25 GIUGNO TAMAR PITCH CONTRO IL DECORO

controdecoro

Tamar Pitch “Contro il decoro” da Tuba martedi 25 giugno ore 19

Società dell’insicurezza, comunità dell’ansia, così Bauman chiama le nostre società attuali, alla perenne ricerca di capri espiatori e tendenti alla chiusura in “cominità di complici”.

Hanno contrapposto libertà ed eguaglianza. Hanno fatto dell’eguaglianza l’ostacolo all’affermazione individuale e il freno alla crescita. Ma la libertà sempre meno persone se la possono permettere. E allora, accanto alla paura, ci vuole il decoro per tenere a bada chi non ce la fa.

Decoro è termine che viene utilizzato per significare cose diverse. Un comportamento è ‘decoroso’ quando è adeguato al tipo di persona e al contesto in cui si dispiega: una casa è ‘decorosa’ quando è pulita e in ordine. Ma i ricchi e i potenti non hanno bisogno di imporsi regole di decoro. Anzi, il loro valore si manifesta in uno stile di vita che esibisce l’assoluta noncuranza verso i limiti imposti a tutti gli altri. Dove l’‘indecenza’ è ciò che conviene ai molto ricchi, il decoro è ciò che viene proposto e imposto a un ceto medio impoverito e impaurito. Il decoro divide tra perbene e permale e funziona per ottenere consenso. Decoro, merito, disciplina sono le parole d’ordine e gli obiettivi di politiche che legittimano la paura contro ciò che è sporco, contaminante, eccessivo, minaccioso per l’ordine e la sicurezza. Decoro e paura richiamano la pulizia: chi sono i germi e i batteri che vanno dunque buttati fuori dalla casa comune dei cittadini perbene?

23 MAGGIO PRESENTAZIONE BIANCO E NERO

biancobero

Giovedi 23 maggio a partire dalle 19
presentazione di
Bianco e nero
Storia dell’identità razziale degli italiani

partecipano Caterina Romeo e Jamila Mascat

Il volume ricostruisce la storia culturale e politica dell’identità razziale degli italiani dal periodo unitario al boom economico, passando per il fascismo e il dopoguerra. Esso unisce la ricerca e le competenze di due studiose italiane di formazione diversa e complementare: muovendo entrambe dagli studi culturali, dagli studi critici su razza e bianchezza e dagli studi di genere, Gaia Giuliani esamina le teorie scientifiche e politiche sulla razza al fine di tracciare i processi di identificazione razziale in atto nel discorso pubblico dall’Unità al 1936; Cristina Lombardi-Diop prende in considerazione le pratiche discorsive medico-scientifiche, la letteratura coloniale e l’iconografia legata ai consumi e alle pratiche del quotidiano allo scopo di mappare i processi di razzizzazione che dal 1936 al 1965 si affermano nella cultura diffusa e di massa. L’obiettivo del volume è quello di fornire uno strumento interpretativo fondamentale per la comprensione delle radici storiche e culturali e delle forme attuali del razzismo in Italia.

Le autrici
Gaia Giuliani ha conseguito il dottorato all’Università di Torino, proseguendo la propria carriera accademica prima presso l’Università di Bologna e poi presso la University of Technology of Sydney. Il suo campo di ricerca coniuga una serie di discipline tra cui la filosofia politica, gli studi critici sulla razza e gli studi di genere. Ha pubblicato una monografia e una serie di saggi sul razzismo nell’India britannica, in Australia, nell’Italia fascista e nell’Europa contemporanea.
Cristina Lombardi-Diop ha conseguito la laurea in Italia (Università di Roma, Sapienza) e il dottorato negli Stati Uniti (New York University). Insegna presso la Loyola University di Chicago. Si occupa di soggettività di genere nell’ambito degli studi storici sul colonialismo italiano, di letteratura delle diaspore mediterranee e di postcolonialismo italiano.