Mostra di Carlotta Raimondi “Gente”

Venerdì 23 settembre, dalle 19:00 Gente, vernissage di Carlotta Raimondi
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Carlotta Raimondi, con i suoi ritratti, è riuscita a dare un nome alla folla. Persone comuni, ma non anonime, colte nella loro apparente immobilità, dove si possono scorgere sentimenti diversi, ognuno rivelato da un’ombra, da un tratto deciso, da un’esitazione. Quello che sorprende è l’intensità delle espressioni, l’uso del colore per sottollineare un sentimento, per evocare un dolore, una fragilità. Un’apparente impassibilità che però ci mette quasi in grado di sentire il battito del cuore, lo scorrere del sangue.
La grazia e il rancore, il dolore e la bellezza.
I ritratti di Carlotta Raimondi non sono quadri, ma persone.
Carne. Pulsioni. Vulnerabilità. Ferocia.
Gente.
Cecilia Resio

6 ottobre: Rimescolando(ci). tre voci di poesia di donne

Giovedì 6 ottobre, 19:00. Rimescolando(ci)

Tre donne. Tre donne genovesi. Tre donne genovesi che scrivono versi e che hanno pubblicato una raccolta di poesie fra il 2015 e il 2016. Tre mondi in versi diversi che giovedì 6 ottobre si presenteranno per la prima volta insieme in un reading a tre voci.

KSENJA LAGINJA, Praticare la notte, Ladolfi editore, 2015
PAOLA SANSONE, Rimescolando, Edizioni Clichy, 2016
ANTONELLA SICA, Fragile al mondo, Prospero Editore, 2016

rimescolandoci

KSENJA LAGINJA (Genova, 1981), impegnata nella ricerca poetica e delle sue contaminazioni in campo musicale e visivo. La sua ricerca artistica attraversa il disegno, la scrittura e la performance. Alcuni dei suoi testi sono presenti su Antologie poetiche e riviste cartacee e online. Con le sue opere ha partecipato a esposizioni personali e collettive.

PAOLA SANSONE vive a Genova dove lavora come tecnica di laboratorio biomedico. Ha pubblicato le sue prime poesie nel 1986, nell’antologia Giovani Blues Under 25 (Ed. Lavoro editoriale), curata da Pier Vittorio Tondelli. Nel 1991 esce, come allegato alla rivista letteraria Wimbledon, un estratto della sua silloge Comicamente parlando, stampata in versione completa dall’Ed.CLAB nel 1992. Nel 2011 pubblica Raccolta differenziata (Ed. Ibiskos ) e nel 2016 RimeScolando, (Ed. Clichy ), raccolta completa di tutte le sue rime, edite e inedite. Autrice e interprete dello spettacolo teatrale di monologhi e canzoni “Cartella cinica: d’istruzioni per l’uso”. E’ stata finalista nel 2007 del premio per cantautrici Bianca d’Aponte, con il brano “Raccontar favole”.

ANTONELLA SICA è regista e manager culturale in ambito audiovisivo e cinematografico. Ha realizzato cortometraggi di fiction e documentari selezionati e premiati in diversi festival. Dal 1998 al 2014 ha codiretto il Genova Film Festival. Ha curato rassegne dedicate alla cinematografia di vari paesi e regioni del mondo e ideato e organizzato festival e rassegne cinematografiche tra cui: X_Science: Cinema tra Scienza e Fantascienza, FIDRA, Ecuador Festival.

Giovedi 29 Settembre h 19.00 ” Prove di abbandono” performance teatrale di e con Paola Bianchi, in collaborazione con Teatri di Vetro

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TEATRI di VETRO

Festival delle arti sceniche contemporane
10°edizione
Difetto di massa
direzione artistica Roberta Nicolai
www.teatridivetro.it

presenta da Tuba

 

PROVE DI ABBANDONO

di e con paola bianchi, ivan fantini

Dove sono in questo momento, in questo preciso momento, tutti i professori democratici, gli scrittori, i poeti, le personalità della cultura, i cosiddetti artisti, tutta quella schiera d’ipocriti che parlavano di me con finte lacrime e non mi hanno mai chiesto chi fossi davvero, cosa pensavo, cosa intendevo…

Ivan Fantini educarsi all’abbandono

paola bianchi

La lettura del romanzo di Ivan Fantini Educarsi all’abbandono ha generato immagini che non potevano essere trattenute. Le immagini sono diventate movimento, quel movimento ha chiamato le parole e quelle parole i suoni. Così è nato PROVE DI ABBANDONO, azione coreografica, stralci di lettura e composizione musicale, tre linguaggi diversi che si compenetrano e sostengono vicendevolmente.

PROVE DI ABBANDONO chiama la vicinanza, predilige una visione ravvicinata, un contatto intimo con lo sguardo. Il lavoro coreografico si sviluppa all’interno del corpo, delle fasce muscolari, della postura scheletrica. Un corpo in uno spazio chiuso, ridotto, una coreografia di postura, di tensione, una coreografia puntuale, minuta, concentrata sul particolare, dove i confini del luogo dell’azione si perdono nello spazio della visione.

PROVE DI ABBANDONO abita luoghi, non attraversa spazi, che siano essi case private, luoghi condivisi da una comunità o abbandonati.

 

di paola bianchi e ivan fantini

con fabio barovero, paola bianchi, ivan fantini

coreografia paola bianchi

testi ivan fantini

composizione musicale fabio barovero

produzione FC@PIN.D’OC

coproduzione Il Triangolo Scaleno / Teatri di Vetro

in collaborazione con AGAR

con il contributo di Mibact e Regione Sicilia

TDV10-FESTIVAL

Giovedì 22 reading Nomi di donne

Giovedì 22 settembre 2016, alle ore 19:00

Reading dall’ultimo libro di Gianluca Pirozzi dal titolo NOMI DI DONNA (L’Erudita – Giulio Perrone).
Il libro è accompagnato dalle illustrazioni di Clara Garesio
Insieme all’autore ne discuterà Monica Cristina Storini.
Leggeranno Romana Perna, Rossella Russo e Sara Giori.

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Ogni nome cela un destino e dunque una storia. Restituite agli occhi di chi legge sfilano le vite di Stella, Clara, Edda, Diana e altre ancora. Nomi di donna, involucri vuoti dalla forma definita che vengono riempiti da desideri, voglia di libertà, aneliti creativi, ma anche da istinti distruttivi, dolore e menzogna. Ogni racconto tratteggia un ritratto. Sembra quasi di poterle incontrare, da un momento all’altro, queste donne: Monica alle prime luci dell’alba di ritorno dalla corsa dove Carlo le sembra ancora vicino; Nadia che ogni mattina percorre il marciapiede illuminato dalle vetrine per raggiungere l’hotel in cui lavora; Aristea, vestita di verde, seduta davanti alla sua roulotte… Gianluca Pirozzi riesce a coniugare una profonda sensibilità e una percezione lucidissima delle relazioni umane, tracciando un affresco sapiente e indimenticabile dell’universo femminile. Mirabili le illustrazioni di Clara Garesio che firma la copertina e i tredici “ritratti” di queste donne.

[…] L’autore si immerge nel cuore e nella testa dei suoi personaggi femminili con una empatia straordinaria e ci permette di rivedere le pigre categorie di “letteratura al femminile” o di “scrittura femminile”. I libri non hanno genere sessuale. Ed è definitivamente superata la distinzione convenzionale tra letteratura dei maschi – epica, sociale, di respiro storico – e letteratura delle donne – intimistica, privata, memorialistica -. Il punto è come ciascuno riesce ogni volta a sviluppare il maschile e femminile che lo abitano, a dargli voce attraverso la scrittura”
Filippo La Porta, L’Unità, 1° agosto 2016

Gianluca Pirozzi è nato a Napoli ed ha vissuto a Roma, Bruxelles, Parigi, Bogotá, Mumbai e Skopje. I suoi racconti sono stati più volte premiati nell’ambito di rassegne letterarie nazionali e pubblicati in antologie e raccolte narrative. Ha pubblicato la raccolta Storie liquide (2010) e il romanzo Nell’altro (2012). Nomi di donna è il suo terzo libro.

Monica Cristina Storini è professoressa di Letteratura italiana presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”.

26 settembre presentazione il filo di Arianna

Lunedì 26 settembre, ore 19:00. Presentazione “il filo di Arianna
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“Il filo di Arianna. Diciassette donne, un libro e una storia da raccontare” edito per i tipi di “Cultura e Dintorni” Editore. Un libro scritto a trentasei mani essendo il frutto del lavoro di scrittura di ben diciassette donne e di un uomo-libro figura altrettanto misteriosa la cui fonte di ispirazione, così come per le stesse coautrici, rappresenta il principale elemento di mistero, il “filo” conduttore di tutta l’opera. Un libro originalissimo che è una sorta di scrigno, ricco com’è di significati che sono tutti da scoprire a cominciare dal titolo e dall’immagine di copertina. Riferimenti al Mito Classico, diciassette donne autrici di ventiquattro racconti tutti ispirati e dedicati all’opera “Le piccole memorie” di Josè Saramango, uno dei più grandi narratori di tutti i tempi anch’esso. Diciassette stili diversi che si passano il testimone da un racconto all’altro, racconti scritti da donne molto distanti nella dimensione spazio- temporale le une dalle altre ma unite da una comune sensibilità per la scrittura del bello e della bellezza dell’animo femminile.

Alcune delle autrici saranno felici di incontrarvi presso la più che consona cornice di Tuba per la presentazione dell’antologia e leggere alcuni brani insieme a voi.