In mostra da Tuba le opere di Zelda Bomba

zelda

Parigi, anno rivoluzionario 181, giorno 11 del mese Termidoro: nasce Zelda Bomba. Zelda fin da piccola comincia a disegnare appassionatamente mondi pieni di luce e mare, accompagnata dalle note immortali di “Felicità” di Al Bano e Romina, che diventa la sua canzone preferita e il suo inno personale, con buona pace della gloriosa Marsigliese. Terminata l’Accademia delle Belle Arti Zelda, con il fervore che la distingue, prende la decisione di partire per la volta dell‘Italia, Roma città dei suoi sogni, quella Roma mitica e misteriosa che finora conosceva soltanto attraverso i film di Fellini e le diapositive logorate dal tempo della professoressa di italiano. Nella Città Eterna, Zelda studia all’Accademia di Moda e Costume e alla Scuola Internazionale di Comics. Ma Zelda, ragazza dai due cuori, sente il risveglio del suo animo parigino e torna in Francia. Sotto il cielo di piombo della Ville Lumière, lascia alle spalle i fasti romani e si getta a capofitto nel lavoro, dividendo il suo tempo tra lo studio all’Università della Sorbona e l’attività artistica, esponendo in varie gallerie. Laureatasi con soddisfazione, si aprono per lei le porte di una gloriosa professione di insegnante di italiano nella Douce France, ma Zelda scappa a gambe levate. Tornata a Roma, la pittura diventa la sua unica strada.Parigi, anno rivoluzionario 181, giorno 11 del mese Termidoro: nasce Zelda Bomba. Zelda fin da piccola comincia a disegnare appassionatamente mondi pieni di luce e mare, accompagnata dalle note immortali di “Felicità” di Al Bano e Romina, che diventa la sua canzone preferita e il suo inno personale, con buona pace della gloriosa Marsigliese. Terminata l’Accademia delle Belle Arti Zelda, con il fervore che la distingue, prende la decisione di partire per la volta dell‘Italia, Roma città dei suoi sogni, quella Roma mitica e misteriosa che finora conosceva soltanto attraverso i film di Fellini e le diapositive logorate dal tempo della professoressa di italiano. Nella Città Eterna, Zelda studia all’Accademia di Moda e Costume e alla Scuola Internazionale di Comics. Ma Zelda, ragazza dai due cuori, sente il risveglio del suo animo parigino e torna in Francia. Sotto il cielo di piombo della Ville Lumière, lascia alle spalle i fasti romani e si getta a capofitto nel lavoro, dividendo il suo tempo tra lo studio all’Università della Sorbona e l’attività artistica, esponendo in varie gallerie. Laureatasi con soddisfazione, si aprono per lei le porte di una gloriosa professione di insegnante di italiano nella Douce France, ma Zelda scappa a gambe levate. Tornata a Roma, la pittura diventa la sua unica strada.