Fai piano quando torni

Recensione di Cristina
Margherita è ricca, ama il suo lavoro ma è anche tanto scorbutica, allergica alle altre persone e con un grosso problema da risolvere: superare la scomparsa del padre e l’abbandono del fidanzato. In seguito ad un grave incidente automobilistico si ritrova vicina di letto in ospedale di Anna, 76enne nata poverissima con un marito e una figlia che per tutta la vita ha considerato estranei. Anna ha un segreto, ma soprattutto un amore segreto con cui si scrive dai tempi della giovinezza. Sarà la sua gioia di vivere, la sua spensieratezza ma soprattutto la sua invadenza ha creare un legame di amicizia tra le due donne. Un romanzo d’amore piacevole come qualche volta ce ne vuole, ma anche un racconto di spaccato italiano degli anni 60 da un punto di vista di due giovani innamorati.
Bologna, 10 luglio 1960
Nicola mio, qui si parla solo degli operai morti a Reggio Emilia. Io non so cosa pensare: al bar dicono che è la reazione ai fascisti al governo. A me mi dispiace tanto per quell’Ovidio, così giovane, poveretto. Non so cosa pensi, ma è un peccato che muoiono dei ragazzi giovani. Mi raccomando tu stai attento quando sei in servizio, non andare in pericolo. Prego sempre che non ti capita niente, tutte le sere.
Volevo andare al cinematografo a vedere quel film famoso che ha vinto il premio a Can, in Francia, La dolce vita. Lo sai che c’ho un debole per Mastroianni. Te l’hai visto? Se sì, almeno raccontamelo e dimmi se la svedese è così bella.
Sei sempre nel mio cuore, Anna