“COCCINELLE” di Emanuela Pirelli

Venerdì 27 Febbraio alle 19.00 inauguriamo la mostra fotografica di Emanuela Pirelli “COCCINELLE”


Nessuno ci avrebbe pensato…

nessuno ci credeva

che i sentimenti da donna

davvero li sentivo

ma io per i documenti sono Antonio De Filippo

mi da fastidio lo sento si

ma mi sto zitto

nessuno nella vita ha potuto mai soffrire

quanto me…

quello che ho sofferto

lo sa solo dio.

Sfottò, umiliazioni,nottate in questura…

ho sempre vissuto con le spalle al muro

finchè un giorno ho creato un gruppo di artisti

Le Coccinelle.

Tutti si incuriosiscono

tutti hanno da dire

“che sono uomini?

O sono donne?”

Nessuno si interessa a noi come artisti

perchè per la gente ,

per Napoli, per il pubblico

noi restiamo sempre

solo un gruppo di femmenielli”

(da “Monologo” di Le Coccinelle)

Il gruppo musicale e teatrale delle “Coccinelle” è da trent’anni l’agguerrito e passionale protagonista della rivoluzione dei “femminielli” a Napoli.

All’inizio negli anni ’60 sono solo in due, vivono alla Sanità e ai Miracoli, nel centro di Napoli, nelle strette e poco luminose cucine dei bassi partenopei e il loro primo disco “porno rap” suscitò curiosità ma anche molta indignazione

Gli anni sono passati presto tra prostituzione, arresti per travestitismo ma anche tra indimenticabili feste, amori e amicizie.

Gennaro e Antonio, insieme per trentanni, si sono aggrappati tenacemente all’amore condiviso per la musica e il teatro e insieme per anni, nonostante le difficoltà economiche, l’intolleranza e la stanchezza, si sono esibiti in uno show che unisce canzone neomelodica, cabaret e sceneggiata napoletana, attingendo le trame alla realtà a loro più prossima, soprattutto quella delle donne dei quartieri popolari in cui vivono, delle loro amiche con cui condividono profondamente gioie e dolori.

Sono più di trent’anni che il gruppo esiste: “le coccinelle” hanno lavorato soprattutto nella città partenopea tra matrimoni, battesimi, feste di piazza e passaggi sulle reti televisive locali ma anche a teatro con Luisa Conte e persino con Fellini ne “La voce della luna”.

L’anno scorso Antonio è morto ma Gennaro, rispettando la volontà anche dell’altra Coccinella, non ha mai fatto smettere di esistere il gruppo che anzi è cresciuto coinvolgendo negli anni tanti altri femminielli e trans.

“Le Coccinelle” reinventano ad ogni spettacolo la loro identità attraverso l’esibizione, poco importa se l’attenzione del pubblico spesso è puntata su quel “sesso inusuale”, amato e disprezzato; Gennaro, Antonio, Clementina, Giacinto e tanti altri in questi anni continuano a professare con orgoglio ed energica determinazione che “Non ha importanza il sesso ma l’arte!”.