Le nostre letture

Grazia Verasani – Lettera a Dina – Giunti – 2016

Letto da Cristina

graziaverasani_letteraadinaHa presente quella scrittrice… la Duras.. Si riconciliò con la sua adolescenza a settant’anni, quando scrisse L’amante. Lei potrebbe cominciare un po’ prima, non crede?” – “Io non sono la Duras, dottore”. Allargò le braccia. “E io non sono Freud”.

La Verasani non è la Duras ma un libro sulla sua adolescenza l’ha finalmente scritto. La storia di due ragazzine in totale simbiosi pur provenendo da classi sociali diverse ed essendo comunista una e fascista l’altra. Un libro d’amore, che tocca ognuna. Chi non ha avuto una amichetta del cuore in adolescenza a cui ripensare in età adulta? E mi manchi tanto degli Alunni del sole è la colonna sonora perfetta di Lettera a Dina, delle strade diverse che le amicizie prendono crescendo ma che lasciano un segno affettivo indelebile. Ma anche tanti rimpianti, con cui la Verasani con questo libro mette un punto definitivo.

Emma Cline – Le ragazze – Einaudi – 2016

Letto da Cristina

_le-ragazze-1470579002Povera Sasha. Povere ragazze. Il mondo le rimpinza di promesse sull’amore. Quanto ne hanno bisogno, quanto poco ne otterrà la maggior parte di loro. Le canzoni zuccherose, i vestiti descritti nei cataloghi di moda con parole come “tramonto” e “Parigi”. Poi gli strappa i sogni con una violenza micidiale: a mano che slaccia a forza i bottoni dei jeans, il tipo che sull’autobus grida qualcosa contro la propria ragazza senza che nessuno gli dica niente“.

Potrei quasi azzardare e definire questo libro della Cline un vero e proprio manifesto femminista. Si è molto parlato delle donne di Charles Manson e dei feroci omicidi che compirono alla fine degli anni 60. Emma Cline usa quella storia per raccontare il punto di vista de Le ragazze. Che diventano protagoniste e non cornice di qualcuno, che si ribellano agli stereotipi, alla famiglia, consapevoli del sesso fatto per gli uomini ma che affiancano a quello per le donne. Alla solidarietà. Sullo sfondo rimangono gli uomini che la Cline condanna, qualsiasi età essi abbiano, dagli adolescenti agli anziani. Incapaci di uscire dal proprio egoismo, sempre pronti a giocarsi le donne come oggetti. Una critica feroce alla società maschile e maschilista fatta da una giovane scrittrice che a 24 anni riesce a regalarci un capolavoro della letteratura con contenuti duri e profondi.

Claudia Durastanti – Cleopatra va in prigione – Minimum Fax – 2016

Letto da BarbaraP.

74_durastanti_cleopatravainprigione_x_giornaliIn una Roma contemporanea, “matassa ingarbugliata di tangenziali e raccordi“, Cleopatra avrebbe voluto danzare, ma ormai lavora in un albergo di dubbia qualità e si sposta a piedi tra Rebibbia, Pietralata e Torpignattara.

Il suo fidanzato è da poco finito in galera, non per averle rotto un’ anca, ma perché coinvolto in traffici di droga e prostituzione.

Il palco di Cleopatra diventa quindi la periferia romana: una palude infestata di malessere ma ancora capace di nutrire la rinascita e il riscatto.

Con una lingua durissima, Claudia Durastanti disegna il ritratto impietoso di una città al collasso riuscendo a coglierne però anche “la perversa grazia” .

Loredana Lipperini e Giovanni Arduino – Schiavi di un dio minore – UTET – 2016

Letto da BarbaraP.

schiaviNon un saggio ma una raccolta di riflessioni e di storie vere, frutto di interviste, sul mondo del lavoro e su tutti gli sfruttamenti di cui siamo consapevoli – ma rimuoviamo, nel libro si dice chiaramente – quando compriamo H&M o Apple.
Un discorso su quanto ormai siamo iperconnesse e abituati a vivere/consumare tutto 24/7 sottraendo tempo alle relazioni in carne e ossa, alla lettura, alla musica, alle cose belle, all’amore. Su quanto ci sentiamo inadeguate se non rispettiamo il paradigma del lavoro a qualunque condizione (o, peggio, del lavoro che amiamo e svolgiamo gratis) che pare ormai l’unico orizzonte.

Un testo che non suscita pietà verso le sfruttate e gli sfruttati o autoindulgenza verso noi stesse ma stimola a cercare alternative.

Da leggere!