Illustrazione di SONIAQQ. Parole di Giulia Anania
Tuba è nata il 18 novembre 2007. Mi ricordo ancora il giorno dell’ inaugurazione.. In realtà ci capitai per caso. Una festa spontanea, che riempiva tutta l’aerea pedonale del Pigneto. C’erano tante facce già amiche.. e tante facce che lo sarebbero diventate negli anni. Tutti casualmente o volontariamente si trovavano a sostenere e festeggiare un progetto esplosivo. Una bolla di colore assoluto schizzava ovunque. Avevamo un po’ tutti la sensazione che sarebbe diventato non solo il nostro posto, ma un posto necessario e importante per la città e non esagero il paese in genere, qualcosa di grande seppur in 30 mq su strada.
Cos’è Tuba cosa è stato e cosa sarà ancora per noi, non è facile riassumerlo. In chiave due D possiamo dire che anzitutto Tuba è un bar, un bazaar erotico e anche una libreria. La Ladyfest è nata da Tuba (prima riunione convocata), l’amore tra Sarah e Biz (ma anche molti altri), e più che di nascite Tuba è un luogo di battesimi: un posto dove le persone scelgono annunciare la nascita e di condividere le proprie opere con la società. Ma è soprattutto un luogo reale e ideale, un sogno tridimensionale. Dedicata alle donne ma aperta a tutti. Aperta a tutti i giorni, al centro della periferia, della Roma popolare di giorno (davanti al mercato rionale romanaccio del Pigneto), della Roma multietnica e della Roma ubriachella, creativa e anche sfacciata-sfasciata e vuoteggiante della notte. Un posto che racconta abbraccia e protegge i desideri delle donne. Dove le donne possono stare con chiunque vogliano o anche da sole.
Tuba è una creatura speciale, molto intelligente e molto sexy, sa fermare e affermare la bellezza. Tuba ha il viso delle due Barbara che l’hanno coraggiosamente cresciuta. Barbara e Barbara sono due ragazze che hanno quei visi di cui per forza un po’ ti innamori (e infatti un po’ tutti si innamorano o di una o dell’ altra Barbara, ognuno ha la sua preferita). Lineamenti magnetici, interrogativi, di chi ha una ostinata curiosità Tuba è un sacco di parole. Quelle dei libri, dei pettegolezzi e delle confessioni vicino al bancone, delle grandi dichiarazioni, delle seduzioni, di tutti gli amori possibili, della voglia di cambiare le cose. Profuma di buono, di carta di libro, di corpi che sanno schiudersi. Profuma di zenzero sciolto in acqua bollente che ti scalda le mani fredde d’inverno, sa di spritz in primavera, profuma di calma, del tempo che puoi passeggiare, di legna e caminetto della domenica (ci avete mai fatto caso che la domenica Roma sa di camino?). Ha il suono di parole intime tra labbra vicine, di lingue che si toccano, che si vogliono conoscere, dei bicchieri che si baciano, il brusio vivace di riunioni e di assemblee, dei pomeriggi cazzoni che sembra ci sia tutto il tempo per restare, dei progetti che nascono con più facilità, ha risate acute, buona musica, ha il suono dei passi che ballano sul parquet, ha parole che seducono con il dono della creatività. Si, ha parole rossissime. Ti mordicchi le labbra da Tuba, di curiosità, di voglia. Mentre scopri cosa può essere il piacere, se un sex toys, un libro o una bella mostra, una storia che hai letto o hai ascoltato per caso. Dalla saracinesca su strada l’essenza distillata dei desideri delle donne, liberi e vivaci, infiniti e ricercati.
Da 6 anni i desideri delle donne scorrazzano davanti al civico 19 di Via del Pigneto, giocano senza nascondersi. I desideri si sdraiano sotto le zampette dei tavolini, si siedono sul divano rosso, sulla panchina accanto all’entrata, ti fanno un bel massaggio e ti rilassano le spalle dopo tanti tanti tanti anni passati a portarti sulle schiena uno zaino pieno di san pietrini, di metalli pesanti, di preconcetti, di possibilità negate, di repressione, di obblighi vuoti. Passati senza avere il tuo posto. Gli spigoli e le ignoranze diventano innocui, appoggi la testa e il piacere e ascolti, prendi e sai dare.