26 febbraio Tanz Berlin di Francesco Macarone Palmieri aka Warbear

Giovedi 26 febbraio dalle dalle 19 da Tuba Bazar

prima presentazione a Roma di Tanz Berlin
di Francesco Macarone Palmieri aka Warbear

Vive e lavora tra Berlino e Roma come Antropologo Sociale, è dottorando in Urbanistica presso il dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dell´Università La Sapienza di Roma, scrittore, curatore e DJ. Ha pubblicato nel 2002 per Meltemi Editore, Free Party. Techno anomia per delinquenza giovanile, Dal 2014 è Chair man del Festival “Transmediale” all´Haus Der Kulturen Der Welt di Berlino. Il suo lavoro di ricerca teorica incontra l´Event Management attraverso l´organizzazione del Festival di cinema indipendente “Tekfestival”. L´autore produce a Berlino un evento bimestrale di cultura queer chiamato “GEGEN” al “Kit Kat”, uno dei club più conosciuti al mondo all´interno del quale è Resident DJ con il nickname di Warbear.

Insieme a lui ci sarà Natasha Ceci::

Giornalista free lance, vivo a Berlino. Scrivo di Germania, Balcani e ovunque mi trovi. A volte anche poesie e racconti. Amo i gatti e il formaggio. E credo sia reciproco.
Free lance journalist, i live in Berlin. I write about Germany, Balkans and wherever i am. Sometimes tales and poems. Love cats and cheese. I think that it’s mutual.

Sinossi del libro::
In un cervello urbano cariato di speculazione multinazionale, nelle strane alleanze tra conflitto e lavoro creativo, pulsa il vettore esplorativo di questo percorso. Esso racconta Berlino da una posizione angolare specifica: il clubbing.
Il mercato dell’entertainment è uno dei motori economici portanti della metropoli berlinese. Su di esso si incentra larga parte dei nuovi flussi migratori, sia sul piano del consumo che su quello della produzione. Attraverso le sue location, i suoi muri di casse, i suoi suoni, i suoi dancefloor, le sue line-up, le sue droghe, le sue sessualità, i suoi assembramenti, stili e culture, la metropoli diventa una sirena impazzita: lo strano attrattore che polarizza oceani umani in eneidi transnazionali, pronti al viaggio, alle veglie infinite, alle peggiori intemperie, alle file di ore, all’arresto cardiaco, per entrare in scantinati bui e umidi o tetti di grattacieli in disuso, con una pressione uditiva ai limiti della sordità. Per ballare, perdersi, diventare evanescenti, lasciare il conto delle ore, dello spazio, dei giorni. Obiettivo rinascere ancora e ancora.