giovedì 29 Presentazione Corpi in Rivolta

Giovedì 29 ottobre, alle 18.30corpi in rivolta

Presentazione Corpi in Rivolta. Spazi urbani, conflitti e nuove forme della politica di Federica Castelli, edizioni Mimesis.

Ne parliamo con l’autrice, Federica Castelli – Dottoressa di Ricerca in Filosofia Politica, redattrice di DWF e Iaphitalia (Associazione Internazionale delle Filosofe). Fa parte del gruppo Femministe Nove.

Roberto Carocci – Ricercatore in storia contemporanea, studioso del movimento operaio e del movimento anarchico. Tra le pubblicazioni prinicipali “Roma sovversiva. Anarchismo e conflittualità socile dell’età giolittiana al fascismo”.

Célia Nadal – ricercatrice in letteratura comparata e scienze umanistiche. Catalana di Maiorca, militante femminista.

Cosa significa protestare per le strade, perché occupare uno spazio nella città? Veniamo da un recente risveglio, da anni che hanno riportato la politica nelle piazze e nelle strade. In tutto il mondo uomini e donne sono scesi in piazza manifestando un’urgenza condivisa di resistenza, di riappropriazione degli spazi e della capacità di agire e fare politica a partire dalle vite. Come comprendere la specificità di queste esperienze? Perché chiamarle rivolte urbane e non rivoluzioni? Quali sono gli strumenti per leggere una rivolta senza astrarre, generalizzare, neutralizzare? Stare per le strade è la pratica di ‘stasis’ che crea lo spazio per la rivolta e contemporaneamente dispone un modo affettivo di vivere lo spazio urbano. Durante una protesta, la corporeità è esposta in tutta la sua intensità appassionata e vulnerabile. Il corpo al centro permette di cogliere la relazione che questi eventi intessono con gli spazi urbani, il nuovo senso della politica che propongono e i rapporti tra uomini e donne nel momento della protesta.

“Negli anni Settanta, numerose pratiche e riflessioni di donne hanno portato ad esperienze e a contesti in cui la contraddizione crescente tra rivolta e spirito di rivoluzione, ingabbiato nelle maglie della logica sovrana, del potere, e dei suoi corollari violenti, apodittici e ideologici, è divenuta oggetto di discussione e spostamento, inaugurando una vera e propria rivolta sessuata al cuore del concetto di rivoluzione.”