28 marzo Mio Tuo Suo Loro di Serena Marchi

Serena Marchi ha percorso 33.613 chilometri, per incontrarle. Dall’Ucraina al Canada, dal Texas al Regno Unito, passando per la California fino ad arrivare in Italia. Nessuna intervista via Skype, nessuna telefonata, nessuna domanda via email, nessuna risposta scritta. Faccia a faccia, pelle a pelle. Ha visto dove abitano, ha incontrato le loro famiglie, ha vissuto nel loro ambiente. Un viaggio nel mondo della surrogacy per ascoltare le donne che prestano il loro utero e una parte della loro vita per partorire figli di altri. Per soldi, per interesse, per altruismo, per senso di responsabilità, per amicizia, per amore. Sicuramente, scegliendo.
Serena Marchi sceglie di raccontare il non detto, di dare voce a chi non l’ha avuta fino a oggi e lo fa con il suo stile chiaro, diretto, senza giudizi. Mio Tuo Suo Loro ci aiuterà a rimettere a posto tutti i pezzi del puzzle e a dare la giusta centralità alla scelta della donna, qualunque essa sia. Anche se non è la scelta che avremmo fatto noi.

15 marzo vernissage Khaliji e Berbere – ritratti straordinari di donne musulmane

Mercoledì 15 marzo, alle 19, da Tuba Bazar, ci sarà il vernissage della mostra di Margherita JJ Ferri : Khaliji e Berbere – ritratti straordinari di donne musulmane.
“L’immagine che abbiamo noi occidentali delle donne musulmane è indefinita, sfocata, quasi inesistente – spiega la fotografa,  Margherita JJ Ferri – Un’identità nascosta da quello che chiamiamo “velo”, che ci basta per credere che le donne musulmane non abbiano opinioni, desideri, potere.

Le foto di questa raccolta svelano invece le storie e le identità delle donne oltre l’hijab, in un viaggio attraverso quattro paesi a maggioranza musulmana: Marocco, Giordania, Oman ed Emirati Arabi Uniti. Parlando con le persone, entrando nelle case, ho avuto l‘occasione di conoscere le storie di molte donne musulmane, diverse tra loro, ma ugualmente eccezionali. Donne che sfidano gli stereotipi e i tabù maschili, sia occidentali che orientali, donne che fanno impresa, che hanno una storia da raccontare.

Sono i ritratti ad essere straordinari e non le donne, poiché le protagoniste di queste storie sono come tutte le donne del mondo: combattive, resilienti e piene di personalità, mentre è l’immagine che comunemente si ha di loro ad essere soffocata. Ho scelto di affiancare ad ogni protagonista l’immagine del luogo in cui vive ed opera per ricreare il senso di un viaggio sia geografico che umano e dare la possibilità di immergersi nelle sconosciute terre teatro delle gesta di queste donne coraggiose.”

23 marzo Jane Austen di Manuela Santoni

Presentazione della biografia a fumetti sulla scrittrice inglese ‘Jane Austen’, scritta e disegnata da Manuela Santoni, edita da Beccogiallo. Precede l’intervista a cura di Simona Maggiorelli, a seguire dediche e disegni.

Manuela Santoni è un’illustratrice e fumettista. Ha realizzato libri per ragazzi con DeAgostini e Il Castoro Editore, ed è autrice di un webcomic su Verticomics dal titolo ‘Nowhere Fast’. ‘Jane Austen’ è il suo fumetto d’esordio.
Simona Maggiorelli è una giornalista che ha lavorato in giornali di diverso orientamento, da Liberazione a La Nazione, scrivendo di letteratura e arte. Nella redazione di Avvenimenti dal 2002 e dal 2006 a Left si occupa di cultura e scienza.

Le recensioni di marzo

Lorenza Gentile, “La felicità è una storia semplice”, Einaudi 2017 – recensito da Barbara 

Un quarantenne depresso, prossimo al suicidio, e una nonna vitale ed autoritaria sono protagonisti di uno strampalato viaggio per l’Italia. Una storia spassosa, piena di umanità e poesia, che racconta la difficoltà di crescere; a volte basta esercitare scelte coraggiose e prendere in mano la propria vita per concedersi una seconda opportunità.

Donatella Di Pierantonio, L’Arminuta, Einaudi, 2017 – recensito da Barbara

L’Arminuta (la ritornata, in dialetto abruzzese) viene restituita -all’età di 13 anni- alla sua famiglia di sangue dalla famiglia che, fino ad allora, l’aveva allevata. E si ritrova così, nel pieno dell’adolescenza, a vivere il trauma doloroso di cui non conosce le cause scatenanti. La lingua è segno e metafora dello straniamento: educata in una famiglia di città che parla un italiano corretto, tra lezioni di danza e piano, l’Arminuta viene scaraventata nel mondo ignoto della campagna, della povertà e del dialetto.
Un romanzo meraviglia, una prosa lucida e tagliente; se è necessario capire da dove si viene per costruire la propria identità è altrettanto importante imparare a riconoscere la cura e le relazioni umane salvifiche.

Borderlife di Rabinyan Dorit – Longanesi €16.90 – recensito da Cristina

Con molto difficoltà si riescono a trovare romanzi scritti da israeliani che affrontino così lucidamente il rapporto con i palestinesi e l’occupazione. Bisogna dare atto alla scrittrice di aver avuto molto coraggio a scrivere questo libro che infatti è stato censurato in Israele. Liat e Hilmi si conoscono in una New York già senza torri gemelli. Per gli arabi la vita non è facile. Ma Liat e Himli si amano tanto, pur capendo subito che la vita non è uguale allo stesso modo. Ma può solo l’amore superare i check point, le provenienze familiari e i pregiudizi? Un libro che inizia nella Grande Mela ma che finisce a Tel Aviv, dove Liat tornerà dopo la fine della borsa di studio. Ma ormai è una donna diversa, una israeliana diversa. Perché il suo grande amore si trova al di là di quel muro che lei forse, prima di conoscere Hilmi, non aveva mai veramente visto.

L’arabo del futuro, una giovinezza in Medio Oriente (1978-1984) di Riad Sattouf – Rizzoli €20 – recensito da Cristina 

Succede che quando un arabo e una francese decidono di fare un figlio questo nasca biondo. E’ così che il piccolo Riad dai capelli biondi si trova a vivere la sua giovinezza in Medio Oriente, prima nella Libia di Gheddafi e poi nella Siria di Hafiz al-Asad. Il primo volume di una trilogia che in Francia ha spopolato, finalmente viene tradotto in italiano.  “Mio padre sosteneva il Panarabismo, la sua ossessione era dare un’istruzione agli arabi, l’unico modo per uscire dall’oscurantismo religioso”, dice Riad a giustificazione della decisione del padre di tornare, da laureato alla Sorbonna, nella sua terra libanese ad insegnare. Una fumetto che è anche un romanzo storico che racconta sei anni di vita in medio oriente base per capire l’attuale fase politica.

13 marzo Nasce, cresce deserti di Sofia Bolognini

Lunedì 13 marzo, la libreria delle donne Tuba, ospiterà la presentazione di una nuova creatura letteraria:
Nasce, cresce deserti è l’opera appena pubblicata da Sofia Bolognini, scrittrice emergente, selezionata dalla casa editrice L’Erudita che ne ha promosso la pubblicazione.
Una raccolta di due brevi racconti, dove il percorso autobiografico di una giovane donna viene espresso per immagini e simboli misti a forti attaccamenti al reale e al tessuto sociale. Un percorso di sempre maggiore acquisizione di consapevolezza, di crescita, sosta nel buio e rinascita luminosa. Una scrittura intima, personale, che rimanda chiaramente all’influenza della formazione teatrale che l’autrice, nel tempo, ha assorbito.

Alle 18.30 incontro con l’autrice Sofia Bolognini. 
Presenterà Antonella Sciarra.

La presentazione sarà accompagnata dalle sperimentazioni sonore elettroniche di Dario Costa.

14 marzo Viaggio in terza classe di Marta Ajo’

Alle 19 presentazione di Viaggio in terza classe, di Marta Ajo’ (Perrone editore): dialoga con l’autrice Barbara De Micheli e Maria Francesca Gagliardi.

“Un romanzo-testimonianza in cui l’autrice ha preferito non usare espedienti diversi dal racconto in prima persona per ripercorrere e seguire i cambiamenti sociali, politici della storia del nostro Paese negli ultimi decenni , raccontandoli da protagonista. In un filo unico che li unisce e li spiega. Un vissuto personale ma anche politico e culturale. Passando attraverso i grandi cambiamenti degli anni 70/90 fino ad oggi.
Un passato che è ancora presente nelle contraddizioni che ancora affiorano nel panorama politico e culturale. Non meri ricordi ma ricerca della sostanza che ha portato a battersi nel tempo per quei principi di civiltà e di diritto ancora in via di realizzazione nella politica attuale. Soprattutto un racconto che cerca di dare un volto umano alla “politica”, vissuta oggi come un insieme di luoghi di potere e corruzione, dove l’individuo pare non esistere.
Uno sguardo al femminile di un mondo tipicamente dominato, ancora oggi, dagli uomini.”
Marta Ajo’ è scrittrice, giornalista e fondatrice del sito di informazione www.donneierioggiedomani.it
Barbara De Micheli, esperta di gender equality e formazione, coordina per la Fondazione Giacomo Brodolini il Master in Gender Equality e Diversity Management.
Maria Francesca Gagliardi è Fondatore (Founder), Scout, Editor presso Librociak: Scouting per cinema, tv e teatro e Coordinatrice Didattica e tutor studenti presso Università degli Studi di Roma “La Sapienza”.

16 marzo Lettere a Dina di Grazia Versani

Giovedì 16 marzo alle 19:00 Grazia Verasani a Tuba Libre. Una delle autrici più amate per i suoi gialli e romanzi sbarca da noi per raccontarci del suo ultimo libro Lettera a Dina (Giunti Editore).

Le letture sono a cura di Raffaella Lebboroni.
A chiacchierare con l’autrice, Cristina Petrucci.

Lettera a Dina
È una mattina del 1973 e nella classe 2a H entra per la prima volta Dina. Ha dodici anni, indossa abiti costosi, è bionda e sovrappeso. Si volta verso la sua nuova compagna di banco e le dice: ”Io sono fascista”. L’altra le risponde: ”Io sono comunista”. E’ un colpo di fulmine. Tra le due nasce un’amicizia travolgente, fatta di sotterfugi, giuramenti, chiacchiere, litigi, riconciliazioni appassionate. Due mondi diversi, due famiglie di estrazione opposta, una di matrice operaia, l’altra, quella di Dina, decisamente borghese, che le due ragazzine mescolano e alternano in una Bologna animata dalle prime lotte studentesche.Trentasette anni dopo, mentre parcheggia l’auto, la protagonista di questa storia sente alla radio la canzone che lei e Dina ascoltavano fino allo sfinimento su un giradischi. E di colpo, vivissima, Dina è di nuovo lì. Dove si è persa l’adolescente ribelle sempre in lotta con una madre fredda e seducente? Qual è stato il momento esatto in cui qualcosa si è spezzato? E perché quella tentazione irrefrenabile di camminare a occhi chiusi sul bordo di un precipizio?
”Lettera a Dina” di Grazia Verasani è il racconto toccante di un’amicizia assoluta e dei segni che ha lasciato; una riflessione sui sogni e gli ideali della giovinezza attraverso un paesaggio esistenziale che tocca un decennio importante della storia italiana, in una sovrapposizione tra passato e presente il cui raccordo emotivo – e provvidenziale – è la musica.