La donna che sparò a Mussolini

Venerdì 11 giugno alle 19, Gabriella Romano, in occasione dell’uscita in DVD del suo documentario “L’enigma di Violet Gibson” verrà a raccontarci il suo lavoro e la quasi sconosciuta storia di Violet Gibson la donna che sparò a Mussolini. Dramatizzazione e letture di Maria Grazia Scuccimarra

7 aprile 1926. Quel giorno Mussolini rischiò la vita in un attentato: a sparargli questa volta fu una donna, Violet Gibson, un’irlandese di 49 anni venuta a Roma, come scrisse lei stessa, con il preciso scopo di liberare l’Italia dalla dittatura. Sparò a distanza ravvicinata, ma il duce si mosse all’improvviso e venne perciò soltanto ferito al naso. La donna, salvata a malapena dal linciaggio della folla, fu arrestata, interrogata, sottoposta a perizia psichiatrica, internata nel manicomio criminale, osservata, studiata

Partì una delle indagini più estese e complesse del regime che durò quasi due anni e che cercò di chiarire se questa misteriosa irlandese avesse dei complici, delle motivazioni politiche o ideologiche, dei contatti internazionali: forse Violet era la punta di un iceberg, la mano armata di un dissenso di cui il regime aveva paura. Per chiudere una volta per tutte l’imbarazzante incidente, Violet Gibson fu dichiarata insana di mente e internata in un manicomio britannico dove restò per circa 30 anni, fino alla morte, anche se la tesi della sua pazzia non convinse mai nemmeno lo stesso investigatore che aveva seguito il caso sin dall’inizio. Il suo gesto avrebbe potuto cambiare il corso della Storia, ma lei rimase un personaggio in ombra, inquietante ed enigmatico.

Chi era davvero Violet Gibson? E perché decise di sparare al dittatore? Un mistero irrisolto e intrigante su cui questo documentario cerca di far luce.