Recensione di Cristina

1977. Quando il femminismo entrò in TV di Loredana Cornero – Harpo € 15

Nel 1977 il movimento femminista italiano era al suo apice, non soltanto riempiendo e dominando le piazze, ma anche riappropriandosi dei mezzi di informazione. Ed è con questa forza che, proprio nel 1977, riesce ad entrare anche in televisione e precisamente sulla rete 2 della RAI con il programma Si dice donna. Tutto inizia con l’incontro tra il direttore di rete all’epoca Massimo Fichera e l’unica capostruttura donna in Rai Marina Tartara. Come regista e conduttrice viene scelta Tilde Capomazza, nella redazione giornaliste di ‘Noi donne’ e di ‘Effe’, storiche del femminismo, responsabili di associazioni, creatrici di riviste di filosofia delle donne, dirigenti dell’Udi, giovani donne che in seguito saranno chiamate a ricoprire ruoli istituzionali, culturali e politici. Una redazione di donne unita dalla comune attiva partecipazione al movimento femminista. E per quattro anni, fino al 1981, Si dice donna sarà proprio la voce del movimento femminista in Tv. Loredana Cornero, ricostruisce questa storia sotto forma di racconti personali delle protagoniste. Ne escono le problematiche solite, poche donne tecniche che possano far si che tutto il programma sia esclusivamente femminile, discussioni su come vestirsi o come condurre o su quale forma televisiva si avvicina più alle donne. I temi trattati sono tantissimi, da quelli culturali, filosofici, poetici a quelli politici alle inchieste sul lavoro nero, alla questione in quegli anni dirompente come l’approvazione della legge 194 per l’interruzione volontaria di gravidanza. E sarà proprio su questo argomento che nel 1981 la trasmissione, dopo mesi travagliati, verrà interrotta. L’italia e la politica stanno cambiando e le donne come spesso accadono devono uscire dalla sfera pubblica per tornare a quella privata. Bellissimo e importante libro di Loredana Cornero che mette un altro tassello per quella storia del protagonismo delle donne e del femminismo che spesso rimane in sordina.

Qui il saluto di Tilde Capomazza per la chiusura della trasmissione
http://www.teche.rai.it/2018/03/tilde-capomazza/