15 febbraio Vernissage e incontro con la fotografa Claudia Borgia

Giovedì 15 febbraio, ore 19:00
Vernissage e incontro con la fotografa 
Claudia Borgia che ha seguito il progetto “Se trata de no mas tratta”.

 

Il progetto:
“I bordelli sono centri clandestini di detenzione e tortura, in tempo di democrazia” Margarita Meira Becket

In Argentina ogni anno circa mille donne vengono sequestrate o ingannate e costrette a prostituirsi. Alcune di loro riescono a fuggire. Altre, credendo di non avere altre possibilità, continuano a lavorare nei bordelli. Molte muoiono. Infine alcune restano desaparecidas.
La tratta di persone con lo scopo di sfruttamento sessuale è un male che attacca un gruppo vulnerabile di donne e ragazze. Inoltre, l’aspetto culturale di una società in cui gli uomini sono abituati alla prostituzione normalizza questa piaga. Il corpo femminile diventa merce: venduto per pochi soldi, poi sfruttato, sfinito, a volte fino alla morte, e disprezzato. L’Argentina è attualmente un paese di origine, transito e destinazione per le vittime della tratta di persone a scopo di sfruttamento sessuale. Le ragazze dominicane, paraguaiane e peruviane entrano nel paese con la promessa di un futuro migliore, ma vengono vendute ai bordelli.
Margarita Meira Betker è la fondatrice della Ngo “Madri vittime di tratta” di persone con lo scopo di sfruttamento sessuale. Margarita è lei stessa una madre vittima di questo traffico. Sua figlia, Graciela Susana Betker, scomparve all’età di 17 anni, nel 1991. Il suo corpo maltrattato fu trovato un anno dopo.

La fotografa:
Claudia Borgia è una fotografa documentarista che si concentra su temi legati alle donne, di qualsiasi sesso, razza o religione, alle storie di femminismo e trans-femminismo, e soprattutto alle storie di minoranze. Si tratta spesso di storie in cui la voglia di libertà e riscatto sociale sono fondamentali. E’ mossa dall’idea di poter divulgare storie di persone che vivono in condizioni non libere, e allo stesso tempo dalla necessità di scardinare il pensiero “machista” della società in cui viviamo, insieme al preconcetto legato all’ignoranza.
La fotografia per Claudia è una ricerca sociale e, allo stesso tempo, personale, fatta attraverso il racconto di mondi altri e di relazioni con soggetti che lottano per la loro libertà personale, ma anche sociale e culturale. La sua curiosità e l’onestà la portano ad avvicinarsi molto, intimamente, ai suoi soggetti, per cercare di capire come vivono, e allo stesso tempo esorcizzare la propria condizione personale e il concetto stesso di libertà. Attraverso questa relazione di empatia cerca di raccontare storie virtuose e complesse, e allo stesso tempo cerca di capire meglio se stessa, nel suo percorso verso una libertà emotiva personale.
Attualmente è una freelance e collabora con l’agenzia Luz.

18 maggio Vendere e comprare sesso di Giulia Garofalo

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Domenica 18 dalle 18 Giulia Garofalo Geymonat presenta
Vendere e comprare sesso

Cosa si nasconde dietro gli annunci erotici online, nelle strade di periferia o negli appartamenti delle escort in centro città? Cosa rischia chi compra sesso? Cosa si può fare contro la tratta di esseri umani? Quali sono i diritti dei sex worker? Perché la Germania considera la prostituzione un servizio, e la Svezia la punisce come una delle forme più vergognose di violenza contro le donne? Controverse questioni di policy ma anche di intimità spesso ancora tabù, e sullo sfondo i temi della libertà di scelta, della sessualità, del lavoro, del potere.

Giulia Garofalo Geymonat è ricercatrice in Scienze sociali, lavora al Centro di Gender Studies dell’Università di Lund in Svezia. Da molti anni si occupa di politiche relative all’industria del sesso nei paesi europei.

9 maggio: uomini che pagano le donne

1752-8 Uomini che pagano_donne_cop2_sessismoGiovedì 9 maggio, ore 18.30 presentazione di
Uomini che pagano le donne

Ne parliamo con l’autrice Giorgia Serughetti

Cecilia D’Elia e Rho

Perché gli uomini pagano per il sesso? Il mercato del sesso del nuovo millennio rivela l’esistenza di una domanda crescente, formata da numeri impressionanti di uomini in tutti i paesi occidentali. Colpire questa domanda per contrastare la proliferazione dei mercati sessuali è oggi, dopo secoli di silenzio e di rimozione della responsabilità dei clienti, l’idea guida dell’intervento pubblico anti-prostituzione. Ma gli scandali sessuali che hanno riguardato uomini di potere, come Silvio Berlusconi e Dominique Strauss-Kahn, mostrano che le pratiche maschili di scambio sesso-denaro arrivano a insinuarsi anche nelle stanze della politica.
Questo libro è un percorso di esplorazione nel territorio pieno di ombre e di silenzi degli uomini che pagano le donne, fino ad oggi in Italia poco studiati e meno ancora compresi. Analizzando e criticando gli approcci che fanno del sesso a pagamento una patologia di pochi, offre invece uno sguardo ampio sulla cultura contemporanea, che, in ambiti sempre più estesi del vivere, produce la commercializzazione della vita intima e della sessualità. E in questa cultura il libro cerca le radici di potere e impotenza maschile, desiderio e repulsione verso la prostituzione, apertura di spazi virtuali e vessazione delle sex worker migranti. Il cliente emerge così come la figura maschile che interpreta nei suoi esiti più radicali e contraddittori l’ingiunzione contemporanea al consumo sessuale.