Ogni volta che ti picchio

Che vuol dire per una donna che si considera femminista essere picchiata da un uomo che si definisce marxista, comunista, maoista?
“E poi, nel corso di una campagna sul web contro la pena di morte conobbi l’uomo che sarebbe diventato mio marito. Ero incantata”.
Un libro autobiografico di una scrittrice giovane ma già conosciuta, indipendente, che decide di andare a studiare in Kerala, luogo di attivismo politico e culturale. Qui conosce un noto politico molto più grande di lei che, dopo anni di relazione nascosta, abbandonerà, scappando e sposando frettolosamente l’uomo che diventerà appunto suo marito.
“- Ho detto, cos’è l’amore?
 – Comunismo?
– Giusto! E cos’è il Comunismo?
– Amore?
– No! Il Comunismo non è amore: è un martello che usiamo per correggere noi stessi e annientare i nostri nemici.
Così alla fine dei conti questo è il risultato: devo imparare e devo cambiare. Non c’è atro modo”.
Una storia come tante che parla alle femministe, alle scrittrici in maniera riflessiva e politica. Perché la violenza sulle donne riguarda tutte anche quelle che pensano di esserne lontane.