Recensioni libri

15219384_231051387306182_9071682494684168616_nLeila Slimani – Nel giardino dell’orco – Rizzoli, € 17

“Ho letto quello che scrivi, sulla noia, su questa vita borghese di merda. Non solo ti fai scopare da un esercito di uomini ma disprezzi tutto quello che abbiamo costruito. Tutto quello che ho costruito io, lavorando come un cane per non farti mancare nulla”.
Adèle è bella, sposata, con un figlio, un lavoro da giornalista, una vita in una bella casa a Parigi. Richard fa il medico, lavora tanto e non la tocca mai per non sciuparla. Adèle ama Richard ma tutti i giorni per riempire quel senso di solitudine che non la lascia mai, si fa guardare da altri uomini, si fa toccare, si fa scopare e li scopa ovunque capiti. E’ come una droga alla quale non vuole rinunciare. Un bellissimo libro quello della scrittrice marocchina Slimani, che si legge tutto d’un fiato perché scritto molto bene, sulla ricerca del piacere continuo e sul senso che molte donne hanno di essere vive solo se qualcuno le guarda.

tramonto-birmano-webInge Sargent – Il tramonto birmano – Add editore, 18 €

Se cercate un romanzo che vi porti lontano, leggete questo! Vi ritroverete immerse tra la vegetazione, i profumi, i colori e i sapori dell’estremo Oriente. Il libro inizia come una fiaba nella quale la protagonista europea, Inge, nell’ America degli anni ’50, sposa a sua insaputa un principe e si trasferisce con lui tra le montagne della Birmania per governare e riformare uno stato fermo al feudalesimo. I toni della fiaba però si smorzano ben presto e con una scrittura semplice e lucida Inge inizia a raccontare del colpo di stato militare che nel 1962 investe il paese e la lascia da sola con due bambine.

Una autobiografia pacata, la storia di una donna forte che non cerca la pietà di chi legge né si lascia andare all’autocommiserazione. Il volume comprende anche alcune meravigliose tavole illustrate di Elisa Talentino che attraverso le immagini fornisce una propria versione della storia.

amica_genialeElena Ferrante – L’amica geniale 4 vol – E/o edizioni

Tanto si è scritto de L’amica geniale di Elena Ferrante eppure secondo me pochi e poche hanno colto l’aspetto conturbante della quadrilogia. Si è scritto molto sui personaggi, quanto fossero descritti bene e quanto appassionanti fossero le loro storie. Ecco ho trovato questo aspetto invece molto secondario e, semmai, mi piace pensarlo come un escamotage che la Ferrante usa per raccontare la storia del nostro paese dal dopoguerra ad oggi. Nei quatto volumi c’è tutto. La povertà del sud dopo la seconda guerra mondiale, l’affermarsi della camorra, l’ideologia socialista come riscatto sociale, le lotte operaie, la delusione, le brigate rosse, il pentitismo, l’ipocrisia della borghesia di sinistra italiana, soprattutto del nord. Un libro che secondo me mette tanti puntini sulle i e che critici e giornalisti non hanno volutamente fatto emergere per la durezza e la schiettezza con cui la Ferrante ricostruisce 50 anni di storia. Una storia che questo  paese ancora non ha affrontato.

Con lucidità e spiazzamento ne escono addirittura meglio i camorristi e le brigate rosse della classe politica e di quella borghese di sinistra. Elena Ferrante ci ha speso quattro volumi per lasciarci un romanzo che potrebbe quasi essere considerato un manuale di storia. Sullo sfondo l’amicizia bellissima tra due ragazzine, una l’alter ego dell’altra forse le due facce della stessa scrittrice, ma anche l’amore che in quanto assoluto può essere solo momentaneo e non risolutivo delle nostre esistenze, una Napoli povera, difficile da vivere, ma più vera di una Milano trasgressiva e ricca. E su questo la Ferrante ci basa anche tutta la critica feroce che fa ad una Italia fortemente classista. Sulle sfondo le parole rivoluzionarie e di cambiamento degli anni 70 si scontrano con una resistenza della borghesia che non accetta le povere acculturate, che fa muro dei proprio privilegi ma che professa genialità socialista soprattuto negli ambienti universitari. Che dire, grazie ad Elena Ferrante, di cui mi interessa veramente poco il suo vero nome anzi auspico che continui a mantenere l’anonimato perché sicuramente non le faranno sconti per quanto ha scritto.