24 Novembre: Manifestazione Nonunadimeno contro la violenza maschile sulle donne

Continua lo Stato di Agitazione Permanente di Non una di meno!

24 NOVEMBRE

• 24 novembre 2018 manifestazione nazionale di Non Una Di Meno a Roma. Partenza ore 14.00 da Piazza della Repubblica e arrivo a Piazza San Giovanni.

???Percorso del corteo: Piazza della Repubblica, Viale Luigi Einaudi, Piazza dei Cinquecento, Via Cavour, Piazza dell’Esquilino, Via Liberiana, Piazza di Santa Maria Maggiore, Via Merulana, Largo Brancaccio, Via dello Statuto, Piazza Vittorio Emanuele II, Via Emanuele Filiberto, Piazza di Porta San Giovanni.

?Probabilmente la metro Repubblica sarà ancora chiusa per accertamenti dopo l’incidente di un pò di tempo fa e quindi per chi viene in metro, bisogna scendere a Termini e fare 650-700 metri a piedi.

Altre info utili:

•??‍Sarà disponibile il servizio di interpretariato in LIS

• ????Ci sarà uno spazio bimbx gestito da MOM (un furgoncino dove potersi riposare, allattare, cambiare un pannolino).

Ospitalià

?Se hai bisogno di ospitalità per la notte tra il 24 e 25 novembre e per aiutarci ad organizzarci al meglio per l’assemblea nazionale del 25 compila il seguente modulo: https://goo.gl/C1CKLN
Per info logistiche scrivere a logistica.nudm@gmail.com

8 marzo Sciopero delle donne

Tuba anche questo anno aderisce allo sciopero delle donne. Rimarremo chiuse dalle 13 alle 20, invitando tutte alla partecipazione alla giornata.

L’8 MARZO LA MAREA FEMMINISTA TORNA NELLE STRADE: NOI SCIOPERIAMO! SPEAK CORNER ore 10.30 e CORTEO ore 17.00… Stay tuned

• PASSEGGIATA FEMMINISTA A LA SAPIENZA – ore 9.30 per la città universitaria, Piazzale Aldo Moro, 5

https://www.facebook.com/events/2030314683920429/

• SPEAK CORNER METOO >> WETOOGETHER – Prendiamo parola contro le molestie e il ricatto sui posti di lavoro: dalle ore 10.30 presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, via Vittorio Veneto 56

• CORTEO ore 17.00: partenza da Piazza Vittorio Emanuele. Passeremo poi per Piazza Esquilino, Via Cavour, Fori Imperiali e arriveremo a Piazza della Madonna di Loreto.

Il prossimo 8 marzo la marea femminista tornerà nelle strade di tutto il mondo con lo sciopero globale delle donne.

Il rifiuto della violenza maschile in tutte le sue forme e la rabbia di chi non vuole esserne vittima si trasformeranno in un grido comune: da #metoo a#wetoogether.

Sarà sciopero femminista perchè pretendiamo una trasformazione radicale della società: scioperiamo contro la violenza economica, la precarietà e le discriminazioni. Sovvertiamo le gerarchie sessuali, le norme di genere, i ruoli sociali imposti, i rapporti di potere che generano molestie e violenze. Rivendichiamo un reddito di autodeterminazione, un salario minimo europeo e un welfare universale, garantito e accessibile. Vogliamo autonomia e libertà di scelta sui nostri corpi e sulle nostre vite, vogliamo essere libere di muoverci e di restare contro la violenza del razzismo istituzionale e dei confini.

Sappiamo che scioperare è sempre una grandissima sfida, perchè ci scontriamo con il ricatto di un lavoro precario o di un permesso di soggiorno. Sappiamo quanto è difficile interrompere il lavoro informale, invisibile e non pagato che svolgiamo ogni giorno nel chiuso delle case, nei servizi pubblici e privati, per le strade. Sappiamo che scioperare può sembrare impossibile quando siamo isolate e divise. Sappiamo che il diritto di sciopero subisce quotidiane restrizioni.

Lo sciopero dell’8 marzo in Italia dovrà affrontare anche le limitazioni imposte dalle franchigie elettorali, che impediscono ad alcune categorie di incrociare le braccia nei 5 giorni che seguono il voto del 4 marzo.

Sappiamo anche, però, che lo scorso anno siamo riuscite a vincere questa sfida, dando vita a un imponente sciopero sociale, sostenuto da alcuni sindacati e agito con forme e pratiche molteplici che ne hanno esteso i confini.

Quest’anno, alcuni sindacati hanno già dichiarato lo sciopero. Molti mancano ancora all’appello. Di fronte alla più grande insorgenza globale delle donne contro la violenza patriarcale e neoliberista, noi crediamo che i sindacati debbano cogliere quest’occasione unica, prendendo parte a un processo che combatte la violenza maschile e di genere come condizione fondamentale della precarizzazione del lavoro.

Lo sciopero femminista coinvolgerà il lavoro produttivo e riproduttivo, andrà oltre il corporativismo delle categorie e i confini nazionali, unirà le molteplici figure del mondo del lavoro e del non lavoro.

In questi mesi di campagna elettorale, non c’è lista o partito che non citi nel suo programma la violenza contro le donne senza però riconoscere il carattere sistemico della violenza e senza mai porre realmente in questione i rapporti di potere vigenti. Contro ogni strumentalizzazione, contro il razzismo fascista e quello istituzionale, che usano i nostri corpi per giustificare la violenza più brutale contro le migranti e i migranti e ulteriori restrizioni alla loro libertà di movimento, rivendichiamo la nostra autonomia e ribadiamo la necessità/volontà di autodeterminarci. Il piano su cui ci interessa esprimerci è il Piano Femminista contro la violenza maschile e di genere, il nostro terreno di lotta e rivendicazione comune, scritto da migliaia di mani in un anno di lotte.

Grideremo a tutto il mondo che non siamo il campo di battaglia né il programma elettorale di nessuno. Abbiamo il Piano femminista per riprenderci ciò che vogliamo. Occuperemo lo spazio pubblico per riaffermare la nostra autonomia e forza politica.

Il nostro movimento eccede l’esistente, attraversa frontiere, lingue, identità e scale sociali per costruire nuove geografie.

Al grido di #WeToogether il prossimo 8 marzo questo movimento mostrerà ancora una volta la sua forza globale.

Noi scioperiamo!