Presentazione di Altri Femminismi

Giovedì 24 Maggio, ore 19:00
@Tuba

Presentazione a partire da Altri Femminismi (Manifestolibri)
#corpi #violenza #riproduzione #cultura #lavoro
Il volume è curato da Teresa Bertilotti, Cristina Galasso, Alessandra Gissi, Francesca Lagorio i cui contribuiti compaiono assieme a quelli di Liana Borghi, Sara Borrillo, Beatrice Busi, Francesca Decimo, Chiara Lalli, Elena Laurenzi, Porpora Marcasciano, Adriana Nannicini, Ruba Salih e Laura Schettini. 

Introduce e modera l’incontro Anna Simone
Intervengono Teresa Bertilotti, Chiara Lalli e Simona Bonsignori

Altri femminismi pone al centro i sistemi di pensiero e le pratiche politiche che il femminismo ha assunto con l’irruzione di nuovi soggetti, nell’incontro con altri movimenti e categorie di analisi e di fronte alle emergenze del mondo contemporaneo, aggiornando la ricerca con l’obiettivo di analizzare le problematiche dei femminismi contemporanei che appaiono più urgenti. Violenza e riproduzione, trasformazioni del lavoro e immigrazione, rapporto con il lesbismo ed emergere del soggetto trans, confronto con l’industria del sesso e impatto con l’Islam, fino alla riflessione sul multiculturalismo nel mondo post-coloniale.
Partendo da questi temi le autrici raccolgono la sfida che la complessità del presente pone alla storia e alla tradizione del pensiero femminile e alle pratiche politiche che lo hanno accompagnato. Questo lavoro non può e non vuole essere l’ultima parola su questi temi, divenuti di recente più ampi e controversi, ma si pone come strumento utile per affrontare la fitta trama del presente, nel momento in cui le pratiche femministe si rinnovano.

Anna Simone insegna Sociologia giuridica della devianza e del mutamento sociale e coordina il modulo Diritto/Diritti/Giustizia nell’ambito del master in Studi e Politiche di Genere dell’Università di Roma 3. Negli ultimi anni ha lavorato molto sulle connessioni critiche tra diritto e femminismo. 

Chiara Lalli insegna bioetica e storia della medicina alla “Sapienza” di Roma. Scrive per “Il Corriere della Sera”, “Le Scienze” e “Wired”. Tra i suoi ultimi libri, Bioetica per perplessi. Una guida ragionata, (con Gilberto Corbellini, Mondadori, 2016) e Non avrai altro dio all’infuori di te. Siamo tutti Manuel Fantoni (Fandango, 2017).

Simona Bonsignori: giornalista ed editrice della manifestolibri 

Teresa Bertilotti (Università di Milano-Bicocca), ha fatto parte del direttivo della Società italiana delle storiche e della redazione di «Genesis». Si è occupata di istruzione femminile in età liberale e di storia del femminismo. Da alcuni anni il suo principale campo di ricerca è il rapporto tra intrattenimento e cultura storica.

7 marzo Porpora Marcasciano e L’aurora delle Trans Cattive

Mercoledì 7 Marzo, ore 19:00
Incontro e Presentazione a partire dal libro L’aurora delle Trans Cattive – Storie, sguardi e vissuti della mia generazione transgender (Edizioni Alegre).

Con l’autrice Porpora Marcasciano e la fotografa Lina Pallotta

Inteverranno Silvia Calderoni, Laura Schettini, Elena Biagini, Tony Allotta e altri e altre ancora!

“Se ti battezzano come disforica è chiaro che disforicamente ti costruisci, se ti definiscono patologica è chiaro che come malata ti muovi, se ti considerano criminale, depravata, degenerata non potevamo essere sante, tantomeno diventarlo, benché oggi tra molte consorelle l’aspirazione più diffusa sembra sia diventata quella di essere o sentirsi normali. «Io sono unapersona normale», si precisa, ripetendolo affannosamente a un mondo la cui unica monolitica normalità resta esclusivamente la propria, ma sembra che tutto questo non sia chiaro. Proporrei di farcene una ragione, per vivere più tranquillamente senza affanni da perfezione. Essere non normali lo trovo più agibile, pratico, coerente se di coerenza si può parlare. Eviterei anche la parola diversi, perché essa presuppone l’altro da sé, quello non diverso, quindi uguale, quindi normale. Sarebbe come svilire, privare di senso le tantissime meravigliose creature che negli anni ho incontrato, svuotandole della loro splendente dignità.”

Abbracciando un periodo di circa quarant’anni e i suoi profondi cambiamenti socio-politici, Porpora traccia la propria genealogia trans aggiungendo tasselli essenziali alla ricostruzione storica di una cultura spesso relegata al margine. E lo fa da protagonista del percorso collettivo, ancora privo di una lettura condivisa, di chi si è posto consapevolmente nello spazio di confine tra i generi.
Con una scrittura “visiva” in grado di rendere in immagini ciò che ha visto e vissuto, Porpora ci accompagna in un mondo popolato di leggendarie trans che hanno dato vita, forma, scena e sceneggiatura a un’esperienza per molti versi più vicina alla dimensione spettacolare o performativa che a quella della vita reale, da cui erano del resto assolutamente escluse.
Vivere quella vita presupponeva avere muscoli, calli, scorza dura. L’assenza di riconoscimento e di diritti non poteva che favorire l’illegalità, e la prostituzione – fenomeno per molti aspetti con caratteristiche differenti da quelle odierne – diveniva l’asse portante dell’esistenza. Ma proprio questo percorso ha prodotto la capacità di parlare di sé in un tempo in cui esisteva solo lo sprezzante appellativo di “travestito” e nel vocabolario non c’erano ancora parole come transgender o gender variant. Gli aneddoti, i miti, le storie “scandalose” che Porpora racconta con il suo stile ironico e “favoloso”, si intrecciano con le riflessioni sulla presa di coscienza collettiva, sulla nascita del Mit (Movimento identità trans) e sulla conquista del riconoscimento giuridico con la legge 164 del 1982.
Porpora recupera l’epica trans delle origini per rivendicare il percorso straordinario di persone perseguitate, violentate, ferite nella loro dignità umana, che hanno avuto la forza di incrinare la narrazione dominante che fa della transessualità una dimensione patologica, raccontando un’esperienza di vita unica. Che rifugge anche i tentativi di normalizzazione dell’epoca postmoderna.

Porpora Marcasciano, presidente onorario Mit (Movimento identità trans), ha pubblicato per Alegre AntoloGaia. Vivere sognando e non sognare di vivere: i miei anni Settanta (2015). È autrice anche di Tra le rose e le viole – La storia e le storie di transessuali e travestiti (Manifestolibri, 2002) e di Favolose narranti. Storie di transessuali (Manifestolibri, 2008), e ha curato insieme ad altri Elementi di critica trans (Manifestolibri, 2010).