvero se non per crearsi un nemico comodo”.

Ecco Valentina Mira invece ha scritto un libro scomodo. In X edito da Fandango c’è tutto: innanzitutto riconoscere di aver subito una stupro anche da ubriache e da uno conosciuto. Perché anche se prima diamo un bacio e non usciamo dalla violenza semi morte, no vuol dire no e se tu invece vuoi intenderlo come si, è uno stupro. Questo Valentina Mira ce lo dice chiaramente. E ci fa anche capire quale violenza le donne subiscono dalle forze dell’ordine, dai datori di lavoro, dai medici, dai fratelli, cioè da tutte quelle figure maschili che evidentemente hanno una responsabilità nel continuare a cullarsi nella cultura dello stupro ed è a loro che il libro della Mira non fa sconti e arriva come un pugno allo stomaco. Soprattuto arriva allo stupratore della cerchia dell’arroganza e dell’ora inizia la danza, a tutti quel baldi italici che usano spesso la difesa delle donne in chiave opportunista e razzista. Un libro importante quello di Valentina Mira, un libro femminista, un libro di rivalsa delle donne che non vogliono più tacere e che ci mettono la faccia. Una bellissima scrittura di riflessione, alcune volte ovviamente autolesionista ma mai ripiegata su se stessa. C’è sempre battaglia nella parola successiva alla precedente in un percorso continuo di crescita, consapevolezza, solidarietà.