I romanzi dell’Estate secondo Tuba, libreria di donne a Roma

Mentre aspettiamo #inQuiete Settembre, per realizzare il primo festival di scrittrici a Roma, (22 al 24 Settembre), vi suggeriamo alcuni romanzi da leggere in vacanza. Se vi sentite #inQuiete anche voi, Qui potete contribuire al crowdfunding.

Buone letture!

 

 

Laja Jufresa, Umami, Sur 2017 (recensione di Barbara P.)
Ho scoperto l’esistenza di un quinto sapore, umami, grazie alle parole della scrittrice messicana Laia Jufresa, pubblicata in Italia da edizioni sur.
Un romanzo che, raccogliendo l’eredità e la visione del mondo precolombiana, tiene insieme le contraddizioni della vita e del Messico: i lutti e la voglia di vivere, la curiosità bambina e la violenza.
Originale, intimo e poetico: da leggere.

 

 

Leila Slimani, Ninna Nanna, Rizzoli 2017 (recensione di Cristina)
Una scrittura avvolgente per dei temi non scontati che indagano gli esseri umani, principalmente le donne. Donne sole, donne che entrano nella vita delle altre come quella di Louise la tata di Mila ed Adam figli di Myriam che sente la necessità di riprendersi la vita lavorativa ed uscire dalla casa e la maternità. Un giallo filosofico per Ninna nanna che ha venduto 60mila copie ed ha vinto il Premio Goncourt 2016, da leggere tutto d’un fiato. Una riflessione sulla relazione tra donne, sulla maternità, sulla famiglia. Un intreccio che non ti lascia mai e che rimette in discussione l’educazione, il rapporto monetario anche tra donne, per affrontare una delle paure che ogni genitore uomo o donna scaccia dal proprio inconscio.

 

 

Cristina De Stefano, Scandalose, vite di donne libere, Rizzoli 2017 (recensione di Cristina)
Cristina De Stefano è riuscita a scovare donne importanti ma troppo spesso dimenticate. Spesso donne appartenenti alla borghesia di fine 800 inizio 900 che si sottraggono al loro destino familiare per vivere da artiste, libere, dirompenti. Spesso lesbiche, mai eteronormate, le donne raccontate in questo libro ci insegnano molto di un periodo in cui si osava deragliare, soprattutto le donne, scardinando stereotipi e la possibilità di accesso all’arte nelle sue diverse forme. Dalla pericolosa cantante Nina Simone, alla resistente Toto Koopman, al “Il mio cuore – a nessuno” di Else Laker-Schuler, alle più famose Marguerite Duras e Annemarie Schwarzenbach. Molti le volevano chiuse in manicomio, invece ci hanno lasciato delle opere che raccontano giorno dopo giorno la lotta delle donne e di cui ringraziamo la De Stefano di averle raccolte e trasmesse.

 

Rosa Mordenti, Al centro di una città antichissima, Edizioni Alegre 2017 (recensione di Barbara P.)

Rosa Mordenti riesce a raccontare l’indicibile con la tenerezza di una bambina ormai adulta che, nonostante tutto, mai ha smesso di cercare i propri nonni.
La Resistenza romana da un punto di vista inedito e tutto umano.
La storia di una famiglia paranormale, come molte altre.
Bellissimo.

 

 

Virginie Despentes, Vernon Subutex 1, Giunti 2017 (recensione di Sarah)
Con Vernon Subutex,Virginie Despentes fa una proposta indecente: tuffarsi nella società francese odierna. Quella che elegge Macron dopo aver votato Mélenchon, quella che vota per Marine Le Pen al 35 percento. Il protagonista della trilogia, Vernon Subtex per l’appunto, ha avuto per anni un negozio di dischi, poi il mercato della musica è cambiato, così un po’ alla volta e ormai cinquantenne, si è ritrovato per strada. Dopo aver esaurito gli amici a cui chiedere un appoggio senza essere in grado di chiedere aiuto, è diventato uno dei tanti abitanti delle panchine anti-umani di Parigi. E mentre si allontana con meno resistenza del previsto dalla sua vita precedente – quella in cui non era invisibile – diventa l’oggetto di una strana caccia virtuale. Su internet tutti lo cercano, perché è in possesso del videotestamento di un vecchio amico, assiduo frequentatore del suo negozio, diventato una star della musica e poi ritrovato morto in una vasca da bagno. La scrittura è acuta, come sempre con Despentes, e fa l’effetto di un pugno. Seguendo Subutex ci inoltriamo in una galleria di ritratti fulminei, a volte riluttanti, a volte affascinanti, sempre empatici e non privi di ironia. Despentes non ci risparmia nulla e dipinge attraverso strati sociali, orientamenti politici e sessuali diversi, un paese alle prese con i propri ideali perduti. E ci lascia, con ansia, in attesa del secondo volume.

 

Antonella Lattanzi, Una storia nera, Mondadori 2017 (recensione di Barbara P.)

“Una storia nera” ti si appiccica addosso, come l’afa agostana di Roma, opprimente e soffocante, come l’aria che si respira in ogni pagina. Un romanzo sulla famiglia che invischia chi legge perché riesce a mettere al centro proprio le relazioni danneggiate e morbose che intossicano l’esistenza e che si trasmettono, come un’eredità scomoda e non reclamata, di generazione in generazione.
Dopo Devozione, un nuovo bellissimo libro di Antonella Lattanzi sulla dipendenza e sulla violenza che da essa può scaturire.

 

Alessandra Sarchi, La notte ha la mia voce, Einaudi 2017 (recensione di Barbara P.)


Siamo corpi desideranti, siamo neuroni a specchio, siamo dolore, siamo Aria, Terra, Acqua mescolati dal Fuoco della poesia, delle relazioni, dell’arte.
La scrittura di Alessandra Sarchi riesce a danzare la vita.

 

 

Donatella Di Pietrantonio, L’Arminuta, Einaudi 2017 (recensione di Barbara P.)

L’Arminuta (la ritornata, in dialetto abruzzese) viene restituita -all’età di 13 anni- alla sua famiglia di sangue da quelle che, fino ad allora, l’aveva allevata. E si ritrova così, nel pieno dell’adolescenza, a vivere un trauma doloroso di cui non conosce le cause scatenanti.
La lingua è segno e metafora dello straniamento: educata in una famiglia di città che parla un italiano corretto, tra lezioni di danza e piano, l’Arminuta viene scaraventata nel mondo ignoto della campagna, della povertà e del dialetto.
Un romanzo meraviglia, una prosa lucida e tagliente; se è necessario capire da dove si viene per costruire la propria identità è altrettanto importante imparare a riconoscere la cura e le relazioni umane salvifiche.

 

Una vita come tante di Hanya Yanagihara – Sellerio 22 euro (recensione di Cristina)
Un libro di dolore, tanto dolore. Un dolore profondo che entra nelle viscere e ti accompagna per 1094 pagine. Ma anche di amore profondo, di amicizia, di sopravvivenza, di superamento dei propri limiti. In una New York di talenti e successo vivono quattro amici, ex compagni di college, arrivati nella grande mela dal New England. E’ intorno a Jude che ruota la loro amicizia, al suo passato misterioso, torbido mai risolto che lo porta ad una costante malattia e un sessuale autolesionismo. Si sostengono, si amano, si stanno vicini in maniera quasi maniacale, si affiancano per anni. Ma la crudeltà umana non li abbandona mai. Una feroce critica alla chiesa e agli orfanotrofi, istituzioni totali che devastano bambini, i quali riescono a sopravvivere solo grazie all’amicizia e alla coinvolgente umanità. Un libro duro, per una lettura appannata dalle lacrime da una scrittrice statunitense di origini hawaiane che tocca il cuore e lascia molto, anche come scrittura. Sperando che quella raccontata non sia Una vita come tante ma un’eccezione di fantasia.

Nasce il festival di scrittrici InQuiete: sosteneteci

Dal 22 al 24 Settembre tre giorni di incontri, presentazioni, teatro, dibattiti, workshop e musica con le nostre e le vostre scrittrici preferite. Sosteneteci cliccando sul link, godetevi il video, ed entrate a far parte di questo festival!

Il festival inQuiete nasce per dare visibilità alle donne e alla loro scrittura.  La presenza femminile nella narrativa e nei festival letterari è spesso relegata in secondo piano nonostante ci siano numerose autrici affermate, le donne leggano di più, e siano donne le interpreti di molti dei romanzi più amati. Da questa constatazione nasce l’idea di un intero festival dedicato alle donne e alle scrittrici, che si svolgerà in due officine culturali che innervano il quartiere Pigneto a Roma: la Biblioteca del Comune di Roma Goffredo Mameli e la libreria delle donne Tuba.  La collaborazione con le Biblioteche di Roma è di particolare importanza per il valore dei presidi culturali pubblici nel diffondere istanze innovative anche al di fuori del centro storico della città e nel disseminarle nei territori.

Il Festival durerà tre giorni, ci saranno presentazioni delle ultime uscite editoriali, dibattiti tematici, brevi ritratti di scrittrici che hanno lasciato il segno nella letteratura contemporanea, letture, laboratori di scrittura rivolti ad adulti e laboratori di lettura per bambini e bambine. Sarà un Festival gratuito e aperto alla partecipazione di tutti e tutte perché crediamo che la cultura contribuisce a qualificare i quartieri, crea relazioni positive, arricchisce le persone e per tanto deve essere bene comune.

Hanno già aderito al Festival:

Teresa Ciabatti, Loredana Lipperini, Valeria Parrella, Milena Agus, Antonella Lattanzi, Paola Soriga, Elena Stancanelli, Igiaba Scego, Patrizia Rinaldi, Lidia Ravera, Cristina Obber, Chiara Valerio, Federica Tuzi, Ann Goldstein, Rosella Postorino, Nadia Terranova, Maria Rosa Cutrufelli, Simona Baldelli, Tamara Bartolini, Silvia Calderoni, Toni Allotta, Fiona Sansone, Annamaria Crispino, Alessandra Pigliaru, Daniela Brogi, Massimo Fusillo, Tiziana de Rogatis, Alessandra di Pietro, Daria Bignardi, Della Passarelli, Carola Susani

Per realizzare questo ambizioso progetto abbiamo bisogno del tuo sostegno!

La libreria delle donne Tuba insieme a Francesca Mancini e Maddalena Vianello

25 maggio vernissage di Aiclu Lucideddu

Giovedi 25 maggio alle 19 da Tuba Libre si svolge il vernissage della mostra di Aiclu Lucideddu: Dal diario di Alice.
L’artista ci invita per un viaggio a ritroso nella fotografia, con scatti in digitale stampati con la tecnica della cianotipia, che danno alle immagini esposte un’aura surreale e pittorica.

Aiclu Lucideddu

Lucideddu nasce nel 1977 in un paese della Sardegna.
Ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Roma, laureandosi nel corso di scenografia. Ha seguito vari corsi di aggiornamento sul linguaggio del cinema, sulla messa in scena e conoscenza dei film; per poi dedicarsi in particolare al video e alla fotografia.
Da anni alcuni dei temi che affronta nei suoi lavori sono l’identità di
genere e il mondo al femminile, lavorando in particolare col nudo: un
percorso che va dalla masturbazione al rapporto con le altre donne e al lesbismo, in un riscoprire il proprio corpo, i propri desideri, i propri spazi, la propria sessualità, spesso nascosta e repressa o rappresentata da stereotipi in immaginari limitanti.
Lavora con ironia, sensibilità e una perenne insoddisfazione che la porta a ridiscutere in continuazione le sue opere.

30 maggio I moti dell’anima di e con Monica Ruggeri

La scrittura e la poesia possono avere una valenza terapeutica?

Ne parleremo con Monica Ruggeri, autrice de “I moti dell’animo” (Solaris Edizioni) e Antonella Cammarota, insegnante di Sociologia Politica presso l’Università di Messina.

L’evento è organizzato in collaborazione con l’Associazione Solaris ONLUS che dal 2002 sostiene le e i pazienti inseriti nella Comunità Terapeutica di Via Sabrata (Roma), struttura residenziale del Dipartimento di Salute Mentale della ASL Roma/A.

15 marzo vernissage Khaliji e Berbere – ritratti straordinari di donne musulmane

Mercoledì 15 marzo, alle 19, da Tuba Bazar, ci sarà il vernissage della mostra di Margherita JJ Ferri : Khaliji e Berbere – ritratti straordinari di donne musulmane.
“L’immagine che abbiamo noi occidentali delle donne musulmane è indefinita, sfocata, quasi inesistente – spiega la fotografa,  Margherita JJ Ferri – Un’identità nascosta da quello che chiamiamo “velo”, che ci basta per credere che le donne musulmane non abbiano opinioni, desideri, potere.

Le foto di questa raccolta svelano invece le storie e le identità delle donne oltre l’hijab, in un viaggio attraverso quattro paesi a maggioranza musulmana: Marocco, Giordania, Oman ed Emirati Arabi Uniti. Parlando con le persone, entrando nelle case, ho avuto l‘occasione di conoscere le storie di molte donne musulmane, diverse tra loro, ma ugualmente eccezionali. Donne che sfidano gli stereotipi e i tabù maschili, sia occidentali che orientali, donne che fanno impresa, che hanno una storia da raccontare.

Sono i ritratti ad essere straordinari e non le donne, poiché le protagoniste di queste storie sono come tutte le donne del mondo: combattive, resilienti e piene di personalità, mentre è l’immagine che comunemente si ha di loro ad essere soffocata. Ho scelto di affiancare ad ogni protagonista l’immagine del luogo in cui vive ed opera per ricreare il senso di un viaggio sia geografico che umano e dare la possibilità di immergersi nelle sconosciute terre teatro delle gesta di queste donne coraggiose.”

Mostre: dal 2 febbraio Frad

Frad: fumettista romana, amante del dramma.
Sarà ospite da Tuba con una mostra dei suoi disegni e per presentare “Non facciamone un Lesbodramma”, la sua raccolta di vignette. Giovedì 2 febbraio dalle 19. 

Frad racconta la vita di tutte le donne attratte e afflitte dal dramma dell’amore, delle storie incrociate, di ex che non sono ex e di fidanzate che non si vogliono impegnare.

Vieni a prendere il tuo manuale di sopravvivenza per donne che amano donne…e poi non dire che non ti avevamo avvertita!

A Natale regalati un orgasmo

Ecco dieci suggerimenti del bazar dei desideri per un Natale eccitante:
 se vieni a trovarci in via del Pigneto 39a, avrai l’occasione di scoprire che da Tuba ti aspettano molte sorprese, per te o per chi hai voglia di stupire. Dalle candele che diventano olii da massaggio alle capsule telecomandate…

1. K2  
Un vibratore elegante, con un soffice silicone e un design dalle curve essenziali, maneggevole e semplice da usare per stuzzicare il punto G. Senza dimenticare lo stimolatore clitorideo…Orgasmo garantito! (48,50 euro)

2. Iroha mini  
 Un vibratore clitorideo dalla forma particolare e dai colori tenui che vi permetterà di andare alla scoperta dei vostri punti più sensibili. (21 euro)

3. Massage candle 
 Per un massaggio da urlo ci sono le candele profumate. Aspettate pazientemente che si sciolgano prima di spalmarle con lentezza per riscaldare le notti più fredde dell’inverno. (9 euro/32 euro)

4. Tomboy  
Per chi ama lo strap-on e ha sempre sognato di poterlo indossare in men che non si dica. Ecco a voi il Tomboy di Wet for her, una seconda pelle! (85 euro)

5. G Spot  Un dildo artigianale e originale. Da usare da sola o in due, con o senza strap-on, per una penetrazione fantasiosa. Attenzione, può provocare assuefazione! (75 euro)

6. Cry Baby  Giocate ad eccitarvi a distanza : vi annoiano le infinite cene natalizie, ecco un giocattolo ideale da usare in coppia che vi farà tornare la voglia di sedere a tavola con tutta la famiglia e renderà vibranti tutte le occasioni. (62 euro)

7. Frisky Bunny  Questo divertente anello vibrante è anche uno stimolatore clitorideo a forma di rabbit, che vi accompagna fin quando ne avete voglia. Da non perdere! (38 euro)

8. Body painting  Voglia di dolci coccole? La pittura commestibile di Shunga fa per te. Per esprimere la tua poesia, intingi la tua piuma, che sappia di cioccolato o di vaniglia, e lascia spazio alla fantasia. Una fonte inesauribile di brividi saporiti. Per solleticare il piacere. (24,50 euro)

9. Geisha balls  Da regalare o da regalarsi per tonificare il pavimento pelvico. Un design elegante per un antichissimo allenatore d’orgasmo…(19 euro)

10. Union  Ti piacciono le acrobazie? In tutti i modi ma unite … Union è un affascinante doppio vibratore per le donne che amano muoversi in sintonia. (109 euro)

 

I libri 2016 da leggere secondo Tuba, Libreria di Donne

 

Come ogni anno Dicembre è tempo di classifiche e qui trovate la nostra attesissima lista dei migliori libri del 2016. Se li avete già letti diteci cosa ne pensate, la nostra libreria non esisterebbe senza voi lettrici. Altrimenti scegliete quello che vi incuriosisce di più e buona lettura!

Jenny Erpenbeck, Voci del verbo andare, Sellerio, 2016, 16 euro
Letto da Barbara P.

erpenbeckLe storie di un gruppo di uomini africani sbarcati a Lampedusa e approdati a Berlino ci vengono raccontate attraverso l’incontro con Richard, professore emerito di Filologia classica in pensione, che ha conosciuto la Berlino del Muro e delle divisioni.
Da dove vengono questi uomini? Cosa hanno lasciato nel loro paese? Che futuro li aspetta? Cosa desiderano?
Un bellissimo romanzo che ci interroga su questi temi mentre, insieme a Richard, mettiamo in discussione la visione occidentale del mondo e della vita, imparando a conoscere storie di naufragi, di violenze, di perdite ma anche di speranza.
Ma soprattutto un atto di denuncia di un sistema di accoglienza assurdo, fatto di burocrazia ed accordi a senso unico, che stabilisce chi può rimanere in Europa e chi invece deve tornare da dove è venuto, anche se la casa o la famiglia, spesso, non esistono più.
“Quando diventi uno straniero, non puoi più scegliere. Qui sta il problema…che le storie vissute sono una zavorra di cui non ti puoi sbarazzare, mentre coloro che sono autorizzati a scegliere tra le storie, operano una selezione”

Lauren Groff, Fato e furia, Bompiani, 2016, 19 euro
Letto da Brina

ffParzialità, verità e amore sono le tre parole che contengono Fato e furia, un libro ben scritto e con un’architettura solida, capace di portare la lettrice avanti e indietro nel tempo in una narrazione non lineare a cui lo scorrere delle pagine aggiunge elementi e visione. Il punto di vista cambia in continuazione, la verità è una posizione, e solo quando il racconto diventa corale gli eventi trovano cause ed effetti. La verità è davvero ciò che viene tenuto nascosto all’altro? protegge l’amore? o lo logora? Lotto pretende di vivere nella verità, Mathilde conosce le ombre, Lotto pensa solo a come occupare più posto nel mondo, Mathilde ad amputarsi per renderglielo possibile. I silenzi dei personaggi sono funzionali ai loro ruoli sociali e di genere, ma i segreti premono per entrare, si insinuano, e il loro rimanere in ombra si nutre di complicità. Sul filo tra la paura e l’attrazione per la perdita, Lotto e Mathilde alimentano una tensione permanente che assume dimensioni e colori contrastanti. E‘ con questi elementi che Groff supera i limiti del romanzo borghese statunitense che parla di un matrimonio di una coppia bella e ricca in un gioco di egoismi e rinunce, un copione già visto e, tutto sommato, non particolarmente interessante. L’unica pecca: alla fine tutto torna, il cerchio si chiude, e avrei preferito di no.

Simona Baldelli, La vita a rovescio, Giunti, 2016, 16 euro
Letto da Barbara P.

la-vita-a-rovescia-cop-baldelli-i74bigg3La biografia di Caterina Vizzani, nata e vissuta “a rovescio” nel XVIII secolo, è descritta nel testo di Giovanni Bianchi, medico riminese contemporaneo che si occupò  a suo tempo della autopsia della donna.
Proprio da questa testimonianza storica, e dal saggio di Marzio Barbagli “Storia di Caterina che per ott’anni vestì abiti da uomo”, Il Mulino 2014,  Baldelli prende le mosse per narrare la vita, i desideri e le passioni di Caterina, che, nella Roma inquisitrice e papalina settecentesca, scelse di travestirsi da uomo per tutelare la propria autonomia di scelta ma anche la propria libertà di amare le donne.
In questo modo Baldelli, da meravigliosa narratrice quale è, ci regala un travolgente romanzo d’amore e d’avventura nel quale i sentimenti e i desideri di Caterina travalicano i confini storici ed assumono una sconvolgente modernità/universalità.
Una storia tenera e appassionante di amore e libertà, contro le convenzioni e l’ipocrisia, perché, come dice la protagonista “Questo siamo. Natura”: una verità tanto semplice e incontrovertibile eppure confutata ancora oggi.

Grazia Verasani, Lettera a Dina, Giunti, 2016, 14 euro
Letto da Cristina

graziaverasani_letteraadinaHa presente quella scrittrice… la Duras.. Si riconciliò con la sua adolescenza a settant’anni, quando scrisse L’amante. Lei potrebbe cominciare un po’ prima, non crede?” – “Io non sono la Duras, dottore”. Allargò le braccia. “E io non sono Freud”.

La Verasani non è la Duras ma un libro sulla sua adolescenza l’ha finalmente scritto. La storia di due ragazzine in totale simbiosi pur provenendo da classi sociali diverse ed essendo comunista una e fascista l’altra. Un libro d’amore, che tocca ognuna. Chi non ha avuto una amichetta del cuore in adolescenza a cui ripensare in età adulta? E mi manchi tanto degli Alunni del sole è la colonna sonora perfetta di Lettera a Dina, delle strade diverse che le amicizie prendono crescendo ma che lasciano un segno affettivo indelebile. Ma anche tanti rimpianti, con cui la Verasani con questo libro mette un punto definitivo.

Emma Cline, Le ragazze, Einaudi, 2016, 18 euro
Letto da Cristina

_le-ragazze-1470579002Povera Sasha. Povere ragazze. Il mondo le rimpinza di promesse sull’amore. Quanto ne hanno bisogno, quanto poco ne otterrà la maggior parte di loro. Le canzoni zuccherose, i vestiti descritti nei cataloghi di moda con parole come “tramonto” e “Parigi”. Poi gli strappa i sogni con una violenza micidiale: a mano che slaccia a forza i bottoni dei jeans, il tipo che sull’autobus grida qualcosa contro la propria ragazza senza che nessuno gli dica niente“.

Potrei quasi azzardare e definire questo libro della Cline un vero e proprio manifesto femminista. Si è molto parlato delle donne di Charles Manson e dei feroci omicidi che compirono alla fine degli anni 60. Emma Cline usa quella storia per raccontare il punto di vista de Le ragazze. Che diventano protagoniste e non cornice di qualcuno, che si ribellano agli stereotipi, alla famiglia, consapevoli del sesso fatto per gli uomini ma che affiancano a quello per le donne. Alla solidarietà. Sullo sfondo rimangono gli uomini che la Cline condanna, qualsiasi età essi abbiano, dagli adolescenti agli anziani. Incapaci di uscire dal proprio egoismo, sempre pronti a giocarsi le donne come oggetti. Una critica feroce alla società maschile e maschilista fatta da una giovane scrittrice che a 24 anni riesce a regalarci un capolavoro della letteratura con contenuti duri e profondi.

Claudia Durastanti, Cleopatra va in prigione, Minimum Fax,  2016, 15 euro
Letto da Barbara P.

74_durastanti_cleopatravainprigione_x_giornaliIn una Roma contemporanea, “matassa ingarbugliata di tangenziali e raccordi“, Cleopatra avrebbe voluto danzare, ma ormai lavora in un albergo di dubbia qualità e si sposta a piedi tra Rebibbia, Pietralata e Torpignattara. Il suo fidanzato è da poco finito in galera, non per averle rotto un’ anca, ma perché coinvolto in traffici di droga e prostituzione.
Il palco di Cleopatra diventa quindi la periferia romana: una palude infestata di malessere ma ancora capace di nutrire la rinascita e il riscatto.                                                                               Con una lingua durissima, Claudia Durastanti disegna il ritratto impietoso di una città al collasso riuscendo a coglierne però anche “la perversa grazia” .

Loredana Lipperini e Giovanni Arduino, Schiavi di un dio minore, UTET, 2016, 14 euro
Letto da Barbara P.

schiaviNon un saggio ma una raccolta di riflessioni e di storie vere, frutto di interviste, sul mondo del lavoro e su tutti gli sfruttamenti di cui siamo consapevoli ma rimuoviamo, nel libro si dice chiaramente, quando compriamo H&M o Apple.
Un discorso su quanto ormai siamo iperconnesse e abituati a vivere/consumare tutto 24/7 sottraendo tempo alle relazioni in carne e ossa, alla lettura, alla musica, alle cose belle, all’amore. Su quanto ci sentiamo inadeguate se non rispettiamo il paradigma del lavoro a qualunque condizione (o, peggio, del lavoro che amiamo e svolgiamo gratis) che pare ormai l’unico orizzonte.

Un testo che non suscita pietà verso le sfruttate e gli sfruttati o autoindulgenza verso noi stesse ma stimola a cercare alternative.

Simona Lo Iacono, Le streghe di Lenzavacche E/O, 2016, 15 euro
Letto da Cristina

streghe-lMettetevi tranquille con una birra fredda in una mano e un fazzoletto per raccogliere le lacrime dall’altra. Ecco siete pronte per farvi avvolgere dalla poesia di questo libro, ambientato in un paesino sperduto della Sicilia. Una bellissima storia d’amore di quelle che fanno bene al cuore perché sopravvive ai roghi, alle dittature, al fascismo, all’emarginazione. Tremate le streghe son tornate!!!

Alicia Gimenez Bartlett, Uomini nudi, Sellerio, 2016, 16 euro
Letto da Cristina

uomini-nudiLe frequentatrici di Tuba ormai sanno quanto amiamo questa scrittrice e questo libro è l’ennesima conferma.   La crisi in Spagna spinge un uomo a lavorare come streaper e Bartlett ci accompagna nel mondo degli uomini nudi e delle donne che li guardano e li pagano per compagnia o per sesso. Dopo tanti racconti sulle donne, Bartlett spoglia gli uomini i quali però, anche quando sembrano vulnerabili e nudi, riescono comunque a tirare fuori il loro lato possessivo e dominio. Bellissimo!!

Andrea Marcolongo, La lingua geniale, 9 ragioni per amare il greco, Laterza, 2016, 15 euro
Letto da Barbara P.

Layout 1Una magnifica dichiarazione d’amore verso il greco antico che mi ha di colpo riportato indietro, ai pomeriggi del liceo e dell’università, trascorsi tra accenti, paradigmi e pagine di letteratura antica.
Non ricordo quale fosse l’Autore che stavo traducendo, ma percepisco ancora viva la potente sensazione che provai quando tutti gli sforzi del ginnasio fatti per memorizzare regole, declinazioni, coniugazioni e (maledette) eccezioni assunsero un valore per me: le parole avevano significati diversi ed ero io a poter scegliere l’interpretazione che mi appariva più opportuna, il senso, secondo me.
Un saggio godibilissimo che non è solo il tentativo di comprendere una lingua che non esiste più, attenta più al come che al quando, alle conseguenze delle azioni più che alle azioni stesse, ma soprattutto un atto d’amore per il pensiero complesso, per la capacità, tutta umana e purtroppo desueta, di scegliere/interpretare/tradurre tra diversi significati e visioni del mondo.
In altre parole di sviluppare uno spirito critico in una realtà contrassegnata dal pensiero unico.

Han Kang, La vegetariana,  Adelphi, 2016, 18 euro
Letto da Barbara P.

han-kangUn romanzo oscuro, potente e poetico sulla fragilità umana, una autrice coreana, Han Kang, che demolisce le comuni categorie di normalità e follia, salute mentale e malattia.

Il disagio, infatti, è quello della protagonista infelice, Yeong-hye, ma anche di tutte e tutti coloro che la circondano e che non vedono la sofferenza di lei: il marito egoista, la sorella perfetta, il cognato videoartista , il padre violento.
Gli altri la giudicano ma nessuno, a parte alcuni folgoranti momenti, riesce mai ad entrare in sintonia con lei: bisognerebbe forse cambiare sempre il punto di vista e sviluppare empatia con l ‘altro’ per cogliere la realtà nella sua complessità, come sembra suggerire l’autrice alternando diverse voci narranti e registri stilistici.     Un romanzo di incubi e sogni, sulla solitudine, sul dolore ma anche sull’arte, l’empatia e la bellezza che rimangono, forse, le uniche via di salvezza.

Helen Macdonald, Io e Mabel, Einaudi, 2016, 19.5 euro
Letto da Viola

mabelUn libro di altissima letteratura: stile, lingua e ritmo sono perfettamente ponderati da questa incredibile scrittrice, filosofa della scienza e naturalista canadese. Attraverso un originale memoir, in cui la protagonista racconta il rapporto con la sua astore (un uccello predatore selvaggio), entrano in scena temi profondi e accuratamente scandagliati, come la perdita, la solitudine e quella potente forza che tiene insieme lei, un antico addestratore estroso ed emarginato di cui ci racconta la storia, e Mabel, una creatura così potentemente aderente alla parte più vera del nostro mondo: quello naturale, quello selvaggio e indomabile. Bellissimo libro che richiede alle lettrici solo un po’ di pazienza per comprenderne la grandezza. Che ad un certo punto si illumina.

Catherine Lacey, laceyNessuno scompare davvero, Sur, 2016, 16.5 euro

Letto da Barbara P.

Il viaggio del corpo ma soprattutto della mente di Elyria che, di punto in bianco, decide di lasciare tutto e partire per la Nuova Zelanda.
L’unica cosa che non riesce a lasciare è il bufalo aggressivo, selvaggio, irrazionale che vive nella sua testa.
Tutta la fatica di convivere con i malesseri, la depressione e le paure in un libro che mette chi legge continuamente alla prova.
La danza con le ombre di Elyria è anche la nostra: la vita che viviamo è quella che vorremmo?
Ancora un bellissimo romanzo d’esordio per Edizioni Sur che sembra non sbagliare un colpo.

Sakine Cansiz, Tutta la mia vita è stata una lotta, vol. 2, 15 euro

Letto da Cristina

SaraII-CopertinaArriva il secondo volume di Sakine Cansiz, nome di battaglia Sara, Tutta la mia vita è stata una lotta, assassinata a Parigi nel gennaio del 2013.
Fondatrice del Partito dei lavoratori curdi (Pkk), Sara ha dedicato tutta la sua vita alla politica di autodeterminazione del popolo curdo, in particolare lavorando con le donne.
Questo secondo volume racconta gli anni che ha trascorso nelle carceri turche dal 1979 al 1990. Un capitolo importante è dedicato alla resistenza che i prigionieri e le prigioniere fecero dopo il colpo di stato militare in Turchia nel 1980 nel carcere di Diyarbakir.
Ma è la tortura la vera protagonista del romanzo. Alla quale Sara resiste senza rivelare mai una parola, mai un nome. “Sei curda o turca” le chiederà il famoso torturato turco Yildiran. “Sono curda. Ma soprattutto una rivoluzionaria”. Con questa frase Sara diventerà un simbolo per tutte le donne in carcere: non una donna imprigionata con lei verrà portata a tradire dal torturatore.
Accanto a questo i sogni di fuga, dovere per ogni rivoluzionario e l’amore. “Tra i rivoluzionati ci può essere amore sconfinato, ma non una relazione di possesso e improntata ai valori feudali tradizionali”. La sperimentazione di nuove forme di legame e relazione si fa lottando e partendo da sé.

damascoSuad Amiry, Damasco, Feltrinelli 2016
Letto da Cristina
“Chi ha detto che la Siria dei primi anni sessanta del secolo scorso fosse meno divertente dell’Europa di oggi?”
“Damasco” è forse il libro più complicato ma anche il più intenso della scrittrice siro-palestinese Suad Amiry. Al centro la storia della sua famiglia nata con il matrimonio del siriano Jiddo e della palestinese Teta nel 1926, prima che gli occidentali tracciassero con il righello il confine, quando la Grande Siria comprendeva ancora la Palestina, il Libano, l’Iraq e la Giordania. Capitale di questa grande terra, l’antica, prosperosa e affascinante Damasco, con il suo palazzo più ricco Beit Jiddo, casa della famiglia Baroudi. Tramite le voci dei personaggi quasi esclusivamente femminili, Suad Amiry ci racconta le consuetudini, gli intrecci, gli amori e le difficoltà della nobiltà, ma anche della servitù fino alla presa del potere in Siria di Hafiz al-Asad nel 1971. Da Damasco e Beirut a Gerusalemme ad Amman un’unica grande famiglia per un unico territorio che la scrittrice ci fa magnificamente scoprire tramite gli odori, le spezie, il marmo, il cibo, l’acqua. Un libro molto bello che racconta tanto di quella terra da decenni ormai devatastata dalla guerra e spesso raccontata solo come fondamentalista, ma che invece ha vissuto decenni di libertà, incontri e ribellione comunista.
Un libro importante che restituisce alla progressista Grande Siria il ruolo di avangardia culturale e sociale del mondo arabo distrutto dagli europei e dai confini coloniali da noi creati. Quando Damasco ha perso la centralità del suo suk per lasciare spazio al petrolio e alla nascita delle monarchie del golfo persico.
Ma questa è storia contemporanea.

Laura Lepetit, Autobiografia di una femminista distratta, Nottetempo, 2016, 12 euro
Letto da Barbara P.

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“Raccontiamoci le nostre storie, per non vivere di riflesso, per non dover scegliere di essere sempre Madame Bovary o Giovanna D’Arco”. Una raccolta sbadata ma anche incantata, quotidiana e intima insieme, di riflessioni e pensieri di Laura Lepetit, fondatrice della casa editrice La Tartaruga che dal 1975 al 1997 in Italia ha pubblicato solo donne.
Tra le pagine gli aneddoti sulle scrittrici più o meno note (molte diventate famose solo negli ultimi anni dopo essere state ripubblicate dalle grandi casi editrici) si mescolano a quelli sulle piante, sui gatti, sulle amiche e compagne di Laura, le donne del femminismo milanese degli anni 70 tra cui Carla Lonzi. La storia di una donna con la quale come libraie e come femministe abbiamo un grandissimo debito per il contributo dato alla diffusione delle parole e del pensiero delle donne.

Leila Slimani, Nel giardino dell’orco,  Rizzoli, 2016, 17 euro
Letto da Cristina

orco“Ho letto quello che scrivi, sulla noia, su questa vita borghese di merda. Non solo ti fai scopare da un esercito di uomini ma disprezzi tutto quello che abbiamo costruito. Tutto quello che ho costruito io, lavorando come un cane per non farti mancare nulla”. Adèle è bella, sposata, con un figlio, un lavoro da giornalista, una vita in una bella casa a Parigi. Richard fa il medico, lavora tanto e non la tocca mai per non sciuparla. Adèle ama Richard ma tutti i giorni per riempire quel senso di solitudine che non la lascia mai, si fa guardare da altri uomini, si fa toccare, si fa scopare e li scopa ovunque capiti. E’ come una droga alla quale non vuole rinunciare. Un bellissimo libro quello della scrittrice marocchina Slimani, che si legge tutto d’un fiato perché scritto molto bene, sulla ricerca del piacere continuo e sul senso che molte donne hanno di essere vive solo se qualcuno le guarda.

Inge Sargent, Il tramonto birmano, Add Editore, 2016, 18 euro
Letto da Barbara P.

tramonto-birmano-webSe cercate un romanzo che vi porti lontano, leggete questo! Vi ritroverete immerse tra la vegetazione, i profumi, i colori e i sapori dell’estremo Oriente.   Il libro inizia come una fiaba nella quale la protagonista europea, Inge, nel America degli anni ’50, sposa a sua insaputa un principe e si trasferisce con lui tra le montagne della Birmania per governare e riformare uno stato fermo al feudalesimo.
I toni della fiaba però si smorzano ben presto e, con una scrittura semplice e lucida, Inge inizia a raccontare del colpo di stato militare che nel 1962 investe il paese e la lascia da sola con due bambine.
Una autobiografia pacata, la storia di una donna forte che non cerca la compassione di chi legge né si lascia andare all’autocommiserazione.
Il volume comprende anche alcune meravigliose tavole illustrate di Elisa Talentino che -attraverso le immagini- fornisce una propria versione della storia.

Simona Vinci, La prima verità, Einaudi, 2016, 20 euro

Letto da Barbara P.

Con questa opera indimenticabile, Simona Vinci è tornata a pubblicare dopo tanti anni, aggiudicandosi, tra gli altri premi, il Campiello 2016.

Ho letto “La Prima Verità” due volte in sei mesi eppure non riesco a scriverne, e non solo perché troppi nomi richiamano quelli della mia vita.
L’analogia è più ampia, umana, empatica, silenziosa appunto.
Nel romanzo ci sono tante storie: la pazzia come strumento di condanna e controllo sociale, la follia della normalità, la fragilità umana, la poesia, la dittatura, la violenza contro le donne, il mondo bambino, le paure della genitorialità, l’empatia necessaria, la memoria, l’inquietudine di essere vivi.
Pagine che mi lasciano sconvolta, personaggi e fantasmi che si intromettono nelle mie giornate.
Romanzo, memoir e poesia si fondono ne “La Prima Verità” prendendo in prestito dalla Grecia non solo nomi e paesaggi ma anche il respiro della tragedia antica.

 

 

Mostre: Trasformazioni, personale di Carla Bernardi

15134581_1347034025328462_2698844405485281197_nPersonale di Carla Bernardi.
“Trasformazioni” è un viaggio nel sentire femminile.
Esplorazione di segrete stanze interiori in equilibrio
tra gioia e tristezza, desiderio ed eros.
La mostra si compone di una decina di stampe artistiche
corredate ognuna di un testo evocativo.
Inoltre saranno in esposizione biglietti pop up
creati e dipinti dall’artista in cui  piccole figure femminili “saltano fuori” allegre o pensose, esprimendo tutta la loro vitalità di carta.
La libreria Tuba di Roma ospiterà l’esposizione 
fino al 10 gennaio 2017.