#tubaconsiglia “Il morso della reclusa”, Fred Vargas

#tubaconsiglia Sarah ha letto
“Il morso della reclusa”, Fred Vargas, Einaudi, 20 euro.Si inizia su un’isoletta islandese, dove il commissario Adamsberg trascorre una vacanza lontano dalla sede parigina dell’Anticrimine. La calma prima della tempesta, che assume ancora una volta tratti animaleschi. Un gatto molto pigro, dei pesci morti, una coppia di merli, dei blaps, scaraffaggi che si nutrono di escrementi di ratti, un ragno impaurito – la reclusa – il cui morso necrotico può rivelarsi fatale. E che sta facendo un po’ troppe vittime ultimamente, scatenando lunghi dibattiti online tra i fautori della mutazione genetica dovuta al riscaldamento globale e quelli che incolpano i pesticidi.
Per cercare di tirare il filo, non basteranno al commissario Adamsberg la sua squadra, l’intuito e il dono di vedere nella nebbia, dovrà anche riesumare un antico trauma. Difficile dire di più senza dirne troppo .Se non che questo romanzo sguazza nelle acque torpide della violenza contro le donne e dei legami familiari, con tanto di dati, senza essere scontato. Un motivo in più per leggerlo.

 

22 febbraio Le Visionarie fantascienza fantasy e femminismo

Giovedì 22 Febbraio, ore 19:00
Presentazione dell’antologia VISIONARIE – FANTASCIENZA FANTASY E FEMMINISMO (
NERO Editions)

Insieme alle due coordinatrici dell’edzione italiana Veronica Raimo e Claudia Durastanti

Le visionarie raccoglie ventinove racconti che tratteggiano i contorni di un mondo di volta in volta futuristico, inquietante, onirico o semplicemente strano. Sono racconti che spaziano dalla fantascienza al fantasy, dall’horror alla weird fiction, scritti da donne che hanno fatto la storia e il presente della narrativa fantastica, e che incrociano gusto per l’invenzione di mondi altri e riflessione femminista. Il risultato è un caleidoscopio di storie immaginarie che, in maniera imprevista e mai ordinaria, legano letteratura di genere e letteratura sul genere.

Tra le visionarie che si alternano in questa antologia, troviamo tanto nomi classici come Ursula K. Le Guin e Angela Carter quanto nuove protagoniste della speculative fiction come Nnedi Okorafor, tanto firme storiche come Octavia E. Butler e Joanna Russ quanto figure inclassificabili come Leonora Carrington, tanto maestre del fantastico come Tanith Lee e Alice Bradley (in arte James Tiptree Jr.) quanto scrittrici ancora poco conosciute in Italia come l’argentina Angelica Gorodischer, la finlandese Leena Krohn e l’indiana Vandana Singh. A curare l’antologia, la coppia simbolo della rinascita weird anni 2000: Ann e Jeff VanderMeer. La prima, già direttrice della leggendaria rivista Weird Tales; il secondo, autore tra le altre cose della fortunata Trilogia dell’Area X.

L’edizione italiana del libro è stata coordinata da Claudia Durastanti e Veronica Raimo, che per tradurre i diversi racconti hanno chiamato a raccolta un gruppo di autrici, giornaliste e accademiche provenienti sia dal mondo della narrativa di genere che non: Emmanuela Carbé, Marta Maria Casetti, Gaja Cenciarelli, Silvia Costantino, Livia Franchini, Tiziana Mancinelli, Sara Marzullo, Francesca Matteoni, Oriana Palusci, Lorenza Pieri, Chiara Reali, Clara Miranda Scherffig, Nicoletta Vallorani, Cristina Verrienti.

Tuba vi porta a teatro a vedere Settimo cielo

Da oggi fino al 25 Febbraio Tuba vi porta a teatro! Dopo un percorso di avvicinamento alla grande drammaturga inglese Caryll Churchill finalmente possiamo vedere in scena una sua opera che porta temi a noi cari come il femminismo, il colonialismo, la sessualità e il punk 

Prenotatevi i biglietti che sennò finiscono a questa mail:
community@teatrodiroma.net, fate dei terzetti e usufruite della “PROMO TUBAAMOREA3” e pagherete 12 euro a biglietto!

SETTIMO CIELO
di Caryl Churchill
traduzione Riccardo Duranti
regia Giorgina Pi

con Marco CavalcoliSylvia de FantiTania GarribbaLorenzo Parrotto,Aurora PeresAlessandro RiceciMarco Spiga
scene Giorgina Pi
costumi Gianluca Falaschi
musica, ambiente sonoro Collettivo Angelo Mai
luci Andrea Gallo
tecnico del suono Lorenzo Nez Danesin
realizzazione scene S.T. srls servizi tecnici e commerciali 

produzione Teatro di Roma in collaborazione con Sardegna Teatro, Angelo Mai/Bluemotion

Settimo Cielo è nell’ambito di Non Normale, Non Rassicurante. Progetto Caryl Churchill a cura di Paola Bono con Angelo Mai
con il sostegno di Teatro di Roma – Editoria & Spettacolo – SIL (Società italiana delle Letterate)
con la collaborazione di 369gradi – Tuba, libreria delle donne, bazar dei desideri –- Olinda onlus

Settimo Cielo è il capolavoro del 1979 di una delle più importanti penne del teatro mondiale, Caryl Churchill. Un viaggio tra le politiche del sesso vissuto da un gruppo familiare, prima catapultato nell’Africa coloniale di fine ottocento, poi a Londra alla fine degli anni ’70 – anche se per loro sono passati solo 25 anni. Mai rappresentato prima in Italia, ha il sapore di certe ambientazioni di Derek Jarman, l’impeto del movimento delle donne e degli omosessuali di quegli anni in Inghilterra, con Margaret Tatcher che proprio nel 1979 diventa Primo Ministro. Ha il fervore della ricerca di nuove forme che sostituissero l’immagine stereotipa della coppia e la famiglia, che ne rappresentassero le nuove istanze. L’intera vicenda è permeata da un tema: il desiderio e la necessità della sua aderenza con la vita. I personaggi vivono un tentativo di ridefinizione delle proprie identità, provano a superare i ruoli che gli sono stati assegnati, in un continuo parallelo tra oppressione coloniale e sessuale – ciò che Genet chiama “la mentalità coloniale o femminile della repressione interiorizzata”.

Immerso in una dimensione queer e punk Settimo Cielo deborda tra continenti e secoli, testimonianza di un’idea di vita stessa: essere quello che si vuole essere, non quello che si può. È il divenire postumano che modifica luoghi e relazioni.
L’Africa coloniale del primo atto è quella terra dei neri diventata una cartolina dei bianchi, col poco agio che comporta. Nei ruoli invertiti rispetto alle sessualità supposte (uomini interpretati da donne e viceversa) o al colore della pelle (neri interpretati da bianchi) – è il cross casting voluto da Caryl Churchill – risuona l’importazione inglese della cultura omofoba in Africa. L’erotica invenzione del selvaggio, le leggi punitive contro gli omosessuali che la Gran Bretagna impose nelle sue colonie e che ancora oggi dilaniano l’Uganda e altri paesi col carcere a vita per gay e lesbiche.

Un parco nel 1979 e un esploratore nel 1879 si trasfigurano in Brexit, nel Mediterraneo che affoga l’Africa, nel vecchio continente dilaniato dal proprio sentimento paternalista e dall’inganno eteronormato che lui stesso ha inventato, a partire proprio dal concetto di famiglia.
Quarant’anni dopo resta intatta l’ossessione di controllare i corpi, – violentemente e sempre – e altrettanto l’urgenza di difendere la libertà di vivere come si vuole e non come si può. Le politiche del sesso sono tornate centrali per sciogliere ingiustizie di classe e condizionamenti di vita inaccettabili e con esse le lotte delle donne e dei movimenti LGBTIQ. Il rapporto tra sesso e potere attraversa ancora i nostri giorni molto più di quello tra sesso ed espressione felice di sé e questo ci rende autori di quest’opera: del terzo atto, quello mai scritto.

Questo testo è costruito su una vertigine: sociale, artistica, intima, storica di cui resta oggi intatto lo slancio, la necessità di percorrere una battaglia anche camminando sul suo crinale.
Gli uomini e le donne di questa storia sono dei transfughi, nei secoli e nei luoghi. Soggettività escluse, “impreviste” – per dirla con Lonzi e Fanon-, che tentano tra un atto e l’altro un processo di liberazione dal colonialismo imposto sulle loro vite.
Settimo Cielo è un’opera di decolonizzazione che passa attraverso il teatro come strumento di rivolta. La sola cosa data è la presenza dell’attore e dell’attrice e la fisicità di queste vite per Caryl Churchill è impedenza all’infelicità e si nutre nell’intersezione delle loro differenze.
L’imprevedibilità spazio-temporale-sessuale è diaspora continua col realismo, è fioritura di regni.
Del resto, negli stessi anni, sempre a Londra, succede qualcosa di simile in Jubilee di Jarman. Ariel e la Regina Elisabetta piombano nella vita di un gruppo di punk, e ci appare chiara la potenza della rivoluzione del “non solo”. Non solo uomo, non solo donna, non solo lesbica, non solo gay. Non solo e di più. E ancora: non solo negro e non solo tutto ciò che dobbiamo oggi aggiungere con fermezza.

A vostro rischio e pericolo, buon Settimo Cielo.
Giorgina Pi

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orari spettacolo
ore 20.00
domenica ore 19.00
durata 2 ore con intervallo di 15′
lunedì riposo

Acquista il tuo biglietto!
– > https://goo.gl/YNd1M2

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