venerdì 9 ottobre presentazione “Adua” di Igiaba Scego

Venerdì 9 Ottobre, ore 18:39 – Presentazione dell’ultimo IgiabaScego_Aduaromanzo di Igiaba Scego, Adua.

L’autrice ne parlerà con la scrittrice Carola Susani e il regista Daniele Vicari

Romanzo a due voci, quella di un padre e di una figlia, Adua (Giunti Editore) indaga il loro rapporto impossibile e ci racconta il sogno di libertà che ha consumato in modi e tempi diversi le vite di entrambi. La narrazione intreccia tre momenti storici: il colonialismo italiano, la Somalia degli anni ’70 e la nostra attualità che vede il Mediterraneo trasformato in una tomba e cielo aperto per i migranti.

Carola Susani è nata nel 1965. Hapubblicato romanzi e libri di racconti, tra gli altri: Il libro di Teresa (Giunti 1995), Pecore vive (Minimum fax, 2006), L’infanzia è un terremoto (Laterza, 2008), Eravamo bambini abbastanza (Minimum fax, 2012). Per ragazzi ha pubblicato: Il licantropo (Feltrinelli, 2002) e Cola Pesce (Feltrinelli, 2004), Miti romani (Nuova frontiera 2013), Susan la piratessa (Laterza 2014). Dal 2001 conduce laboratori di scrittura narrativa nelle scuole medie e superiori di Roma e del Lazio. Stabilmente collabora come docente con “Le Città invisibili – Centro studi narrazione” di Palermo. Dal 2007 insegna presso i Corsi di scrittura Minimum fax-Sur (Scuola del Libro).

Daniele Vicari

Nasce a Collegiove, in provincia di Rieti, il 26 febbraio 1967. Si laurea in Storia e Critica del cinema presso l’Università di Roma La Sapienza e collabora dal 1990 al 1996 come critico cinematografico con la rivista Cinema Nuovo, e dal 1997 al 1999 con la rivista Cinema 60, interessandosi soprattutto di cinema d’impegno. La passione per questo genere si riverbera anche nelle sue prime produzioni di cortometraggi: Il nuovo, in 16 millimetri, seguito poi da Mari del Sud, che tocca anche temi socio-ambientali. Nel 1997, collabora con Guido ChiesaDavide FerrarioAntonio Leotti e Marco Simon Puccioni, nel documentario Partigiani, che racconta la lotta al nazismo e al fascismo della cittadina emiliana di Correggio (Reggio Emilia).Il genere documentaristico d’impegno socio-politico diventa per Vicari un filone dirigendo nel 1998 ben quattro corti: Comunisti, in cui descrive omicidi di sacerdoti cattolici per mano di partigiani comunisti nell’Italia dell’immediato dopoguerra; Uomini e lupi, ritratto sulla vita dei pastori del Gran Sasso, Bajram e Sesso, marmitte e videogames, un’acuta critica sulle passioni automobilistiche degli italiani. Nel 1999, dopo aver collaborato a Non mi basta mai, storia di cinque operai licenziati dalla FIAT nel 1980, dirigerà Morto che parla, dedicato all’attore pasoliniano Mario Cipriani, protagonista nel 1963 de La ricotta e presente anche in Accattone.Nel 2002, con Velocità massima, partecipa in concorso alla 59ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, mentre l’anno successivo vince il David di Donatello come miglior regista esordiente. Il film si aggiudica anche altri riconoscimenti come il Premio Pasinetti a Venezia ed il Gran Premio al Festival di Annecy. Nel 2005, con L’orizzonte degli eventi, partecipa al Festival di Cannes nella sezione Semaine de la Critique. Nel 2007, con il documentario Il mio paese, riceve un secondo David di Donatello per il miglior documentario di lungometraggio. Nel 2008 presenta al festival di Roma Il passato è una terra straniera, film con Elio Germano e trasposizione del romanzo di Gianrico Carofiglio.

Nel 2012, con il film Diaz – Don’t Clean Up This Blood vince ex aequo il Premio del pubblico al Festival di Berlino, insieme a Parada di Srdjan Dragojevic e al brasiliano Xingu di Cao Hamburger. Il film, incentrato sulle tristi vicende del G8 di Genova, viene presentato fuori concorso anche alla Mostra del cinema di Venezia e si aggiudica quattro David di Donatello.

Il suo film La nave dolce è stato presentato il 2 settembre come evento speciale fuori concorso alla 69ª mostra del cinema di Venezia ove si è aggiudicato il “Premio Pasinetti.